mercoledì 17 luglio 2013

*F R A T E L L A N Z A* - Maestro MORYA





1937
  
FRATELLANZA
 
L’idea di Fratellanza è avvolta dalla più grande sacralità.

Sapere che esiste una cooperazione di Conoscenza è la massima gioia della coscienza.

Tutto ciò conferma che in qualche luogo vivono dei Veri Cooperatori.

Studiamo dunque i principi che conducono a quella Fratellanza.

1 — Consideriamo un concetto di cui oggi molto si abusa. Gli uomini nella vita di

ogni giorno trovano arduo comprendere la cooperazione, ma molto più ardua e inaccessibile

è per loro l’idea di Fratellanza, Riesce loro più semplice rifiutare del tutto

qualsiasi accenno ad una Fraternità mondiale.

Se persino nel campo ristretto della vita domestica non la ritrovano in sé, è chiaro

che sembra loro improponibile in quel senso più vasto. Oltre a ciò, non leggono con cura

quelle antiche Scritture che parlano di un gran numero di Fratelli e Sorelle.

Nello stesso modo si è oscurato in loro il ricordo del Mondo sottile: là soltanto è

possibile il contatto con la Fratellanza, estesa e reale. Il corpo ostacola l’accesso a molte

grandi idee, ed è possibile riconoscere la cooperazione fraterna solo superandone i limiti

di conoscenza. Raccogliamo dunque i segni di quello stato superiore di coscienza.

2 — L’uomo ha tentato di suggellare col sangue l’unione fraterna: ha sparso la sua

sostanza più preziosa per assurgere a quello stato. Se si ascoltassero tutti i canti levati

alla Fratellanza si scoprirebbe un mirabile poema dei sogni umani. Se si raccogliessero

tutte le usanze accumulate attorno a quel concetto si avrebbe la commovente testimonianza

delle aspirazioni umane. Le gesta compiute nel suo nome rivelano quella capacità

di abnegazione che è caratteristica costante delle imprese del cuore puro. Ciononostante

l’idea di Fratellanza viene sempre specialmente desecrata e svilita.

3 — Anche i contributi migliori apportati al concetto di Fratellanza hanno finito

per appesantirlo e renderlo più arduo. Lo si volle connettere all’idea di libertà e di

uguaglianza, ma fu un trinomio concepito in senso terreno, in condizioni cioè in cui

libertà e uguaglianza non esistono.

La libertà vera e propria è possibile solo nello stato sovramundano, allorché le leggi

sono conosciute come realtà, belle e immutabili. Anche l’uguaglianza del seme dello spirito

è allora riconosciuta, in quanto misura unica di liberalità e d’equilibrio. Di solito, infatti,

le statue che s’innalzano alla libertà portano torce, o sono alate, a ricordo delle

sfere e degli stati superiori.

A questo proposito si narra l’aneddoto di quello scultore che, incaricato di fare mille

statue a simbolo dell’uguaglianza per decorare un viale trionfale, ne fece una sola, e

propose di prenderla come stampo per tutte le altre.

4 — Raramente è possibile conversare sul tema della Fratellanza. Proprio in tempi

di grande oscurantismo terreno è frequente notare che questo concetto viene svilito, per

tacito consenso. Già le antiche usanze, per cui era fraternità solo quella di sangue, si

sono dimostrate così deleterie per l’umanità intera che le più primitive vendette, al

confronto, non sono che cose da ragazzi.

Sapete che insisto su un’idea che ha gran bisogno di essere sostenuta.
 
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5 — Se vi rivolgeste ad un’assemblea dicendo “Amici e colleghi”, la maggioranza

vi guarderebbe subito con sospetto. Ma se aveste poi l’ardire di chiamarli fratelli e sorelle,

molto probabilmente verreste denunciati per aver detto parole indecenti.

Accade talora che si fondino delle fraternità, ma sono istituti superficiali e pomposi,

che nulla hanno in comune con quella grande idea. Si dà origine, è vero, a comunità, a

cooperative, a varie forme di unioni e società; ma esse non sono neppure fondate sulla

semplice fiducia. Pertanto sono lontanissime da quella Fratellanza che sarebbe, appunto,

un’unione fiduciaria salda e incrollabile.

Forse però proprio oggi certi cuori sensibili esistono che già pensano a creare organizzazioni

basate sulla fiducia. Non si può dire che tutto va male, poiché l’occhio umano

vede solo pochi dettagli dell’epoca veniente.

Meditando sui frammenti dei simboli antichi si riconosce la vitalità dei concetti fonda-

mentali. Proprio quando, per la vista terrena, tutto pare stato violato, non si può

escludere che nello stesso istante germini qualche idea di grande bellezza.

6 — Quando è doveroso parlare dei concetti indispensabili? Proprio quando sono

stati violati; se ne deve parlare quando gli uomini li considerano ormai senza speranza.

Perché mai Noi vi ricordiamo la Fratellanza proprio oggi? Gli uomini, disperati, verranno

a cercare i semi sparsi della Comunità fraterna predestinata. Non lasciatevi confondere

dalle oscillazioni del pendolo della vita. La disperazione può essere il presagio

della nuova visione.

7 — È vero che certi raggi sono particolarmente difficili da percepire, come del resto

tutto quanto li riguarda. Questa è la ragione per cui Noi non cerchiamo mai di costringere

una coscienza estranea che sia diversamente sintonizzata. La convinzione non contempla

la costrizione. È impossibile imporre l’amicizia, e tanto meno la fratellanza. Sono

concetti, questi, che richiedono impersonalità e consenso sui principi fondamentali.

Se la grande idea di Fratellanza è scaduta a una semplice questione di sangue, è perché

la coscienza si è impoverita di molto. Sovente essa è cosi limitata da non riuscire

a comprendere quale altra sorta di fratellanza possa esistere. Si sono designati livelli diversi

di parentela, come la cuginanza di primo, secondo e persino terzo grado, ma

l’immaginazione esita a procedere oltre. Si potrebbero compilare interi volumi di simili

convenzionalità, cresciute attorno all’idea di Fratellanza.

In epoche passate molti popoli l’hanno avvalorata; il fratricidio fu considerato grave

delitto. Ciò rivela il rispetto per uno stato di coscienza superiore: con provvedimenti severi

si voleva proteggere qualcosa che esulava dalla mentalità quotidiana, negato dalla

ragione ma affermato dal fuoco presente nel profondo del cuore, palpitante alla bellezza

di quell’idea. Il genere umano tornerà al cuore, a riscoprirvi quell’essenza.

E se la Fraternità esistesse? Se fosse come un ancoraggio, a garanzia dell’equilibrio?

Se nel sogno dell’umanità fosse stabile, come realtà inalterata? Ricordate certe visioni,

certi sogni, ben impressi nella memoria, di baluardi e torri della Fratellanza.

L’immaginazione altro non è che il ricordo di qualcosa che esiste.

Qualcuno forse ricorderà la realtà della Torre di Chun.

8 — La scintilla dell’Infinito deve esprimersi in ogni cosa, cosi qualsiasi concetto

deve includere il presupposto del proprio infinito sviluppo. Si possono distinguere intere

serie di concetti che si succedono l’un l’altro. L’amicizia e la cooperazione non

possono essere l’ultima spiaggia. Fra esse e il Mondo sottile deve esistere ancora qualcos’altro,

partecipe di entrambe le sfere: la Fratellanza.
 
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Non si potrebbe nominare un’idea maggiore, nessun’altra che meglio coroni le relazioni

umane e corrisponda all’essenza del Mondo sottile e del Fuoco. Perciò essa è triplice:

come un ponte, collega tre mondi. Sarebbe impossibile pensare un contatto fra il fisico

e l’infuocato, senza l’idea di Fratellanza che ne rende possibile la confluenza.

9 — Nessuno vorrebbe vivere al chiuso, senza neanche poter guardare fuori. In

qualsiasi modo è necessario scoprire una fessura, foss’anche minima, che consenta di

gettare uno sguardo sull’Infinito. Anche nelle vicende di ogni giorno bisogna rintracciare

il principio unitario, per cui sia possibile accettare non solo le minime ma anche

le massime cose.

Forse su tutti i pianeti esiste un luogo riservato ai grandi incontri.

10 — Quando cadono i massi ci si affretta a frantumarli e a rimuoverli per la sicurezza

della strada: lo stesso vale per certe definizioni umane. Nel corso dei secoli un

termine può perdere il significato originario; bisogna allora sostituirlo con un altro, più

consono ai tempi. È il caso della parola “iniziato”, che ha smarrito il proprio senso,

come è accaduto al termine “unto”. Invece dunque di dire “iniziato” o “non iniziato” dite

piuttosto “conoscitore” o “ignorante”, “sapiente” o no. Ma per dire iniziazione meglio

ancora sarebbe usare il termine “educazione”. Si eviterebbe di sminuire quell’idea, e la

parola sarebbe più adatta ai tempi moderni.

Non è mai bene rivestire qualcosa di grande con parole superate, se si può dirlo in

modo più comprensibile per le moltitudini. Sicuramente la conoscenza non è riservata

a pochi eletti, ma è di tutti! Quindi non ripetete formule morali che hanno fatto il loro

tempo, ma cercate le condizioni migliori per il loro apprendimento scientifico. Solo un

ignorante non capirebbe che per il giusto progresso della scienza occorrono giuste condizioni

di vita.

La scienza non andrà oltre il muro dei suoi limiti meccanicistici finché non si avrà

comprensione del Mondo sottile.

11 — In certi paesi le terapie omeopatiche sono vietate; si vuole che le cure siano solo

quelle dei metodi ammessi. La mentalità proibizionista è di per sé limitata. Non si può

vietare ogni metodo di cura ad esclusione di uno soltanto. Ricordate che tutte le medicine

non sono che espedienti ausiliari: senza l’energia primaria non c’è medicina che agisca.

Non è possibile dividere i medici fra allopati ed omeopati, poiché ciascuno di loro applica

individualmente il suo metodo migliore; ma occorre che tutti conoscano bene

l’energia fondamentale, che sarà l’elemento operativo per la guarigione più rapida.

12 — Ecco una domanda: “Qual è il nesso fra il tema della Fratellanza e le varie

terapie o le idee superate?”. Bisogna pur versare luce sulle relazioni che intercorrono

fra molti concetti che permetteranno di capire meglio la Fratellanza.

13 — Sulle vie della Fratellanza rafforzatevi con la fiducia. Non parlo di fede cieca,

ma esattamente di fiducia. Dovete sapere che le qualità sono l’habitat delle vitamine.

La sfiducia o il dubbio sono mortali anche per quelle migliori. A che scopo riempirvi di

vitamine artificialmente preparate, se l’organismo umano ne è il miglior fabbricante

e ne produce di potentissime?

Se quelle artificiali ed esterne si insediano in un habitat adatto reagiscono in modo

perfetto. Ma anche le migliori vitamine vegetali non funzionano al meglio se inserite

in un corpo avvelenato. Perciò Noi apprezziamo quegli organismi in cui sono presenti le

qualità fondamentali della natura umana.
 
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Chi è pieno di dubbi non è adatto neppure per la forma più grossolana di cooperazione

e non può capire la bella disciplina della Fratellanza. Proprio così: disciplina.

Non si saprebbe come altrimenti chiamare quell’armonia volontaria su cui basa

l’opera della Fratellanza. I Fratelli si radunano per lavorare, e senza fiducia le loro

imprese sarebbero prive di valore.

14 — Sovente si descrive il Mondo sottile come nebbioso, freddo, un reame di ombre

vaganti. Immagini come queste sono frutto di superstizione, o forse dell’incapacità

di usufruire dei vantaggi di quello stato superiore. Invero, pregiudizi e sfiducia possono

nasconderne il vero aspetto. Anche nello stato fisico l’uomo vede ciò che vuol vedere;

tanto meglio ciò avviene in quel mondo in cui tutto è pensiero: là si crea e si vede

secondo la qualità della propria mente.

È bene che la mente sia pura, poiché allora essa sa il valore della fiducia.

15 — Una sola favilla ha sprigionato una grande energia. Nello stesso modo un

lampo di forza nervosa può generare un afflusso costante di forza. Già da molto tempo

si sa che l’impeto dell’energia nervosa è ben più potente della forza muscolare. Si

ammette però che quella tensione è di breve durata, ed è seguita da un collasso. Ma

questo postulato è innaturale. Sono solo le condizioni della vita fisica che impediscono

il recupero continuo dell’energia psichica; ma è possibile crearne altre, in cui

quest’ultima sia in proporzione all’energia muscolare. Scoperto che sia questo principio

se ne cercheranno vaste applicazioni. Nello stesso modo la cooperazione non sarà più

soltanto temporanea, ma si fisserà stabilmente nella coscienza — e la Fratellanza la seguirà.

Non sarebbe saggio affidare un vaso prezioso in mani inesperte, e del pari la Fratellanza

non può fare appello agli ignoranti. Un pallone non può sopportare pressioni illimitate

senza verifiche, e l’uomo, se la sua realizzazione non è salda, non può assumersi il

peso di idee troppo vaste. Nello stesso modo le bestie da soma vengono abituate per gradi

al loro carico. Ma se già sfavilla la realizzazione, diviene gradualmente possibile accollarsi

tutto il fardello.

16 — Alcuni parlano poco della Fratellanza, ma fanno molto in suo favore. Altri,

invece, che l’hanno sempre in bocca, sono di continuo sul punto di tradirla.

17 — La Fratellanza è da concepire come un istituto i cui membri non lavorano

a giornata, ma secondo le rispettive mansioni. Bisogna saper amare il lavoro per

giungere a tanto. Rendetevi conto che questi compiti sono illimitati, e che anche il

processo di perfezione non ha un termine. Chi se ne spaventa non può amare il

lavoro.

Certo avrete ascoltato i bei canti dei lavoratori. In verità, il lavoro può andare di

pari passo con la gioia e col pensiero ispirato; ma bisogna mettere se stessi alla prova,

in ogni caso.

18 — Altra cosa indispensabile sulla via della Fratellanza è la rinuncia a se stessi.

È prevedibile che molti la troveranno difficile: non vedono quanto sovente gli uomini

la manifestano nella vita di ogni giorno. La rinuncia a se stessi è sempre infallibilmente

presente in ogni ispirazione, in ogni slancio di entusiasmo. Bisogna valutare con precisione

il significato delle parole.

Nella vita non esistono qualità che siano proprie solo degli eroi. In effetti, gli eroi non

sono rari, solo che non sempre portano spada e lancia. Perciò è necessario capire e

praticare i concetti migliori.
 
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Chi comincia a parlare delle difficoltà che si ergono contro la vittoria, priva se stesso

del coraggio e della persistenza. Poco importa come si pratichi il coraggio, basta che

continui a crescere. Invece di parlare di coraggio che vien meno, sarebbe più esatto parlare

semplicemente di codardia. Sono le ossa che si possono spezzare, e i muscoli che

possono mancare, non lo spirito! Chi è codardo, chi è incerto non serve alla Fratellanza.

La rinuncia a se stessi non è che ispirazione; la codardia è ben altra cosa.

19 — Non portatevi dietro l’ostinazione: non c’è fardello più intollerabile. Nessuno

sceglierebbe un cavallo ostinato, e neppure un cane, per un lungo viaggio. La cocciutaggine

è una forma di paralisi dei centri migliori. Qualunque esperimento sull’energia

psichica non da risultati se il ricercatore è solo un cocciuto.

La ragione e la saggezza non hanno nulla da spartire con l’ostinazione.

20 — Anche la permalosità non è adatta al lungo viaggio. Tutto ciò non vuol dire

che Noi si cerchi solo perfezioni siderali.

Vogliamo semplicemente consigliarvi di non portare con voi certi pesi. È possibile rafforzare

la propria gioia, mettendola alla prova in circostanze diverse e con qualunque

tempo. Non si tratta di tormentarsi e torturarsi, ma semplicemente di verificare la propria

resistenza fisica.

21 — Qualunque cibo contenga sangue è nocivo allo sviluppo dell’energia sottile. Se

l’umanità volesse astenersi dal mangiare corpi morti l’evoluzione potrebbe accelerare.

Si è cercato di eliminare il sangue dalle carni, ma con scarsi risultati: anche senza esso

la carne animale ne conserva sempre le emanazioni potenti. I raggi solari le distruggono

in una certa misura, ma la loro dispersione nello spazio è nociva. Provate a sperimentare

con l’energia psichica nei pressi di un mattatoio, e noterete segni di acuta pazzia, per

non dire delle entità richiamate dal sangue sparso. Non senza ragione il sangue fu

considerato sacro.

Si distinguono così varie categorie di persone, e ci si può convincere della forza esercitata

dall’atavismo, che rafforza il desiderio di cibi sanguigni, poiché molte generazioni

precedenti ne furono sature. Ma non c’è governo che curi la salute del popolo.

La medicina e l’igiene statali sono di infimo ordine. La sorveglianza medica non è migliore

di quella esercitata dalla polizia. Sono istituti impermeabili a qualunque novità

di pensiero. Perseguono, ma non danno aiuto.

Sulla via della Fratellanza, dunque, non devono esistere macelli.

22— E ci sono uomini che si dicono contrari a ogni spargimento di sangue, e che

pure si cibano di carne. L’uomo è pieno di contraddizioni. Solo perfezionando l’energia

psichica si promuove l’armonia della vita. Ogni contraddizione è frutto di disordine.

Strati diversi hanno contenuti diversi; ma una tempesta può agitarne le acque, e in seguito

la giusta corrente stenterà a ristabilirsi.

23 — Abbiamo già detto che gli strati sono mischiati. Durante una tempesta cosmica

la corrente chimica viene disturbata e i raggi dispersi. Non è facile assimilare queste

perturbazioni se non si pensa che le leggi sono inviolabili. L’astrologia, pur essendo

una scienza, dovrà subire molti adattamenti, dovuti alla carenza di informazioni fisiche.

Per di più, molti segni sono stati nascosti. Ve lo dico non per disilludervi, al contrario,

ma per ricordarvi che le condizioni sono complesse.
 
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24— Ipocrisia, bigottismo e superstizione sono tre qualità oscure da espellere sulla

via della Fratellanza. Che ciascuno rifletta sulle origini di questi emblemi di ignoranza.

Volumi interi si potrebbero scrivere a proposito di quelle vie tenebrose. Bisogna

chiedersi in qual modo siano cresciute simili forze di corruzione. In effetti esse si sviluppano

per gradi impercettibili; ma mai furono tanto forti come ora. Nonostante

l’azione spiritualizzante della scienza e le indagini razionali sui fenomeni sottili, i crimini

dovuti ad ignoranza crescono in misura mai vista. Gli uomini non riescono a credere

che il pensiero spaziale può liberarli dalle loro catene.

Ma considerate questi tempi oscuri come transitori — la conoscenza svergogna

l’ignorante.

25 — La via per la Fratellanza è una via alta. La Fratellanza, come una montagna,

si vede da lontano; ma il Maestro non può insistere con i miopi. Durante

l’ascesa si perde di vista il profilo della vetta. Quando si è ormai prossimi non si riesce

a scorgerla, e la via della Fratellanza ha molte svolte. Abituatevi all’idea che la

conquista è una questione complessa. Amate gli ostacoli, poiché, come le pietre sul

sentiero, sono appigli per la salita. Da molto tempo si sa che non si sale sulle rocce levigate.

26 — Un appello alla Fratellanza non resta mai senza risposta, ma le maniere di

rispondere sono molte. Gli uomini sono così abituati a rigirarsi nell’ambito delle loro

espressioni solite che non percepiscono altri segnali. Inoltre, non sono capaci di capire

le allusioni e gli avvertimenti contenuti talvolta in una sola parola o in una sola

scintilla: non vogliono riflettere sulle ragioni di tale brevità. I dotti, anche i più eruditi,

non pensano alle leggi del karma. Eppure chiunque veda un passante esposto a un

pericolo lo avverte con un grido, certo non gli tiene una conferenza sulle cause della

sua disgrazia. Cosi, in fatto di reazioni karmiche è di solito possibile porre in guardia

con una semplice esclamazione, senza andare a scavare nelle profondità del

karma.

Tutti avrete avuto molte occasioni di convincervi che la risposta della Fratellanza

giunge con segni esteriormente insignificanti. Si può dire senza tema di smentita che la

grande maggioranza di tali indicazioni o scivola sulla coscienza o viene male interpretata.

Tali distorsioni sono particolarmente dannose quando cadono in mano di gente che

non pensa e le sottomette alla propria mentalità sregolata.

In molti casi segnali di grande importanza sono stati interpretati all’opposto del loro

significato. Secondo le usanze terrene, gli uomini tendono a capirli a modo loro, senza

darsi la pena di intendere il senso reale delle parole — queste sono pratiche egocentriche

da abbandonare sulla via della Fratellanza.

27 — Chi pone debita attenzione ai rapporti terreni si abitua a fare altrettanto nel

grande Servizio. Non lasciate senza risposta le domande che vi si pongono. Meglio

farlo con la massima brevità possibile piuttosto che seminare veleno alle vostre spalle. È

facile dimostrare che quando un legame vien meno si producono fermenti tossici.

28 — E nota ormai l’esistenza della Fratellanza del Bene e di quella del Male. Si sa

inoltre che quest’ultima tende a imitare la prima sia nei mezzi che nei metodi operativi.

L’ignorante domanderebbe a questo punto: “Come si può distinguere l’approccio

dell’uno o dell’altro Fratello? Se l’aspetto e le parole sono identiche sarà facile cadere in

errore e accogliere consigli che portano al male”. Cosi pensa chi non sa che i mezzi per

ben discriminare stanno nel cuore.
 
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Il ricorso all’energia psichica infallibilmente discerne l’essenza interiore di qualunque

manifestazione. Non occorrono congegni complessi quando si porta in sé la scintilla

della conoscenza.

Chi studia l’energia psichica testimonia che i suoi segnali sono infallibili: possono

essere solo relativi in fatto di date, ma non sbagliano in fatto di qualità. Ed è proprio

questa la cosa che importa per discriminare fra le essenze. L’energia primaria non può

indicare come positivo ciò che è negativo. Questa capacità rigorosamente scientifica

protegge dai cattivi incontri. Non senza ragione la si chiama armatura di Luce.

29 — Perché quest’arma, così utile, non è data a chiunque? Tutti la possiedono, in

realtà, ma sovente la si tiene chiusa con sette serrami. Che gli uomini biasimino se

stessi, se tengono il bene più prezioso sepolto in cantina. Molti, udito di tale energia,

neppure sentono l’urgenza di scoprirla — tanto scarso in loro è l’amore di conoscenza!

30 — Quella stessa energia, ridesta, consente di osservare con calma gli eventi. Lo

studioso non deve essere agitato o irritato mentre indaga. La calma è un segno di Servizio.

È impossibile servire se si sale e scende, come onde mosse dal vento.

31 — L’Insegnamento ha già trasformato la vostra vita; vi ha guidato attraverso

molti pericoli; vi aiuta a discriminare fra danno e profitto. Non è facile distinguere il

vero sentiero, ma ormai sapete salire anche su rocce scivolose. Da queste tensioni si

genera l’energia psichica.

32 — L’energia psichica dunque dev’essere non soltanto studiata, ma applicata di

proposito. Una forma di cooperazione cosciente come la Fratellanza ne abbisogna: sarebbe

impossibile armonizzare il lavoro senza il suo concorso, così come sarebbero impossibili

la comprensione reciproca, la pazienza e la tolleranza. Non ci si libera

dall’irritazione senza energia psichica: è l’energia primaria, e deve essere applicata in

ogni cosa.

Si è notato che la presenza di una persona, e addirittura di una semplice fotografia,

influisce sulle sue fluttuazioni. È una sensibilità da tener presente, assieme a questa

qualità straordinaria. A coloro che non hanno mai assistito a esperimenti del genere, le

reazioni provocate da semplici immagini possono sembrare favole o pazzie. Per loro

l’energia stessa è una questione sospetta. Non trovano niente da ridire se si parla di anima

o di spirito, ma questa energia, pur così evidente, sa loro di stregoneria.

33 — Non irritate coloro cui certe conoscenze sono inaccessibili. L’osservatore esperto

sa quando la discussione è inutile.

34 — Una discussione può a volte far trionfare la verità, ma più sovente non serve

che a inquinare lo spazio. Chi insegna deve sapere fino a qual punto l’allievo può

discutere senza irritarsi.

Sono cose da sapere, perché la Fratellanza vive soprattutto d’equilibrio.

35 — Non stupitevi se, a proposito della Fratellanza, torno a dire dell’energia psichica:

lo faccio per due ragioni. Per prima, l’approccio alla Fratellanza esige che essa sia

coltivata: quelle percezioni sottili non sono possibili se i centri sono assopiti e senza energia,

e la cooperazione fraterna si basa appunto su sottilissime vibrazioni. Per seconda

ragione, ricordate che non tutti hanno letto i libri precedenti in cui se ne è trattato.

Ogni singolo testo deve contenere le prescrizioni indispensabili per il miglioramento.
 
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Sarebbe crudele non dare almeno qualche rapido cenno a quelli che lo precedono, in

cui è detto qualcosa di immenso valore.

Siate attenti alle minime circostanze. Nella vita terrena è difficile sceverare il grande

dal piccolo, l’utile dal nocivo. Molte perle vengono spazzate con la polvere. Se notate

qualcuno che anche solo in parte assimila i principi vitali, assistetelo. Questo aiuto paziente

manifesta una qualità indispensabile per la Fratellanza.

36 — L’energia psichica viene anche detta organo della quarta dimensione. In realtà,

anche quest’ultima è relativa, ma esprime la raffinatezza di tutte le sensazioni, che consente

appunto di percepire le condizioni sovramundane. Ma se la nomenclatura contempla

una quarta dimensione, così sia — almeno finché non si ricada nella seconda.

E non c’è nulla da obiettare se si definisce l’energia psichica come organo: poiché esiste,

reagisce con potenza, assimila correnti cosmiche, concerne la vita. Sia dunque classificata

fra gli organi, poiché così facendo se ne riconosce l’esistenza.

37 — Non bisogna trascurare il fatto che, in complesso, molti non capiranno una

sola parola sull’energia psichica, e non l’accetteranno, proprio come chi, non avendo

mai visto un fulmine, non lo riconosce. E altri poi non sanno bene cosa sia il pensiero.

Li caratterizza, più che l’ignoranza, la testardaggine. Ci sono molti cadaveri di

questo tipo!

Chi studia l’energia psichica deve guardarsi da questi fossili. Molto ci sarà da annotare

sulla ovvia incapacità di comprendere.

38 — Gli uomini si attendono dei Messaggeri, ma molti si spaventano anche al semplice

pensiero del loro arrivo. Se si indagasse sull’aspetto che si vorrebbe avessero questi

Inviati, ne emergerebbe un insieme alquanto strano, quasi mostruoso: le piume non

sarebbero ultime fra i loro attributi. E se si dice loro che un Messaggero viene avvolto

di Luce, subito pensano a proteggersi la vista.

È vero che anche i fenomeni più ordinari possono causare scosse psicofisiche. Una

palpitazione cardiaca può essere causata non solo da qualcosa di inatteso, ma anche

da forti differenze di aura. Queste tensioni possono persino essere letali: ecco perché i

Messaggeri non sono frequenti. Loro non vengono per uccidere, quindi è bene assuefarsi

gradualmente a vari salti di tensione. Chi studia l’energia psichica sa di quali esercizi

qui si parli.

Oltreché sperimentare con l’energia psichica è necessario assuefarsi alla comunione

con il Mondo sottile — e senza per questo ricorrere alla magia. Tutto ciò che è naturale

deve essere ottenuto per via naturale. È solo sperimentando che ci si abitua a vari livelli

di tensione. È chiaro che l’aspettazione è di per sé una valida preparazione, o disciplina,

come usa dire.

Chi si è così preparato può ricevere il Messaggero.

39 — Gli uomini temono le prove. Hanno paura di sperimentare, ma neppure si

sognano tutte le possibili maniere di apprendere. Ecco di nuovo il terrore, la paura fisica,

carnale, che blocca le attività razionali. Pertanto, quando ci si prepara con disciplina,

la prima cosa da superare è la paura.

40 — L’idea di Fratellanza poggia su salde colonne. Non accetta limiti di età, di

razza, di umore. In realtà, l’energia primaria tutto sovrasta. Se è manifesta, e se

il contatto conseguito per suo mezzo viene armonizzato, il legame risultante sarà

duraturo.
 
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41 — Qual è il sentiero naturale? È la via di apprendimento più libera, a-settaria,

tollerante e paziente. Non è facile adottare il metodo della libera cognizione. Tutto ciò

che riguarda il lavoro umano è limitato. Qualsiasi attività esclude molte altre vie di

comunione. Persino menti eccellenti si sono cacciate in acque ristrette. L’autolimitazione

è una malattia, e non ha nulla da spartire con l’auto-sacrificio. L’uomo si

auto-limita per il proprio tornaconto. Imprese audaci a vantaggio della libera conoscenza

sono veramente l’eccezione. Odio e malvagità sono sempre presenti nella ristrettezza

mentale. Perché l’azione sia aperta e sconfinata occorre essere magnanimi, e saper vedere

cause ed effetti con occhio benevolo. L’austerità del lavoro non ha nulla a che fare

con un atteggiamento di censura. Sono solo gli uomini limitati quelli che condannano:

ma da ciò non nasce certo la perfezione.

Come sognare della libera conoscenza se si è confusi? Si può imparare sempre e dovunque.

Le possibilità sono attirate là dove l’impegno è indomito. Il sentiero naturale

sta solo nel movimento!

42 — Bisogna cercare! Bisogna sapere che basta una favilla per provocare una

grande esplosione. Un singolo pensiero può attrarre o respingere. Coloro che governano

le menti umane sono sovente essi stessi governati. E suoni privi di senso possono

soffocare la volontà umana e bloccare per sempre un sentiero già tracciato!

Il Bene non pone mai ostacoli, ma il male sì. Ricordate dunque che bastano scintille

per generare grandi esplosioni.

43 — Sono dunque indispensabili questi preparativi perla Fratellanza? Certamente, e

non solo: occorre anche l’illuminazione. Chi decide di dedicarsi al grande Servizio non se

ne pentirà mai? Dalla codardia insorgono molti desideri di agio e convenienza. Possono

nascere rimpianti. E come superare questi assalti, se non si è illuminati?

44 — Accordiamoci sul significato del riposo, poiché su questo concetto si è ammucchiata

una quantità d’interpretazioni false e nocive. Si ritiene comunemente che riposo

equivalga ad inattività; ma così non si fa che indebolire la psiche. L’ozio è terribilmente

corruttivo per l’energia psichica. Il ristagno spirituale affatica, anziché rigenerare.

I medici prescrivono riposo, quiete, ogni sorta di inattività e quindi presumono che

in tale condizione da moribondi si possa recuperare le forze. Eppure sanno bene che

debolezza e collassi dipendono solo da una rottura dell’equilibrio. Quindi il riposo altro

non è che equilibrio; e quest’ultimo sta nella giusta tensione dell’energia. Questo è il

vero modo per recuperare e intensificare le proprie forze.

Non importa se l’equilibrio viene conseguito in città o nel deserto: ciò che conta è

che la tensione sia costante. La via della tensione è quella stessa dell’impegno, cioè della

vita.

Un medico incompetente consiglia di non sciupare le forze, ma è lo squilibrio che le

divora. Dunque l’equilibrio è il più perfetto, è il solo rimedio di ogni male. L’uso ragionevole

di aria fresca e buona è certo un ausilio meritevole, ma non richiede molto

tempo.

Che il riposo sia dunque bene inteso, se si vuole la manifestazione della Fratellanza.

L’ozio comporta attività disordinate e senza scopo.

45 — Fra i fenomeni universali le esplosioni hanno un posto di rilievo. Anche

nell’uomo l’energia si comprime ed esplode. Ma perché quelle universali sono benefiche,
 
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e le umane possono distruggere l’organismo? La differenza sta nel fatto che le prime

obbediscono ad un grande ritmo equilibrato, e le umane spesso ne sono carenti.

46 — Tutto è relativo, ma è impossibile paragonare l’armonia dell’Universo con il

libero arbitrio umano. Questo dono generoso, se male usato, è causa di gravi conseguenze.

Molto si è detto dell’importanza dell’uomo nel Cosmo, ma non bisogna stancarsi

di parlarne. È facile riconoscere quanto poco egli pensi alla propria missione.

47 — In un gioco antico ciascuno cercava di fare arrabbiare l’avversario: chi si

adirava per primo perdeva la partita.

48 — Molto sovente si consiglia la vigilanza, ma quanto poco la si pratica! È comune

pretenderla dagli altri, senza peraltro coltivarla in se stessi. Eppure per prima cosa

bisogna accordare il proprio strumento, se si vuole diventare ricettivi. Come attendersi

cooperazione e Fratellanza senza questa qualità? I consigli più preziosi si infrangono

contro l’arma del diniego.

Verrà il giorno che i medici scopriranno quali siano le condizioni più adatte per

l’attività dell’energia psichica. Non è infatti da presumere che essa si comporti in modo

identico in qualsiasi circostanza. Come ci sono uomini sui quali persino i veleni più potenti

non hanno effetto, così anche l’energia psichica viene assimilata in modo variabile.

Se la capacità ricettiva è scarsa, l’uomo perde l’apparato più prezioso. Ma per essere

ricettivo occorre vigilare di continuo — e per riuscire a tanto non si richiede nulla di sovrannaturale:

basta essere attenti.

49 — Fra le ripetute incarnazioni una è sempre dedicata al lavoro ritmico. Che

questo prenda la forma di qualche abilità manuale o musicale, o di canto o di lavoro

dei campi, tutti infallibilmente devono coltivare in sé il ritmo, che pervade ogni cosa

della vita. Quando apprendono di certe incarnazioni, gli uomini sogliono domandarsi,

stupiti, perché mai furono tanto insignificanti. Ma in loro fu forgiato proprio in

quella vita il ritmo del lavoro. Questa è davvero una delle massime virtù, e la si conquista

lottando con pazienza.

50 — Si giunge ad amare il lavoro solo quando lo si conosce bene. Nello stesso

modo si comprende il valore del ritmo solo quando lo si è assorbito nella propria natura.

Se così non è, l’ignoranza insorge contro la disciplina e i provvedimenti legittimi.

A chi è tanto ignorante l’idea stessa di Fratellanza appare come una insopportabile

utopia.

51 — La Fratellanza è un elevatissimo grado di mutui rapporti umani: in quello

stato si realizza spontaneamente la Gerarchia. Questa, infatti, non può essere imposta:

vive solo per libero consenso. Non la si può accettare a seguito di calcoli astuti, poiché

sarebbe una situazione di falsità destinata a una spaventosa dissoluzione. Il riconoscimento

della Gerarchia è accompagnato dalla gioia, mentre ogni coercizione e qualsiasi

menzogna sono sempre intrise di dolore.

Fino a non molto tempo fa queste argomentazioni venivano considerate come semplici

astrazioni morali; ma ora che si studia l’energia psichica le qualità umane divengono valori

scientifici. Non sarebbe di grande interesse stabilire misure graduate di qualità, su

basi sperimentali?

52 — Non è esatto sostenere che tutte le forme vegetali crescono secondo un moto

rotatorio. È meglio dire che il loro processo di sviluppo è a spirale. Una rotazione ha
 
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in sé l’idea di moto concluso, mentre le volute della spirale non sono mai finali, per

via del loro salire.

Esperimenti del genere si possono condurre non solo tra i vegetali, ma su qualsiasi

cosa animata da un moto, per giungere a concludere, studiando i processi del pensiero,

che qualsiasi movimento è spirale. Ciò è utile per le indagini sull’energia psichica.

52 — Un Messaggio, composto e trasmesso scientificamente, può venire alterato e

contraddirne altri? In verità, i principi sono fissi, ma chi li riceve può oscillare. Non

è giusto che questa mancanza di conformità venga attribuita ai principi. Non è forse

meglio cercarne la causa nella propria carenza di comprensione? Ci vuole una bella vastità

di coscienza perché l’intendimento sia chiaro, altrimenti anche i messaggi più lucenti

possono essere malintesi.

L’instabilità è inammissibile.

54 — Paragonate le espressioni di buona volontà e gratitudine con quelle della malizia

e dell’invidia. I primi descrivono un bel cerchio, gli altri sono come orribili scarabocchi.

Per quanto elevata sia la tensione, la malizia produce solo linee disordinate.

Queste strutture disarmoniche segnalano lo svilimento di ogni principio essenziale.

Con il male è impossibile creare: esso genera solo convulsioni temporanee, per poi

scadere nella follia e consumare se stesso.

Ma che bel cerchio è disegnato dalla magnanimità: è come uno scudo di Luce! E si

espande e procede con moti armoniosi. Studiando l’energia primaria ci si convince che

all’uomo è chiaramente possibile distinguere fra qualità positive e negative. Già molto si

è detto e ripetuto della relatività dei concetti di bene e di male. Ma esiste l’impulso fondamentale,

che non lascia adito a errori; è impossibile contraffare i disegni dell’energia

psichica, che rivelano la natura essenziale delle cose.

55 — I tracciati dell’energia psichica non lasciano dubbi. In quanto forza primaria

conoscitiva non può essere malintesa, scambiando per essenziale ciò che è solo casuale.

Pensare al valore dell’energia psichica equivale, per così dire, a estrarla con una

pompa dallo spazio.

Il pensiero è un magnete che si carica di preziosissime particelle di energia psichica.

Bisogna amarlo e sentirlo sempre presente. Non è affatto facile pensare in tal modo. Occorre

molta pazienza per proteggerlo dalle correnti scatenate che attraversano lo spazio.

56 — Pazienza, pazienza, pazienza: queste non siano vuote parole per voi, ma vi

proteggano su tutti i sentieri. La più pericolosa delle illusioni si ha quando si pensa

di aver dato fondo a tutte le forze. Ma le forze sono inesauribili: sono gli uomini stessi

che ne intercettano il flusso.

La via della Fratellanza richiede una grande pazienza. Lo stesso potere del pensiero

deve essere usato per l’approccio alla coscienza dei tre mondi.

57 — La vera famiglia è il prototipo della vita comunitaria. Può essere simbolo della

cooperazione, della Gerarchia e di tutte le condizioni della Fratellanza. Ma famiglie di

tale levatura sono rare, perciò non a tutti si può dire che la famiglia è simbolo della

Fratellanza, poiché si potrebbe rispondere: “è piuttosto il simbolo dell’ostilità”, tanto

numerosi ormai sono coloro che non la rispettano più. Quindi, per quanto riguarda

l’educazione dei più giovani, la vita famigliare ha grande importanza. Non si può

pensare di edificare una nazione senza coltivare la famiglia.
 
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Che idea può avere della Fratellanza chi non ha capito la dignità della famiglia e

dello stato? E se questo valore è stato perduto, non c’è decreto che basti a ricuperarlo.

Bisogna seminarlo con l’educazione, sapendo quanto valgono la vastità della conoscenza

e le scienze esatte. Solo così l’uomo riscoprirà l’umanità.

Con il ritorno ai valori umani si comprende la Fratellanza.

58 — La giusta austerità del lavoro acquista senso di bellezza se si eliminano le

grossolanità e s’introduce l’idea di cooperazione. Ricordate che la grossolanità è contraria

a tutte le leggi della natura: ogni suo atto crea un vortice d’abiezione, e se solo

lo si vedesse si muterebbe certo la propria condotta. Il karma causato da quelle azioni

è estremamente grave.

A mano a mano che la coscienza si dilata si diviene sempre più sensibili alla grossolanità,

in qualunque sua forma. Ciò dimostra che è intollerabile.

59 — Molti, senza dubbio, vorrebbero che si parlasse subito della Fratellanza; ma

dovranno prima lasciar cadere la curiosità e le cattive abitudini. La dignità apre le

porte: bisogna dunque prima accertare in che modo vengono intesi i vari sentimenti.

Non si affidano cose preziose alla custodia altrui se si presume che, anziché venir conservate,

saranno vendute.

Chi davvero vuole imparare non si stanca della via della conoscenza.

60 — Noi rafforziamo chi ascolta con tutte le qualità indispensabili per la via della

Fratellanza. Non basta possedere alcuni requisiti distinti, bisogna realizzarne la

combinazione perfetta. La sinfonia delle qualità è come la musica delle sfere. Se una

sola di esse cresce, mentre le altre restano carenti, ne risulta una dissonanza distruttiva.

In effetti ogni dissonanza può indebolire o irritare o persino demolire. L’equilibrio

delle qualità si consegue con grande tensione della coscienza. Come il pastore è tenuto a

curare attentamente il suo armento, l’uomo deve fare altrettanto, e aver cura delle virtù

carenti. Egli sa esattamente quali sono le qualità che gli mancano. La vita gli offre

occasione di mettere alla prova qualsiasi virtù, e nelle vicende quotidiane può praticarle

ad una ad una. Se qualcuno sostiene di non aver avuto modo di dimostrare i suoi valori

migliori, ciò facendo rivela la propria ottusità. Al contrario, chi è contento di ogni occasione

di dar prova delle proprie virtù dimostra ampiezza di coscienza. Viene poi un

altro livello di gioia, quello appunto della bella sinfonia delle qualità.

61 — Esperimenti sull’energia psichica mostreranno quanto quella musica allarghi

il cerchio della benevolenza. L’osservatore provetto vedrà facilmente la correlazione

fra qualità ed energia psichica, ma ciò resterà incomprensibile per l’ignorante.

Per il lungo viaggio, dunque, raccogliete quante più virtù vi sia possibile, e che ciascuna

sia di valore elevato!

62 — Sappiate che ogni scoperta è sempre seguita dalla sua antitesi. Avete saputo che

certe trasmissioni radio sono rimaste bloccate in vaste regioni: ciò significa che anche

questa grande vittoria scientifica non è senza ostacoli. Ci sono raggi che rendono gli

oggetti invisibili, altri che attraversano i corpi solidi. Solo il pensiero e l’energia psichica

non conoscono ostacoli.

L’umanità deve scegliere le vie più sicure. Tutte le scoperte meccaniche dimostrano

semplicemente le sue debolezze. Siate solleciti verso chiunque sappia ridarle la sua più

vera potenza, e grati a quei Fratelli che incessantemente tendono a farle realizzare

l’energia psichica. Su questa via è di rigore l’impersonalità. L’ignorante non potrà
 
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sopportare chi cerca il vero tesoro. I briganti dispongono agguati sulla migliore delle

vie: ma i Portatori del tesoro invisibile sono invulnerabili.

63 — Si afferma che la nobiltà d’animo ha un’aura iridescente. L’iride infatti è

simbolo di sintesi, e la nobiltà non è forse una sintesi di virtù? Tutti gli antichi simboli

contengono indubbie verità. Gli uomini sanno bene che la nobiltà dell’animo non sta solo

nelle opere buone, e che occorre la consonanza di tensione delle virtù migliori per assicurare

la sintesi dell’ascesa. Sanno che è solo il movente che dimostra la virtù, poiché

le azioni esteriori non bastano ad accertare le intenzioni. Gli esperimenti sull’energia

psichica riveleranno fino a qual punto azione e movente vadano distinti. Grandi parole

e atti appariscenti non servono a occultare le vere intenzioni. Numerosi esempi storici

si potrebbero addurre per illustrare che, quando il movente fu ignobile, le buone azioni

restarono ingiustificate. D’altro canto, molte cose rimaste inesplicabili e sospette mostrarono

in seguito la radianza dei loro validi moventi. L’energia primaria conferma

quelle manifestazioni dell’essenza vitale.

64 — Sia chiaro che l’approccio a un’idea elevata come la Fratellanza non è senza

seria disciplina. Il distacco da qualsiasi abitudine esige tensione di volontà; per di

più, un vizio che sembrava superato può tornare, anche più forte di prima, mostrando

di aver continuato ad esistere nelle profondità della coscienza.

Si potrebbe domandare se i vizi perdurano per varie incarnazioni. Sì, e possono anche

aumentare, se il soggiorno nel Mondo sottile non è stato di livello elevato. Quel che

conta è sempre il movente, e al passaggio in quel Mondo il vero conduttore resta. Bello

non è ciò che appare, ma l’intenzione nutrita nel cuore, e molto più bella delle più illustri

imprese. Solo l’uomo stesso sa come è nato in lui questo o quel sentimento, e può

seguirne lo sviluppo interiore. Perciò resta il miglior giudice di se stesso.

Ma si ricordi sempre che anche nella vita fisica esiste un testimone imparziale:

l’energia primaria.

65 — Severità e crudeltà sono ben diverse fra loro. Ma non tutti sanno distinguere

fra l’armoniosità della prima e gli spasimi della seconda. La severità è un attributo

della giustizia, la crudeltà è misantropia, e certo non conduce alla Fratellanza. La severità

si manifesta come un cerchio, mentre la crudeltà da segni di pazzia — ma non è

da considerarsi alla stregua di una malattia: come il turpiloquio, essa è solo la espressione

di una natura ignobile.

Lo stato deve colpire con le sue leggi entrambi questi germogli del male. Già nelle

scuole elementari si devono inculcare quei principi che chiariscono l’inammissibilità di

questi gravissimi difetti.

66 — I collaboratori e i messaggeri esistono sia a livello consapevole che inconscio.

L’affidamento di un compito è considerato onorevole, ma chi coadiuva senza saperlo di

norma non sa neppure quando l’incarico gli è stato commesso. Procede secondo un

comando che pure ignora, trasmette un messaggio o un avvertimento, ma senza sapere

quando comincia e dove termina la sua missione. Questi sono numerosi, e assai diversi

per condizione, ma tutti egualmente diligenti. Esistono poi anche commissioni tacite,

allorché si tratta di esercitare un influsso non con la parola, ma con il silenzio.

67 — Accade talvolta che uno sguardo, fisso e tacito, eviti un grave pericolo. Al

pensiero e alla suggestione non occorrono parole. Solo un ipnotizzatore di poco valore

tenta di esercitare il proprio potere con un grido, aiutandosi magari con il gesto, ma
 
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queste azioni sono inutili quando si vuol trasmettere il pensiero. Il respiro ritmico potrebbe

servire invece, ma anch’esso viene sostituito dal ritmo del cuore.

Il pensiero viene emesso dal cuore e lo si riceve nel cuore.

68 — Coloro che si aspettano un messaggio sono di due specie diverse. La minoranza

sa attendere, ma i più non solo non capiscono ciò che accade, ma esercitano

anche un influsso nocivo: tralasciano il lavoro, riempiono lo spazio di lamentele, ostacolano

il prossimo. Senza neppure rendersene conto finiscono per considerarsi degli

eletti e pronunciare giudizi taglienti sugli altri. Grave è il male provocato dalla poca conoscenza,

e peggiore quello generato da una coscienza ossificata. Chi è in queste condizioni

è come una fonte di confusione e di dubbio, e con ciò perde il ritmo del lavoro.

Uomini siffatti sono molto nocivi alla diffusione della conoscenza. Vorrebbero ricevere le

ultimissime novelle per loro personale gratifica, sono degli usurpatori di nessun conto.

Non fate l’errore di prenderli sul serio — sono nidi di tradimento. Non c’è niente che li

fermi nei loro intrighi. Non si deve distruggere solo perché si attendono buone novelle.

Sono pochi coloro che sanno attendere i messaggi in perfetta magnanimità, lavorando,

nonostante le difficoltà: sono quei coadiutori che diventano fratelli.

69 — Non accettate come autentico tutto ciò che si scrive sulla Fratellanza. Molte

cose sono confuse con certe fantasie del Mondo sottile; molti sogni personali avviluppano

la realtà. Ci sono molte leggende a proposito delle varie razze umane e di continenti

che non esistono. Se un’idea li attrae, gli uomini la decorano di molti dettagli senza

darsi pensiero delle differenze di tempo e di specie. Una povera capacità

d’immaginazione molto spesso sminuisce ciò che vorrebbe glorificare.

70 — È giusta la via che va dal piccolo al grande. Tutti i semi lo confermano. Ma sovente

l’uomo prende il piccolo per il grande e crede di nascondere il sole dietro una moneta.

71 — L’esorcista espelle con la sua arte i malanni, ma solo da poco tempo si comincia

a pensare che si tratta di semplice suggestione. Si sa che gli esorcisti pronunciano

parole incomprensibili e senza senso, ma pochi comprendono che l’efficacia non

sta nel loro significato ma nel ritmo, e soprattutto nel loro contenuto di pensiero.

Mediante la suggestione è possibile non solo arrestare il dolore ma persino modificare

radicalmente il decorso della malattia. Lo si ammette di rado, poiché sinora non si è

dato peso al potere del pensiero. Dalla stessa causa, cioè dalla miscredenza, viene il ristagno

della coscienza. Con la loro mancanza di fiducia gli uomini si avvelenano. La

saggezza di tutti i tempi ricorda molti esempi di grande fiducia e molti casi di distruzione

per la sua mancanza. Parlando di cooperazione e di Fratellanza Noi dobbiamo insistere

sulla fiducia — senza la quale non si crea il ritmo, non si evoca il successo, non si

avanza. Non crediate che Io stia ripetendo cose fin troppo risapute; al contrario, vi

rammento l’arma di salvezza, come si fa nell’ora del pericolo. Non c’è altro mezzo per

risvegliare l’energia psichica. Non c’è altro modo perché il cuore risplenda di vittoria.

È difficile evitare di cader preda della stanchezza se il cuore è senza luce.

72 — Si possono ricevere i migliori consigli e lasciarli avvizzire come foglie

d’autunno. La Guida può agire con efficacia solo se il valore dell’uso pratico

dell’energia è ben compreso. Le parole vuote non conducono alla Fratellanza.

73 — In momenti di confusione il silenzio può rilevarsi come il migliore degli amici.

Ma non scambiate la sua quiete con la calma mortale della malizia. Anche se solo per
 
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pochi istanti, placate il battito del cuore. Ritrovate così la quiete dell’energia psichica;

ciò ridarà forza all’attività dei centri — accesi sì, ma senza infiammazione.

74 — “La cittadella è ben fortificata, cinta da solide mura e alte torri, e ad ogni

porta vigila una sentinella —il nemico non può penetrare. Ma voi, sentinelle, state

in guardia, non lasciatevi confondere dalle frecce del nemico. Alcune portano messaggi

speciali, allo scopo di distogliere la vostra attenzione. Sono iscrizioni fatte per allettarvi,

per confondere le vostre menti, sì che le porte restino indifese”. Cosi era descritto, in

un antico Mistero, lo stato dell’energia psichica quando lo spirito è confuso.

Sia detto con immagini poetiche, o con simboli, o con segni, o in termini scientifici, o

con un secco comando, tutte queste forme alludono ugualmente al valore dell’energia

psichica. Nei Misteri si fece uso frequente di simboli per premonire contro il pericolo

della confusione. È possibile accrescere notevolmente l’energia primaria, ma basta un

poco di confusione per aprire le porte al nemico più insidioso. In momenti di costernazione

sappiate evocare un poco di calma: assieme anche ad un solo respiro di prana, è

già un solido riparo.

Il medico deve badare attentamente ai vecchi simboli. Quando la Bibbia narra di

invasioni, epidemie e piaghe è da intendersi che lo spirito, depresso, fu aperto ai

peggiori contagi.

75 — Bisogna inoltre capire che quando si parla del bene si presume la giusta azione.

Se questa esiste, ne viene il bene. Ma se si parla brillantemente del bene mentre

le azioni sono scadenti, ne viene solo del male.

Molto si parla del bene e molto si compie di male.

76 — C’è chi pensa che una moneta gettata a un mendicante basti a espiare un delitto!

Finché non si è commensurati non si può parlare di equilibrio. Del pari non si

comprende che si può uccidere lo spirito così come il corpo. Dov’è la Fratellanza, se

queste azioni sono possibili? E non sono neppure considerate criminose!

77 — II debito sviluppo dell’energia psichica accresce il coraggio, ed è un processo

di crescita naturale. Che ciascuno aumenti la propria dose di coraggio: è come aprire

nuove finestre.

78 — La scontentezza è distruttiva, e conduce alla sazietà e alla paralisi

dell’energia. Nel Mondo sottile se ne vedono casi pietosissimi: anche quel poco

d’energia che hanno accumulato nella vita fisica viene disperso dalla paralisi. Sono

ombre vaganti, e nulla possono, perché senza energia non si procede. Sarebbe difficile

dire quale fato sia il peggiore: se questa paralisi o il destino dei portatori di odio.

Questi ultimi soffrono, e ciò può purificarli, gli altri invece, per aver dissipato

l’energia, non possono avanzare. Non è forse meglio dover soffrire molto, pur di progredire?

Meglio i tormenti che purificano piuttosto che una dissoluzione senza speranza.

L’odio può anche trasmutarsi in amore, ma la paralisi è il puro terrore della tenebra.

È una distruzione che non può certo condurre alla Fratellanza. La volontà potrebbe

ancora aver ragione di una paralisi parziale, ma se la stessa energia fondamentale

è inattiva, come formulare il comando? Quanti sono i cadaveri di questo genere!

79 — È istruttivo vedere alcuni che agiscono per suggestione eppure negano recisamente

che esista una simile possibilità. Talvolta, per malizia, un uomo afferma di

comportarsi secondo le sue proprie intenzioni, mentre in realtà agisce sotto suggestione.

Trasmette pensieri non suoi, si vale di espressioni che gli sono estranee, ma per
 
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malizia tenta di ascrivere tutto a se stesso. Se si conosce la fonte della suggestione ci si

può formare un’opinione su quelle distorsioni intenzionali.

Ciò che crea la malizia è sempre oscuro e instabile.

80 — Di solito quando torna in vecchi luoghi l’uomo prova una certa tristezza.

Sente che qualcosa non è stato compiuto. Ed è così. Nell’Infinito si deve sempre percepire

che esiste qualcosa di preordinato.

81 — II testo sulla Fratellanza sarà suddiviso in due parti. Questa è la prima, e

riguarda i fondamenti della Fratellanza; la seconda, che tratterà della sua vita interiore,

sarà data a coloro che ne avranno accettate le basi.

82 — Sogni complessi e rimembranze costituiscono di per sé tutta una scienza. A

volte contengono parti illusorie, ma se dissezionati rivelano serie complete di episodi

separati perfettamente reali. Pertanto, quando si sente dire che qualcosa è impossibile

si dovrebbe pensare che forse la combinazione di certi particolari è innaturale, pur essendo

ciascuno di essi del tutto possibile. È istruttivo osservare con cura quali parti

della rimembranza scadono più facilmente;ciò getta luce sul carattere del soggetto.

I ricordi più remoti possono assumere forme complesse dovute a epoche diverse; si

possono verificare gli incontri più disparati. Così sovente si possono incontrare dei

Fratelli, ma anche questi incontri di alto livello manifestano certe peculiarità delle varie

epoche. Non senza ragione si afferma che ciascuno è un grande deposito di memorie.

Ci vuole molto fuoco per illuminare tanti ripostigli tenebrosi.

83 — Si parla molto delle forme-pensiero, ma non tutti i pensieri possono rivestirsi

di forma. Esiste una specie di polvere mentale che non solo non ha più una struttura,

ma si miscela con altre polveri similari. Sono detriti che potrebbero far starnutire.

84 — Chi parla delle forme-pensiero raramente si preoccupa di raffinarle ed elevarle.

Ma anche l’autosuggestione può servire. Si sa da gran tempo che i pensieri nascono

nello spazio: si presume dunque che debbano avere una forma. Nebbie di detriti

polverulenti non sono certo adatte per trasmettere il pensiero.

85 — Pensare è una gioia o un tormento? Si usa rappresentare il pensatore come

tormentato, ma se gli si domandasse se vorrebbe essere sollevato da quelle pene risponderebbe

sicuramente no. Nel profondo della coscienza egli prova una grande beatitudine,

poiché il processo mentale è una gioia superiore. Due sole sono le vere gioie

dell’uomo: il pensiero e l’estasi per la bellezza: sono quelle che gli aprono il sentiero

del Mondo del Fuoco. Sono isoli mezzi che gli consentono di salire nelle alte sfere. Non

c’è comunione superiore che non le contenga entrambe. Ecco perché è assurdo parlare

dei tormenti del pensatore o del creatore. Non sono dolori, sono gioie. Ma la gioia

viene intesa in maniera tanto strana! Per alcuni, consiste nel far nulla e pensare a

nulla.

La via della Fratellanza sta nel pensiero e nel lavoro.

86 — La misericordia è un concetto tutt’altro che facile, e per distinguerne bene gli

effetti occorre saper vedere molto lontano. Se la magnanimità suggerisce “Lascia vivere!”,
 

il verdetto non è difficile. Forse proprio in quel momento la distruzione era im18



minente, ma chi seppe vedere lontano capì che il positivo è più potente del negativo.


Per l’uomo dalla vista corta la misericordia non è confacente, ma per il primo è come

una freccia nel bersaglio.

87 — Si trovano molti segnali, sulla via della Fratellanza. La via è lunga e sono necessarie

provviste di ogni genere. Chi oserebbe dire che questa o quella qualità non gli

potrà servire? Potrebbe darsi che proprio la cosa più trascurabile si dimostri urgente

e indispensabile.

88 — II peso del Mondo. Due discepoli discutevano quale ne fosse il simbolo più

espressivo. Uno proponeva l’oro, l’altro sosteneva che il marmo sarebbe stato migliore.

Entrambi concordavano che per significare un grave peso era adatto un minerale.

Ma il Maestro disse: “II peso del mondo ha per simbolo il più piccolo dei semi”.

89— Non parlate molto dei mondi lontani a chi nella vita terrena mostra di non

capire il proprio destino. Perderebbe quel poco che ha senza acquisire nulla di utile

dal gran mare della conoscenza superiore. Osservate con grande attenzione ciò che un

uomo può contenere. Non si comincia un pranzo dalla frutta. È assai pericoloso offrire

cibi indigeribili: tanto più dunque è necessario coltivare la propria attenzione interiore.

Non annoiate chi ascolta, poiché la noia equivale al ristagno.

90 — Gli uomini aspirano alla Fratellanza, ma secondo i loro preconcetti. Se si dicesse

loro che non vi sono consentite dispute di nessun genere, numerosi perderebbero

l’entusiasmo.

Interrogate la gente su come si figura la Fratellanza. Troverete molti dettagli di

scarso valore presentati come importanti. Uno che così faceva, stupito, finì per esclamare:

“Possibile che si ami a tal punto il disordine!”.

In verità, si ignorano le leggi immutabili della natura.

91 — Gli uomini riescono a occuparsi di questioni ordinarie anche nei momenti più

gravi. È sorprendente quanto sia diffusa l’incapacità di capire gli eventi, e a poco serve

ripetere i moniti sull’importanza di un’ora. Hanno il cuore sordo. Senza pensare alla preveggenza,

tuttavia la semplice premonizione è del tutto naturale. Eppure la rigettano,

poiché nessuno ha detto loro dell’energia primaria. Così riescono bene in una cosa e

falliscono in un’altra, altrettanto importante.

92 — II fatto di odiare il lavoro è una sciagura non solo per chi lavora in tal modo,

ma anche per tutta l’atmosfera circostante. Lo scontento non gli consente di provarne

gioia, né di migliorare la qualità dell’opera. Per di più, l’imperil prodotto

dall’irritazione raddoppia quei pensieri funesti, con effetti fatali per l’attività creativa.

Ma si può ben domandare cosa resti da fare, dal momento che non tutti riescono

a trovare il lavoro confacente alla loro vocazione. Senza dubbio, molti non possono adoperarsi

come vorrebbero. Ma c’è modo di lenire questa piaga. Le conquiste scientifiche

dimostrano che oltre alle consuete vicende giornaliere esiste un reame accessibile

a chiunque: la realizzazione dell’energia psichica. Le esperienze in tal senso rivelano che

sovente i contadini la possiedono in grandi dosi e molte altre attività ne favoriscono

l’accumulo. Dunque è possibile trovare una forza ascendente anche fra le fatiche più

disparate.

93 — Tutto è possibile; è solo la depressione dello spirito che mormora il contrario.

Le varie conquiste della scienza non sono dei limiti, ma possibilità nuove. Qualcosa che
 
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appaia impossibile dal punto di vista fisico può essere perfettamente realizzabile facendo

ricorso alle energie sottili. Il volto di un uomo cambia con il variare della luce. Un

fulmine può alterarne i connotati al punto da renderlo irriconoscibile, rivelandone

un’espressione insolita. E sono innumerevoli i raggi e le correnti, di diversa qualità, che

possono trasformare tutto ciò che esiste!

Non è forse incoraggiante scoprire che tutto è possibile?

94 — Non è buona cosa non essere mai oggetto di attacchi: significa che la propria

energia è debolissima e incapace di suscitare reazioni. Solo chi ha poco lume considera

un attacco come una sventura. Nel grasso dell’inazione galleggia l’obesità: a che serve?

Le sue emanazioni attirano entità spiacevoli. Molto più utile è l’impegno di vigilanza,

che assicura la giusta protezione ai nervi. Ma anche la magrezza non deve essere

eccessiva.

95 — Qualsiasi fenomeno presenta molti aspetti. È un grave errore volerlo considerare

emesso da una sola causa e capace di un solo effetto. Attorno a qualsiasi azione

si osservano molti domini diversi che esercitano e subiscono influssi. Bisogna ammettere

che la sfera di una qualsiasi azione è molto più vasta di quanto si possa stabilire

con ragionamenti di base puramente fisica. Con ogni loro azione e pensiero gli

uomini entrano in contatto con sfere diverse. Non dimenticate che i pensieri reagiscono

infallibilmente sul Mondo sottile. Non sempre vi pervengono in stato di chiarezza,

ma comunque vi turbano in qualche misura l’energia. Tante sono le ripercussioni spaziali

che è impossibile sostenere che le azioni umane siano semplici riflessi muscolari. Abituatevi

dunque alla complessità degli effetti.

96 — Un artista voleva dipingere il pensiero, ma non sapeva con quale simbolo

rappresentarlo. Un filosofo gli suggerì l’idea di una nube, perché, come quella, il pensiero

resta sospeso nello spazio. Un altro riteneva che un cielo stellato sarebbe stato

un simbolo migliore. Un terzo era invece del parere che la folgore ne fosse l’immagine

austera. Un quarto infine propose di lasciare la tela senza segno alcuno, in quanto

l’occhio fisico non riesce a vedere il pensiero e qualsiasi forma sarebbe troppo grossolana

per esprimere la luce dell’energia.

97 — II cielo stellato, meglio di ogni altra cosa, può condurre oltre le condizioni

terrene. Quell’aspetto dell’Infinito trascende gli accumuli mondani. La radianza dei

mondi lontani oblitera il terrore fisico.

98 — Non saltate alle conclusioni. Gli uomini lo fanno, in tempi prematuri, e cosi

ingarbugliano i fili degli effetti.

99 — Fratellanza o cooperazione? Impossibile segnare il confine fra le due. L’uomo

vorrebbe che le idee fossero nettamente distinte, ma ciascuna confluisce abbondantemente

nelle altre. La cooperazione è dunque, per così dire, la soglia della Fratellanza;

sarà pertanto necessario custodire gli accessi alla Cittadella dello Spirito.

100 — II collasso della famiglia avverrà non negli atti e nelle parole quanto nel

pensiero. Le sue fondazioni vengono erose in silenzio. Senza avvedersene, gli uomini

stessi ne fomentano la dissoluzione. Non sono molti i focolari accanto ai quali si collabori

con pieno intendimento reciproco. Ma ciascuno di questi è un passo verso la Fratellanza.
 
20
101 — Uno stalliere espose al padrone il desiderio di allevare una certa razza di cavalli.

Questi rispose: “Magnifica idea: prima però metti in ordine la stalla”. Uno scrittore

può ben essere soddisfatto se i suoi pensieri recano beneficio e non si lasciano

leggere in modo volubile e superficiale. Da molti campi diversi si potrebbero citare esempi

che ricordano il servizio, che in essenza è ordine. La stessa condizione di ordine si

impone quando si modella il concetto di Fratellanza.

102 — Si dovrebbero contare le ore passate nello sforzo di compiere il proprio dovere.

Il servizio non sta nel promuovere il benessere, come inteso comunemente, ma

nel beneficare il genere umano. È difficile operare per le singole personalità, ma si

può accettare il volto del genere umano intero.

103 — Come si riconcilia il libero arbitrio con le influenze di cui tanto si è detto?

Il libero arbitrio è una realtà, e nessuno potrà negarlo, ma di continuo si osservano

mancanze di conformità con le azioni e i pensieri delle Forze sovramundane. Il fatto è che

la volontà può essere in armonia con quelle, o caotica e distruttiva: ed è deplorevole che

quest’ultima prevalga fra gli uomini, e che l’educazione formale non migliori questo stato

di cose. Il libero arbitrio è una prerogativa umana, ma se non concorda con le Forze

superiori si tramuta in una sventura.

104 — Per quanto si sia più volte ripetuto dell’insidia presente nello psichismo inferiore,

tuttavia l’ignorante non distingue fra questo e lo sviluppo naturale dell’energia

primaria. Dove si confonde fra le due cose sarebbe inutile, proprio per questa ignoranza,

cercare di persuadere del contrario. È doveroso saper sentire la Fonte che alimenta le

risorse dell’energia di ciascuno: è un Tesoro, e va tenuto per tale.

105 — In certi testi antichi si accenna alla “paralisi dell’anima” e si afferma che può

verificarsi solo per volontà propria. Non appena ci si immagina che non resta più nulla

da fare si blocca la propria energia primaria. Con quei ceppi al piede è impossibile

procedere. Così tagliandosi la via l’uomo si carica di una grave responsabilità. La disperazione

non lo giustifica, poiché certo quest’oscurità nasce per proprio volere. È uno

spettro che abitando lo spirito, corrode la salute. Ma non ha nulla di reale. Se si studiassero

le vere cause della disperazione si vedrebbe chiaro che esse sono destituite di

validità vera e propria.

Se l’idea di Fratellanza fosse più amata dall’uomo, quante futili disperazioni cadrebbero!

Ma l’uomo preferisce bloccare il proprio progresso piuttosto che riflettere sui principi

risanatori. Gli autori di quei testi antichi avevano buone ragioni per parlare di

anima paralizzata.

106 — In qualsiasi attività è facile convincersi che è ben difficile svolgerla in presenza

di una volontà ostile. E non solo, ma la semplice inerzia della volontà basta a osteggiarla.

Un cattivo volere blocca molte possibilità già mature. È una condizione che

si osserva non solo nelle grandi cose, ma in tutta la struttura della vita.

107 — È frequente che un negatore sostenga di non esercitare alcun influsso. In

questi casi l’idea di Fratellanza può essere di grandissimo aiuto. È possibile avvicinare

un essere umano per via insolita, con l’appello alla Fratellanza. Come un medicinale,

quest’idea può agire su una volontà ostile. Ma, perché ciò sia, occorre che essa venga

assimilata: e non accade di frequente.
 

108— Sapreste mostrare qualcuno che si contenti di ricevere mezzo vestito anzi21



ché l’intero? Lo stesso vale perla cooperazione. Che successo sperare se, invece di


una collaborazione piena e fraterna, si offrono, per metà, dubbio o sospetto? È bene

coltivare le proprie capacità di cooperare, esercitandosi nei compiti più comuni è

consueti. È errato credere di saperlo fare nelle opere grandi se non se ne è capaci

nelle minute vicende quotidiane. Guardate nel profondo della vostra coscienza, per sapere

se in spirito siete pronti a cooperare.

Un uomo non può neppure pensare alla Fratellanza se non è lieto di partecipare a

imprese comuni. Ciascuna di queste ha molti aspetti, che corrispondono alle varie capacità.

E forse ristretto il campo del lavoro? Non è bello sentirsi affiancati da collaboratori

autentici? È grande la gioia che risentiamo per chiunque Ci aiuti. Bisogna incoraggiare,

con discrezione, chiunque si accosta: ma non è il caso di lamentarsi se alcuni si

distolgono per via, se lo spirito loro non intende la vera gioia.

109 — Nell’Infinito si hanno molte sensazioni che non si possono esprimere con parole

terrene. Alcune fanno palpitare il cuore, ma sono tensioni che non comportano estasi

né terrore. È difficile descrivere ciò che prova chi affronta l’abisso senza fondo.

Non è paura, e non è coraggio. Non vede nulla che possa sostenerlo e non sa che

fare. Buon per lui allora se alle sue spalle sta la Fratellanza, completamente realizzata.

La Fratellanza non è un’astrazione: è una realtà presente per il bene del genere

umano.

110 — Se la travolgente sensazione della Fratellanza è ardua nello stato fisico, pur

tuttavia è del tutto accessibile a qualsiasi mente che vi aspiri. Non c’è nulla di complicato

in ciò, se volete il bene del prossimo come di voi stessi. Così ogni giorno, in qualunque

attività, con ciascun pensiero impegnatevi a realizzare la Fratellanza.

111 — Le opere buone sono come i fiori di un prato. Mescolate alle piante dalle

virtù terapeutiche se ne trovano altre, dai brillanti colori, ma velenose. Mischiate a

cose mirabili possono trovarsi manifestazioni perniciosissime — e solo l’esperimento

consente la giusta selezione. L’insincerità è un veleno pericoloso: tutto ciò che viene

costruito nella falsità degenera in qualcosa di odioso. Si parla molto di opere buone,

ma devono esserlo veramente. Che ciascuno esplori nel proprio cuore per controllare

se lo sono, in realtà. Non c’è maschera che nasconda l’orrore di uno scheletro di falsità.

Ma che nessuno pronunci condanne, poiché ciascuno si è già condannato da

sé.

112 — Un albero spaccato dal fulmine non si rinsalda più. Un cuore oscurato, come

colpito dalla folgore, rimane impenetrabile. È inutile sperare che un albero bruciato

ritrovi forza e fronda. Così, quando chiamate alla Fratellanza non contate su quei

cuori che hanno dimenticato la bontà.

113 — Qualsiasi conoscenza scientifica ha valore fintanto che non conduce in un

vicolo cieco. Per chi cerca sinceramente la conoscenza non ci sono situazioni senza

via di uscita: egli continua ad accumulare sapienza seguendo nuove branche di conoscenza.

Questo sapere senza barriere è la migliore premessa per prepararsi alla Fratellanza.

Non è facile acquisirlo, ma se si vuole seguire la tendenza evolutiva questo è

l’unico sentiero naturale. Ma attenti che il cuore non indurisca, in questi preliminari:

ogni approccio alla nuova coscienza deve sempre essere gaudioso. Se il cuore è indurito

non si sale alla Torre: non potrebbe alimentare a dovere il corpo sottile. I cuori di pietra

sono confinati alla Terra. È molto importante capire la vita del cuore, che non deve
 
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far ritorno allo stato minerale dei primordi. Vigilate sul cuore, poiché senza cuore non

c’è Fratellanza.

114 — Altra qualità indispensabile sul sentiero, non dimenticatela, è l’abbandono

del senso di proprietà. L’avarizia in genere non è mai tollerabile, poiché trattiene nelle

sfere inferiori. L’attaccamento dell’avaro è un ostacolo insuperabile. Rinunciare alla

proprietà non è facile, ma l’avarizia è invero quella grave condizione che precipita

nell’abisso.

115 — È errato credere che tutti sappiano leggere un libro. È una capacità da coltivare.

Il fatto che lo si accetti non significa che si sappia leggere un libro a dovere. È

facile vedere come lo si interpreta in modo relativo, e che la comprensione resta sovente

ben lontana dal pensiero dell’autore. Affermo che è raro che un libro sia ben capito,

ma l’energia primaria è in questo una guida eccellente. Spesso essa aiuta a trovare il

testo necessario, e a scegliervi quanto si desidera. Basta fare attenzione. Ma anche

questa è una virtù da coltivare.

116 — È frequente udire racconti sulla fondazione o sullo scioglimento della Fratellanza.

Si citano luoghi e tempi, ma nessuno sa dire esattamente quando sono sorte le

Comunità. Questi frammenti che riguardano la Fratellanza vengono considerati come

belle favole. I dettagli sulla struttura della Fratellanza terrena sono causa di molte dispute

e incomprensioni; ma per lo più la si ritiene inesistente. Gli uomini si irritano

nel parlarne, e specialmente ostili sono coloro che non ammettono l’esistenza di qualcosa

che superi la loro immaginazione. Dimentichi che quest’ultima è un accumulo di realtà,

non ammettono nulla che trascenda la loro concezione della vita.

Pochissimi prestano attenzione ai fenomeni insoliti: di quelli più eccezionali si danno

le più banali spiegazioni. Gli uomini, come ciechi, non vogliono vedere ciò che è evidente,

corrono subito a rifugiarsi nelle loro convenzioni illusorie. Chi può dirsi più devoto

della verità: chi affonda nella narcosi dell’illusione o chi è pronto a riconoscerla con

acume e coraggio?

Noi apprezziamo i veri devoti della verità.

117— Noi non consideriamo lo scettico come un seguace del vero. È uno che vive

avvolto da un fitto velo grigio. Crede di ribellarsi all’illusione, e continuamente si

imbozzola nella propria ragnatela. Sono da selezionare coloro che amano la verità

fin dalla prima infanzia.

118 — In certe leggende che narrano dell’Armageddon si parla di uomini mascherati.

Non è cosa di oggi? Il mondo intero si nasconde dietro un velo e il fratello si leva

contro il fratello. Queste maschere bloccano il progresso.

119 — Alcuni hanno una pazienza illimitata, mentre altri ne sono totalmente privi.

Perché? Una virtù tanto fondamentale non può essere questione casuale. Sappiate che

l’uomo paziente si è fatto tale con il lavoro di molte vite: egli è sempre di grande esperienza.

Solo quando ci si impegna in grandi imprese si capisce quanto sia meschina

l’irritazione. Al cospetto della grande Idea si vede la nullità di ciò che è transitorio.

Senza aver superato molte prove non si può valutare e distinguere la qualità degli

eventi vitali. Non crediate dunque che la pazienza sia una dote conferita senza ragione;

al contrario, è una di quelle virtù che si acquisiscono a caro prezzo, sia in terra
 
23
che nel Mondo sottile. Quindi chi è paziente è un esperto, mentre chi non lo è, è ancora

un novizio della vita. Ricordatelo, sulla Via.

120 — L’attività indipendente è una qualità indispensabile, e anch’essa non è facilmente

acquisita. Può scivolare nell’arbitrarietà o farsi debole al punto da svanire.

Tutti i Maestri cercano di inculcarla nell’allievo — ma come si concilia tutto ciò con la

Gerarchia? E un concetto che, prima di essere ben compreso, si presta a molte incomprensioni:

volumi interi si potrebbero scrivere sul contrasto fra Gerarchia e indipendenza

d’azione. Molte lingue astute sussurrano che ciò va a confutare l’immutabilità

dell’ordine gerarchico: ma tacciono sul fatto che l’azione indipendente non va disgiunta

dalla sintonia o, meglio, dall’armonia con tutti i livelli della coscienza.

121 — Bisogna debellare l’illusione delle contraddizioni. È necessario coltivare da

un lato la tenerezza del cuore e dall’altro l’austerità. È un compito impossibile per certuni:

solo il cuore suggerisce quando le due qualità non si annullano a vicenda. È il

cuore che segnala quando è necessario soccorrere il prossimo, o troncare di netto la

furia di un animale feroce. Non si può esprimere in termini legali quando questa o quella

azione diviene legittima. Le leggi del cuore non sono scritte, ma sono le uniche giuste,

perché il cuore è un ponte gettato fra tutti i mondi.

Chi valuta l’abnegazione? Chi giudica il conseguimento? Dov’è la misura del dovere?

La spada della conoscenza lampeggia al comando del cuore. Per il cuore non esistono

contraddizioni.

122 — II fatto di penetrare nel Mondo sottile non è in contrasto con la vita fisica.

Quella del Mondo sottile non è necromanzia; bisogna capirlo a dovere. Se gli occhi

fisici non vedono, e le orecchie non odono, il cuore tuttavia percepisce la realtà.

Per avanzare, bisogna riconoscere il sovramundano. È una coscienza più vasta, che

trasforma tutto l’atteggiamento nei confronti della vita. È prossima l’ora di approntare

la coscienza a percepire in modo più ampio. Solo così sarà possibile scorgere il

processo in atto.

123 — Vedete che il mondo è in stato di guerra, informe assai diverse! In certe

regioni il conflitto è nascosto, in altre è palese ma si tratta sempre della stessa cosa. Persino

la rivoluzione assume un senso peculiare: può anche svilupparsi senza essere

mai nominata. Si può pensare che il processo sia lento, ma in effetti è galoppante.

124 — Molte volte questo pianeta ha corso il rischio di collidere con una cometa.

Ma anche in quella tensione dell’atmosfera pochi percepirono qualcosa di anormale.

Alcuni se ne avvidero, ma la gran maggioranza non s’accorse di nulla. È possibile condurre

un esperimento originale che rivela il grado di rispondenza umano a certi eventi.

Anche i grandi avvenimenti mondiali non riescono sovente a smuovere le coscienze. Fatto

sta che gli uomini vorrebbero che le cose stessero a modo loro e non permettono alla

coscienza di esprimersi liberamente. Certo non sono pronti per cooperare.

125 — Chi è disposto a impegnarsi solo a metà è di poco aiuto. Si scoraggia facilmente

e non giunge a capo di nulla. Il lavoro esige una lealtà perfetta. Sovente

non è dato di vederne i frutti, ma si deve sapere che ogni atto ben compiuto è già una

acquisizione certa. Questa certezza consente di continuare l’opera anche nel Mondo

sottile. Cosa cambia, se il compito viene eseguito mentalmente ed è espresso in formepensiero?

L’unica cosa che conta è che sia benefico. Non tocca a voi giudicare dove il

lavoro sia utile, poiché ha in sé la sua propria spirale.
 
24
126— Non abbiamo mai dovuto parlare in una simile tensione. Mai la Terra è stata

così avvolta da fumi neri. Mai il pianeta è stato tanto intriso di odio. Non si può

non sentire le convulsioni dei popoli, e se consiglio di badare alla salute è perché penso

alle condizioni eccezionali del mondo. È grave che le nazioni non pensino al suo stato.

Molta energia viene sprecata. Non crediate che questa grande tensione si risenta solo

per cause individuali: essa vibra secondo le condizioni del mondo. L’energia psichica è

tesa, pronta sia al riconoscimento che al rifiuto. Lo spirito percepisce i pensieri formulati

nel Mondo sottile.

127 — L’esplosione di una stella ha importanza per la Terra non al momento in

cui si verifica, ma quando si innescano le reazioni foto chimiche. Questo esempio è

valido anche per i rapporti umani. Non è possibile individuare l’inizio e la fine di una

sequela di correlazioni. Come nell’Universo esistono corpi celesti remotissimi fra loro

che pure interagiscono mutuamente in modo intenso, così anche i fluidi umani possono

reagire a grandi distanze. E fra il mondo fisico e il sottile si percepisce, altresì, una

rete complessa di mutui scambi. Non intendo con ciò le trasmissioni mentali, ma

l’emissione di fluidi regolata dai principi magnetici, in quanto efflusso continuo di energia

primaria. È una questione fondamentale da rammentare bene quando si è impegnati

a cooperare.

128 — Si rappresenta solitamente il manifesto con un cerchio, il che presuppone che

all’esterno di esso esista qualcosa che manifesto non è. È un simbolo relativo, perché

la linea che separa dall’immanifesto è piuttosto tortuosa, in quanto penetra ovunque

trovi debole resistenza.

129 — È sciocco pensare che il caos esista solo in qualche regione lontana: l’umanità

lo accoglie in sé ogni volta che il suo pensiero è disordinato. Unica barriera contro il

caos è la stabilità della coscienza. Talvolta esteriorità minuscole sono effetto di ammissioni

assai profonde. Una reazione può nascere non solo per malvagità ma anche

come prodotto di decomposizione del caos; questo è un gravissimo pericolo quando si

coopera.

130 — “La Fratellanza è impossibile in questo mondo”, esclamano gli egoisti; e lo

stesso affermano le orde distruttrici delle tenebre, e lo ripetono, mormorando, i deboli.

Molte sono dunque le voci che cercano di negare i fondamenti dell’Essere. Eppure,

quante forme di autentica Fratellanza si sono affermate nelle varie epoche, che nulla

riuscì a soffocare. Per gli uomini ciò che non si vede non esiste: è una sorta di antica

ignoranza che perdura anche ai giorni nostri. Non c’è forza che possa far vedere

all’uomo ciò che non vuol vedere. È tempo di riconoscere che non esiste solo il visibile,

e che il mondo è pervaso di realtà invisibili.

131 — Quali sono i mezzi di contatto tra i Fratelli? Se in corpo fisico, il contatto

sarà effimero, e fragile se in corpo sottile. Solo i corpi di Luce sono in grado di assicurarlo

reciprocamente. La mutua comprensione può esistere solo sotto l’unico raggio

del punto focale. L’idea di Fratellanza non è dunque da prendere alla leggera, che altrimenti

rimarrebbe confinata all’ambito fisico e sarebbe inutile. La guida magnetica

non sta nel fisico e neppure nel sottile, ma nel seme dello spirito, in quel dono di Luce

che trascende ogni immaginazione. Chi non riesce a capire il mistero superiore della

Fratellanza bene farebbe a non deriderne il concetto. Torni un’altra volta nel Mondo
 
25
sottile a impararvi la radianza della Sfera superiore. Forse da quella ascesa il viandante

porterà seco una scintilla di Luce. Siate dunque cauti nel pensare alla Fratellanza.

132 — Uno specchio d’acqua, se è calmo, riflette bene, ma qualsiasi agitazione ne

turba la chiarezza. Così l’energia primaria deve essere tranquilla per specchiare la

Verità. Questa quiete non ha nulla a che fare col declino e la debolezza. Lo specchio

dell’energia viene offuscato solo dall’agitazione disordinata.

Si cita sovente la calma dei saggi, ma in realtà si tratta di una grande tensione, tale

che la superficie energetica è resa specchiante. Quiete dunque non significa ozio.

133 — La diffamazione per opera degli oscuri equivale a una lode. Si sa che essi

hanno parte nell’edificare il tempio, anche se non sospettano quanto del loro lavoro

viene utilizzato. Si potrebbe scrivere un volume su quest’argomento.

134— Chi ha in sé una quota di collaborazione fraterna può essere notato sino dalla

prima infanzia: sovente si distingue nettamente da coloro che lo circondano. Ha

potenza di osservazione e sensibilità superiore. La mediocrità non l’accontenta e se ne

sta a parte, evitando i divertimenti comuni. Sembra portare in sé una specie di compito

interiore. Vede molto, e ne prende nota in coscienza. È proclive a compassionare, come

se sapesse il valore di questa qualità; si sdegna per i comportamenti grossolani, come

sapendone la viltà. Si concentra su certi argomenti preferiti, e invidia e malevolenza lo

circondano, poiché nessuno lo capisce, e resta un estraneo. Non è facile la vita quando

la coscienza è elevata, e non partecipa al diniego generale di tutto ciò che cresce verso

la Luce.

Questi eletti non sono frequenti, e per lo più restano sconosciuti. Il loro sogno viene

da lontano, ed è tale che agli altri può sembrare pazzesco. Fin dall’antichità si ritrova

questo termine: “ sacra follia”. La saggezza infatti è sovente chiamata pazzia, così come la

coscienza elevata. Non crediate che tutto ciò sia risaputo, poiché in realtà queste cose

perdurano ignorate per epoche intere.

L’idea di Fratellanza entra dunque a stento nella coscienza.

135 — II crepuscolo dello spirito è provocato dall’uomo stesso. Il retaggio del Mondo

sottile non ha realtà più consistente di un sogno, e la ragione lo avversa. L’intelletto

infatti non ne accetta i fenomeni, e gli è specialmente arduo sostenere la radianza

del fuoco.

136 — Saper trattare gli uomini secondo la loro coscienza è una grande qualità.

Non si dimentichi che la gran parte delle sventure si deve proprio alla mancanza di quella

commensura. Non è giusto proporre imprese, anche eccellenti, che superino la coscienza

altrui, così come è sconsigliabile parlare di armonia o di combinazioni vibratorie

a chi è impreparato. Chi può prevedere come questi potrebbe visualizzare quei concetti?

Ma forse potrebbe capire se gli si parlasse della necessità di rispettare l’ambiente.

Il pensiero più semplice che comporti sollecitudine è una solida base per collaborare con

la Fratellanza. Ogni attività del genere dovrebbe alimentare quella premura, che ha in

sé anche attenzione, compassione sollecita e amore. Quanta forza si potrebbe risparmiare!

Molte reazioni cosmiche dello spirito si possono controllare semplicemente con

la cura sollecita e premurosa. Non si riesce neppure a immaginare fino a che punto essa

rafforzi l’aura di un nucleo familiare. Molti non comprendono affatto la Gerarchia,

ma anche in questi casi la sollecitudine contribuisce a riassettare lo stato delle cose: basta

avere cura premurosa l’uno dell’altro! Non è un grande impegno, eppure è una

pietra d’angolo.
 
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137 — Si parla molto di cultura, ma non è bene complicare anche quest’idea fondamentale.

Il miglioramento della vita e della moralità devono essere chiari e semplici.

Chiunque sia conscio di una vita migliore rispetta con amore tutto ciò che è bello. Ci

vuole più bontà.

138— L’attenzione consente di notare molti influssi esterni, ma anche questo è un

impegno che richiede grande esperienza.

139 — Se si paragona la quantità dei successi mentali e quelli ottenuti per via fisica

sorprende constatare come questi siano pochi. Invero, un qualsiasi pensiero benevolo è

un valore indiscusso. Comunque, è istruttivo vedere quanto si sia reso difficile trasmettere

il pensiero nell’azione fisica. C’è veramente da domandarsi perché mai le cose siano a

questo punto!

Un pensiero dotato di forza sufficiente non tarda a tradursi negli atti, ma a parte questi

pensatori solitari ne esistono moltissimi altri i cui pensieri, di buona qualità, non sono

abbastanza intensi da reagire a livello mentale, e quindi non scendono nell’attività fisica.

Come sempre, questa medietà è inerte, e ostacola l’intero progresso umano. Siate dunque

solleciti nel dare soccorso, sì che ogni seme di buon pensiero si traduca in atto.

140— L’ascesa si rispecchia sempre nell’azione, ma non è facile stabilire quale attività

sia conforme al pensiero. Molti effetti collaterali insorgono a condizionare i tentativi

d’azione. Occorrono immensa pazienza e grande capacità di attenzione per discriminare

nella giungla delle contraddizioni generate dal caos. Bisogna amare il proprio

lavoro per trovarvi pace e ricompensa.

141— Ci si potrebbe domandare se per via dell’aumento delle specialità farmaceutiche
il numero dei medici diminuirà. Sarebbe una disgrazia. Se per medico si intende


un amico del genere umano dotato di grande cultura, ce n’è gran bisogno. In realtà

le medicine confezionate artificialmente possono essere causa di malattie che dovranno

essere curate caso per caso dal medico stesso. Ci vorrà, a tal fine, una delicatissima

mistura di suggestione e medicamenti. Non si parla qui di chirurgia, che non entra

in discussione finché resta nei propri limiti — ma un chirurgo che compia una operazione

non indispensabile è sovente paragonabile a un assassino. Anche in questo campo

occorre conoscenza diretta.

Per il medico le cose si fanno ancora più complesse quando le malattie sono più di

una, e questi casi sono in aumento. Si può infatti curarne una e ciò facendo peggiorarne

un’altra. A tutt’oggi in molti luoghi non esiste assistenza medica adeguata. Tutto ciò è

causa di un declino generale della vitalità. La degenerazione non è cosa immaginaria:

ovunque si notano i segni di questo disastro. È una calamità che non si abbatte soltanto

sulla generazione attuale, ma insidia anche l’umanità del futuro. Si dirà che questo

monito è storia vecchia. Quand’anche lo fosse, perché non se ne è mai tenuto conto?

Perché la Fratellanza si manifesti lo stato di salute deve essere perfetto.

142 — Non avviate ai mondi lontani chi è ancora incerto: finirebbe per cadere, per

ignoranza. Meglio che prima egli fortifichi la coscienza con le lezioni apprese in Terra.

Deve imparare a cooperare, ad aver fiducia, a essere disciplinato. Sarebbe bene assegnare

agli uomini un compito utile, che riguardi il miglioramento della vita. Non è giusto

sollevarli di colpo dalle loro occupazioni, ciò li getterebbe in un’altra confusione.
 
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Non sono le eccezioni che contano, ma le moltitudini. Assegnate dunque per primo ciò

che è più urgente. Che Fratellanza potrebbe istituirsi senza fondamenti?

143 — I principi dell’Essere sono resi complessi da una quantità di brandelli. Bisogna

trovare il legame fra il mondo fisico e il sottile. Non sulla carta, ma nel cuore si deve

sapere esattamente ciò che occorre all’uomo. Preoccupazioni e tormenti sono segni di

molti errori, dovuti al fatto che si pensò a un certo gruppo soltanto e non all’umanità

in genere. L’uomo ha bisogno di consigli salutari.

144 — II contadino prepara e concima la terra, semina nella giusta stagione, attende

con paziènza i germogli e le messi, e recinge il suo campo, perché gli animali non calpestino

le piante che crescono. Qualunque contadino sa delle cause e degli effetti. Nel

campo degli scambi umani non è più così: qui non si vuole sapere di cause né di effetti.

Non si tiene conto dei germogli, e tutto si pretende nel modo imposto solo dal proprio

arbitrio. Nonostante gli esempi, si è scettici sulla legge cosmica. Si è pronti a seminare

cause, ma senza riflettere quali erbacce ne saranno l’unico raccolto.

Già nelle scuole si dovrebbe trattare delle cause e degli effetti. Il maestro propone

una causa e gli allievi pensano a quali ne saranno i risultati. In tali compiti si paleseranno

le loro qualità. A partire da una sola causa si possono immaginare molti effetti

diversi, e ci vuole ampiezza di coscienza per riconoscere quali di essi corrisponderanno

a tutte le circostanze. Che un semplice contadino sappia prevedere un raccolto non basta

a consolarci. Le correnti cosmiche e i conflitti mentali sono cose ben più complesse.

A partire dall’infanzia i giovani devono abituarsi alla complessità degli effetti e al condizionamento

dei pensieri spaziali. Non è giusto supporre che la mentalità dei fanciulli

abbia bisogno di essere protetta.

145 — Gli uomini sanno più che non pensino. Sanno della vita sugli altri mondi,

delle energie e delle correnti. Hanno contatto con molti fenomeni naturali. Il problema

sta solo nel modo in cui assorbono tutte queste nozioni. In un periodo di rapida

successione di scoperte è specialmente necessario purificare la coscienza. Le basi

morali divengono, o dovrebbero divenire, un attributo della conoscenza; altrimenti il

baratro fra conoscenza e morale si allargherà pericolosamente.

146 — Nel volgere di un anno spunteranno molti germogli. L’essenza

dell’Armageddon non sta solo nell’esaurirsi delle vecchie cause ma anche nello stabilirsi

di nuove. Fareste bene a ricordare ciò che fu indicato dieci anni or sono. Quelle

cause stanno per dare nascita ai loro effetti. Qualcuno forse pronunciò allora una

sentenza decisiva, e dopo questo tempo ne viene acqua o fuoco. Così opera il pensiero.

147 — Impossibile escludere dall’iride anche uno solo dei suoi colori; nello stesso

modo non si può lasciar cadere una sola delle parti dell’Insegnamento di Vita. Quello

è uno spettro solare completo, e questo prepara al viaggio per qualunque via. Per il

viandante, vesti, scarpe e copricapo sono ugualmente importanti. Non si può dire quale

preferisca. Perciò, se qualcuno predilige una certa pane dell’Insegnamento è come un

viandante che abbia dimenticato le scarpe.

Certi oggetti possono sembrare inutili in certe occasioni, ed essere utilissimi

l’indomani. Per alcuni la parola più semplice è anche la migliore. Non si può immaginare

quanto sia multiforme la coscienza umana. È meglio piuttosto tediare un poco coloro che

già sanno che respingere qualche altro per sempre. Non si sa quali siano i nuovi approcci

al miglioramento, e non è facile riconoscere i nuovi collaboratori.
 
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148 — È vano voler cercare nuovi rimedi e nuovi farmaci senza più far uso dei vecchi.

Latte e miele non vengono usati abbastanza. Eppure, cosa può essere più benefico

dei prodotti vegetali rielaborati da una evoluzione superiore? Latte e miele sono disponibili

in innumerevoli qualità e sono i migliori profilattici, se usati in modo razionale

e scientifico. Non si tratta solamente di bere l’uno e cibarsi dell’altro: ma per prima

cosa di considerare le loro rispettive qualità. È logico presumere che il miele migliore

provenga dai campi ove crescono abbondanti le erbe medicinali, ed è comprensibile che

le api non le suggano per combinarle a caso. Se si vuole indagare sulla qualità specifica

di un miele è importante lo studio delle scienze naturali.

Ma sono molti i prodotti vegetali meritevoli di indagine. Gli uomini sono cosi primitivi

che nel giudicare le cose si accontentano di dire: “buono” o “cattivo”, “fresco”, o

“passato”; per di più restano affascinati dalla quantità, dimenticando che ogni accrescimento

artificiale va a scapito della qualità: è una considerazione semplice che più nessuno

ricorda. Se si vuole intensificare la vitalità, bisogna estrarne l’essenza da tutti i

regni della natura.

149 — Una delle qualità fondamentali delle energie più sottili è la continuità. I mondi

superiori possono servire da esempio per la vita fisica. Se è difficile assicurare la

continuità nel lavoro, la si può realizzare appieno nell’impegno spirituale. Come viandanti

sulla Terra si può formare una catena con quei mondi in ispirito; ciò consente

l’intima unione con l’invisibile. È una forma di unità che insegna a essere uniti anche in

Terra. Cominciate dalla superiore, e praticherete anche l’inferiore. L’unione terrena

non è facile: molte piccole circostanze si inseriscono a bloccare le buone intenzioni. Solo

l’esercizio superiore delle forze può dare continuità di rapporto con il Mondo superiore.

Il legame con quella fonte del sapere può essere mantenuto anche durante il sonno.

Perciò la continuità — virtù propria di quella Sfera — può essere realizzata anche

nel fisico.

La struttura delle forze spaziali non è accertabile: innumerevoli correnti vagano

nell’Infinito, ma non una sola cade fuori dal manto della Madre del Mondo.

L’insorgere dell’impegno di conquista dei mondi superiori trasforma tutta la vita.

Non tutti possono capire come ciò possa avvenire: è bene allora riproporsi la continuità

e tessere ogni giorno una parte della tela.

150 — Gli uomini non sanno trovare la cosa più bella: dimenticano i loro istanti più

luminosi. Ma questa luce è data a tutti, in qualunque condizione. Un momento di illuminazione

sfavilla come un diamante. E brevissimo, ma dà il contatto con il Mondo

supremo. Sono tocchi indimenticabili! Sono come fari in Terra, e sorpassano la ragione.

Sono faville sovramundane da conservare con premura sollecita.

151 — La costrizione del pensiero è un delitto grave, ingiustificabile. Serve solo a

provocare nuove trasgressioni, e dove finiranno questi crimini? È errato presumere

che qualcosa creato per odio possa durare. Solo le attività costruttive, non le sovversive,

raccolgono potenza per la libertà mentale.

Il pensiero dev’essere protetto, e i suoi processi amati.

152 — Gli accumuli di esperienze stratificati durante molte vite e sepolti nella coscienza

sono una saggezza assopita. Si potrebbero tentare molti esperimenti di grande

interesse per studiare quando l’uomo si avvale di questo suo serbatoio di conoscenza,

comparandolo all’atavismo, che si manifesta per varie generazioni. Così si rivelano i

tratti ereditari. Ma per tutto il suo viaggiare spirituale l’uomo accumula un fardello,

che custodisce nella coscienza. È istruttivo osservare acquisizioni e propensioni,
 
29
che già si manifestano nell’infanzia e non potrebbero essere altrimenti spiegate. Tanto

più dunque è necessario indagare su queste tendenze individuali, in quanto indizi di capacità

che un’educazione scorretta potrebbe poi danneggiare. Già nella remota antichità

si sapeva della saggezza assopita nell’uomo, quando si era sensibili ai problemi

dell’incarnazione dello spirito. Il progresso intellettuale fu di svantaggio, poiché impedì

lo sviluppo delle forze celate dell’uomo.

153 — Coloro in cui l’energia primaria ha cessato di pulsare sono chiamati cadaveri

viventi. Non sono pochi i casi di persone che continuano nelle loro funzioni fisiche

ma la cui energia è già morente. Da essi emanano le stesse cose che dai cadaveri

— poiché in realtà tali sono. Non sono più del mondo. Camminano, dormono, parlano:

ma anche il corpo astrale, il guscio, fa altrettanto e può essere visto! Chi è dotato

di buona sensibilità percepisce quei cadaveri dimenticati in Terra: è una facoltà

propria di chi è stato molte volte nei vari mondi.

154 — II mondo s’affretta: qui sotto i segni della guerra, là con le smorfie della volubilità,

qui spinto dall’odio, là per comando di un capo di stato. Ciascuno corre e accelera,

e nessuno pensa al destino del cavallo spossato. Non crediate che si possa continuare

a stratificare l’energia senza fine, quando è tesa.

155 — II sacrificio di sé è uno dei veri sentieri per la Fratellanza. Ma perché allora

si prescrive di non sciupare le forze? Non c’è vera contraddizione. Il Sentiero dorato,

quello della sintesi, afferma entrambe le qualità: la cautela e la vittoria. Altrimenti

tutto tenderebbe al suicidio. Il conseguimento finale è ottenuto in piena coscienza e responsabilmente.

Anche qui si potrebbe vedere una contraddizione; ma la vera devozione,

l’amore invincibile, insegna a combinare assieme le grandi virtù. La pazzia non

porta mai alla vittoria, né la vera prudenza nasce dalla viltà. La realizzazione cosciente

del dovere da compiere insegna a usare giustamente l’energia. Pensate a queste concordanze

di qualità.

Pazzia e codardia non sono la miglior cosa per seguire la Via.

156 — Si discute molto sull’ipotesi che i pianeti siano abitati, ma sono ben rari coloro

che sentono quelle condizioni remote. La natura terrena dell’uomo non lascia aditi

a simili questioni. Neppure l’esistenza sottile abbraccia l’idea di quei lontani compagni.

È solo la coscienza del Fuoco, comune a tutti i mondi, quella che li conosce e li testimonia.

Perciò questi argomenti sono accessibili solo all’essenza del Fuoco.

Quei terrestri che dispongono non solo di un corpo sottile evoluto ma anche di una

coscienza ignea possono ricevere segnali di quei mondi.

157 — È raro che si parli del Mondo sottile, anche sotto ipnosi. Una volontà terrena

non può costringere nessuno a farlo. Ciò perché la Gerarchia vigila che non trapelino

informazioni inutili. Si suppone popolarmente che in quel Mondo il principio individuale

sia prevalente, mentre quanto più alto è il livello tanto più si afferma il principio

gerarchico. Quando i densi ostacoli corporei sono rimossi si fa possibile il dominio

esercitato col pensiero. Quindi parlandovi di Gerarchia non faccio che prepararvi ad

accettare spontaneamente certi progressi futuri.

Ci sono due specie di uomini: quella che comprende il principio costruttivo gerarchico

e quella che avversa selvaggiamente tutto ciò che lo riguarda. Si vede subito quanto

quest’ultima rigetti i consigli di quella Fonte. E uno stato di sviluppo, o meglio di ignoranza,

che può essere superato solo con certe prove nel Mondo sottile. Solo a quel
 
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livello infatti si percepiscono il pensiero spaziale e l’immutabilità dell’Infinito gerarchico.

Non insistete sulla Gerarchia là dove non viene accolta. Un uomo di matura esperienza

non manca di reagire con favore a un semplice cenno ad essa. Ma gli altri non

si danno per intesi.

158 — Ciononostante, notizie del Mondo sottile giungono anche in Terra, e lo si

permette per quanto sia possibile senza confondere le coscienze annebbiate. È bene prestare

ascolto a quei fanciulli che ricordano non solo le loro incarnazioni precedenti ma

anche certi dettagli del Mondo sottile. Per quanto esse siano frammentarie, tuttavia lo

studioso diligente saprà collazionarle. Ciò che più importa è non negare recisamente ciò

che in un dato tempo sembra essere straordinario.

159— La strada della costrizione è proprio come quella della droga. Chi comincia

a farne uso è costretto ad aumentare sempre le dosi di quel veleno. Anche la violenza

deve crescere sempre, fino alla follia. Sospenderla implica il pericolo di cadere sotto il

dominio delle forze nere. Perciò non ha valore alcuno per l’evoluzione. Una consapevolezza

educata la rifiuta: ma la debilità di coscienza è la rovina di tutta la struttura.

160 — Niente di strano se gli esempi più semplici sono spesso i più efficaci. Quando si

parte per un lungo viaggio si vorrebbe vedere qualcosa di attraente; se ciò non avviene

il viaggio diventa penoso. Del pari è bene imparare ad amare l’idea del Mondo sottile e

dei mondi lontani. Questi ultimi potrebbero impaurirvi, si che vi sarebbe inaccettabile

muovere un sol passo in quella direzione. Gli uomini solitamente pensano in modo

così fosco a tutto ciò che appartiene a un altro mondo che sono come un viaggiatore

meschino che ha perso il bagaglio. È opportuno che pensino a esperire le migliori occasioni

di successo su quella lunga via, cosi penetrando alfine nelle regioni del pensiero.

Chi pensa in bellezza non può soffrire! Entrerà nella Casa del Padre, e prima ancora

ne presentirà i tesori benedetti. Così deve essere inteso il sentiero della Fratellanza.

161— Gli uomini ricorrono agli esempi più pratici per sostenere i loro argomenti.

Prediligono sempre l’evidenza, anche se il significato interiore non sempre coincide

con essa. Un fiume scorre in modo che rassomiglia solo pallidamente al fluire della vita,

eppure questo è un antico paragone. Una freccia non è l’esatto simile di un pensiero,

eppure è un raffronto molto usato. Non caricate troppo la coscienza dei neofiti: solo

di quel tanto che possano portare sul sentiero.

162 — I filosofi antichi consigliavano di pensare ai mondi lontani come se si vivesse

colà, e lo fecero in varia forma. In che consiste il pregio di tutto ciò? Quei consigli

non possono essere semplici astrazioni. L’insistenza di tali indicazioni dimostra che

pensare ai mondi lontani è cosa di grande importanza. I raggi dei pianeti esercitano influssi

potenti sull’umanità. Ma il pensiero ne assimila le correnti e l’uomo può con profitto

accettarli nei suoi processi mentali. In realtà è utile pensarli come prossimi e raggiungibili.

Il pensiero si circonda di una sua atmosfera particolare, che può trasmutare

le correnti planetarie in senso benefico. Al contrario, se incontrano ostilità mentale

queste possono essere cause di gravi conseguenze. Non è certo il caso di pensare ai

mondi lontani di continuo; ciò che conta è di indirizzare alla loro volta un pensiero,

che spontaneamente sarà come un flusso definito. Due sono le specie del pensiero: verso

l’interno e verso l’esterno. Questa può essere registrata da un apparato speciale, quella

invece non si distingue, anche se ha colore e proprietà sue proprie.
 
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Pensate ai mondi lontani in modo semplice e senza dubbi, i quali sono come un gas

oscuro. Vedete dunque che le antiche filosofiche offrono consigli estremamente utili.

163 — Le idiosincrasie sono attrazioni o ripulse inesplicabili, e prove sicure della

reincarnazione. Non si potrebbe spiegare altrimenti quei sentimenti irresistibili. Non è

convincente volerli ascrivere all’atavismo, poiché si può accertare che non dipendono

da abitudini ancestrali. La loro forza rivela che sono profondamente radicate, e tanto

infitte nella coscienza che neppure l’ipnosi serve a superarle. Se invece si studiassero i

mutamenti di vita dell’individuo, si scoprirebbe che quelle idiosincrasie sono l’effetto naturale

di eventi trascorsi. Quei sintomi interiorizzati sono dunque degni di osservazioni

istruttive, in quanto rivelano le capacità e il genere di ambiente più favorevole per il

soggetto. Non dimenticate che ogni pianta abbisogna di un certo terreno; anche alla vita

umana sono indispensabili circostanze naturali e peculiari per ciascuno.

Chi dirige deve imparare a ben disporre il giardino umano.

164— È necessario vincere il senso del vuoto. Il vuoto è un’illusione che nasconde

molte insidie: vi striscia la irresponsabilità, e ne deriva l’illusione di sprofondare nel

nulla, e dissolversi. Ma che dire allora dei semi, che sono incorruttibili? Se si capisce

bene il valore del seme è possibile intendere lo spazio come interamente saturo, e questa

è la condizione basilare perché la responsabilità si affermi. Cominciate dunque dal

seme dello spirito, ed estendete l’idea fino ad includere tutto lo spazio.

165— Non stupitevi se certi nomi non vengono pronunciati. In tal modo si vede la

differenza fra pensiero e parola nelle sfere inferiori. Il pensiero passa inosservato, e solo

il suono della parola trasmette una conoscenza tenuta segreta. Ecco perché dovreste

discriminare prima di pronunciare certi nomi o anche scriverli, perché gli scritti sono

visibili.

166 — Cerchiamo ancora una volta di chiarire la distinzione fra Fratellanza e cooperazione.

Noto in voi una perplessità a questo proposito, come se i due concetti fossero

identici. In realtà, sono fasi diverse. La cooperazione si esprime compiutamente

nell’attività esteriore, mentre la Fratellanza nasce nel profondo della coscienza. I collaboratori

possono essere dissimili come sviluppo di coscienza, mentre i Fratelli si riconoscono

l’un l’altro proprio secondo la coscienza; possono non essere impegnati assieme

nello stesso compito esteriore, ma nel pensiero restano intimamente connessi. Si riuniscono

liberamente, e la loro comunione non è mai un gravame né un impaccio, ma

l’intendono come una potente forza motrice per il bene del mondo. Poiché è basata

sull’amore, essa non conosce limiti. La cooperazione è dunque una fase preparatoria per

realizzare la Fratellanza.

Sovente non si riesce a vedere il confine dove cessa l’attività esterna e principiano i

fondamenti inviolabili. Non pensiate che affermare le basi della Fratellanza sia cosa superflua.

Non credereste quali immagini distorte si presentano quando se ne discute. Chi

non vi è preparato pensa ch’Essa sia una leggenda, e che chiunque possa erigere torri

spettrali a suo piacimento. Ritiene che le testimonianze non controllate della sua esistenza

non possano soddisfare la ragione; ma nessuno cerchi di convincerlo. Nello stesso

modo, nessuno deve voler imporre la cooperazione: gli uomini hanno da scoprirne la

necessità da soli, così come la realtà della Fratellanza.

167— È raro trovare una coscienza pronta, tale che non si limiti con paura, dubbio,

malizia e ipocrisia. Questi confini nocivi non sono posti solo dall’esterno, ma, in

primo luogo, si sollevano nei recessi della coscienza.
 
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168 — È infrequente che qualcuno, udito un grido di aiuto, passi oltre senza neppure

un fremito nel cuore. Forse chi ha il cuore incallito non tenderà la mano al soccorso,

ma ne resterà comunque scosso. Quel grido può essere un semplice suono, o esprimersi

in parole, ma il suo significato, che colpisce il cuore, sarà lo stesso. Anche gli

appelli che percorrono lo spazio possono essere frammentario, a giudicare dalle parole,

insignificanti, ma ulteriormente sono importanti. Non crediate che l’eco di pensieri lontani

non abbia valore: anche un appello monosillabico ha un contenuto. Talvolta si

vede trascorrere una serie di volti, magari sconosciuti, eppure si percepiscono vari stati

mentali. Da simili eventi si possono conoscere le condizioni di paesi interi: se di

battaglia, o di sofferenza o di letizia— sono segnali che insegnano la vigilanza. Un sentimento

dell’umore generale di un popolo può ricavarsi non solo da complicati riflessi

di eventi, ma talvolta anche da esclamazioni isolate. Come in musica è uno solo

l’accordo alla base di una intera composizione, così nello spazio ogni accordo ha la sua

importanza. Sul campo di battaglia uno squillo di tromba può decidere il destino di un

esercito. Nessuno dice che non si debbano ascoltare questi segnali distanti. Molte sono

le trombe che suonano sulla Terra.

169 — Vi rendete conto di quante trasmissioni mentali vengono intercettate? Non è

facile immaginare in quali canali secondari si possa convogliare l’energia. Accidentalmente

qualcuno può riceverle, ma entità malvagie possono farsi vicine. Esse intercettano

pensieri parziali, e potete figurarvi l’orrenda confusione finale della trasmissione.

Bisogna essere pronti, in armi, per molte eventualità.

170 — La guida, se esperta, mostra la fonte al viandante assetato, ma non troppo

presto né troppo tardi, e sa quando egli ha bisogno di riposo.

171— Gli ospiti si devono invitare di buon garbo, sarebbe inammissibile forzarli a

entrare: qualunque padrone di casa lo sa bene. Esattamente lo stesso vale per

l’energia psichica: non la si deve forzare, ma le sue manifestazioni vanno accolte degnamente.

Lasciate pure che l’ignorante vada dicendo che non è bene applicarla.

Quando l’energia è all’opera non la si può negare, e resta da trovarne l’uso naturale.

Gli esperti sanno cosa succederebbe se l’elettrificazione dello spazio dovesse intensificarsi

senza limiti; sanno quali ne sarebbero le conseguenze. Non si può negare che

oggi le correnti spaziali si vanno appunto facendo più intense. Non c’è tempo da perdere

per confutarlo: ora è urgente cercare il modo di applicarle. Già molte volte si è

avvertito che lo psichismo inferiore è pericoloso. Perciò occorre riflettere sull’energia

superiore, intesa come spiritualità.

172 — Certi medici impreparati tentano di ricacciare all’interno una malattia per

evitarne almeno temporaneamente i sintomi pericolosi — così facendo le apprestano

un terreno di coltura. Il bravo medico, al contrario, cerca di estirpare il germe del male

per debellarlo alla fine. Questo è un metodo valido per qualsiasi infermità. Meglio affrontare

subito una crisi che abbandonare l’organismo a un collasso distruttivo. Le

crisi sono superabili, anzi, sono scosse che possono chiamare in vita nuove forze, mentre

la disintegrazione e il marciume infettano tutto un ambiente. Sono cose da imparare

in tanti modi.

173 — Chi diffama le cose sublimi dimostra la propria putredine. Chi nega è orribile

e trasuda corruzione, e non pensa al proprio inevitabile dissolvimento. Gli uomini

non amano pensare a ciò che preparano per se stessi. Tutti i delinquenti sognano di

passare impuniti. Ma come si procureranno questa immunità?
 
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174— Pensate sempre a costruire, anche nell’ora più ardua. È errato impegnarsi

in compiti ristretti; la virtù costruttiva sgorga dal fervore per l’Altissimo. L’ombra

delle valli non vi nasconda le vette. Non chiudetevi in limiti artificiali: a che vi servirebbe

l’Infinito?

175 — II grande Servizio è stato ovunque molto malinteso. Lo si vede per lo più come

qualcosa di irraggiungibile, e si spera di evitare le responsabilità che comporta. Ma

pensate a certi grandi Servitori, per vedere se furono dei superuomini. Pitagora, Platone,

Boehme, Paracelso e Thomas Vaughan portarono il loro lume fra gli uomini in

mezzo al grandinare dell’incomprensione e dei soprusi. A chiunque fu possibile avvicinarli,

ma pochi seppero vedere la radiosità ultraterrena dei loro volti. Si conoscono i

nomi di grandi Servitori di Oriente e di Occidente, del Nord e del Sud; se ne possono

leggere e consultare le biografie— eppure si sente che la luce sovramundana si

manifesta poche volte in un secolo. La realtà insegna.

Non schieratevi fra coloro che sviliscono Platone e perseguitano Confucio. Questi furono

oppressi dai cittadini più stimati del loro tempo. Così il mondo si levò contro i

grandi Servitori. Siate certi che la Fratellanza istituita da Pitagora parve una minaccia

ai potenti dello stato. Paracelso fu preso a bersaglio, irriso e vituperato. Thomas Vaughan

visse come un fuori casta, e pochi ardivano incontrarlo. Così si manifestò il regno

delle tenebre, che, naturalmente, ha le sue leggi. Gli oscuri sono sempre all’erta contro

il “pericolo” del grande Servizio.

Applicate ogni giorno i grandi esempi del passato.

176 — Rendetevi conto che le forze delle tenebre si battono contro la Fratellanza

di continuo. Qualunque anche minimo accenno che la ricordi viene assalito con

violenza. Tutto ciò che può condurre alla Fratellanza è subito condannato e vituperato.

State dunque in guardia.

177— Alcuni semplicissimi esempi mostrano indizi dei principi fondamentali scordati.

Le inspiegabili voglie della donna durante la gravidanza fanno pensare alla reincarnazione,

specie quando s’indaga il carattere del bambino. Del pari, i più recenti sviluppi

della medicina danno spazio all’energia primaria e ammettono l’origine nervosa di molte

malattie. L’immunità infatti viene considerata come consentita da una condizione

dell’intero sistema nervoso, così ponendo in rilievo l’importanza di quell’energia. Come

non riconoscerla, se la scienza vi presta grande attenzione? Chi può confutare la base

dell’immunità? Gli uomini tengono in gran conto la loro salute, ma nello stesso tempo

perdono di vista il fattore supremo. Come rivolgere il pensiero alla Fratellanza, se si

trascurano i fondamenti della vita?

178 — È vero: la quantità delle malattie mentali è enorme. Non solo bisogna curarle,

ma si deve anche scoprire la causa di questa progressione. Anche la semplice debilità

mentale deve essere sorvegliata. La pazzia è contagiosa. Una debolezza di mente manifestata

nell’infanzia è prodromo di anormalità per il resto della vita. Gli uomini concordano

nel ritenere anti igieniche le attuali condizioni dell’esistenza; ma ciò nonostante

qualunque consiglio per migliorarle incontra ostilità. In ciò si cela il timore che i

fondamenti vengano sconvolti.

È terribile quando la cosa più preziosa è in pericolo! Ci vuole prudenza in ogni cosa.

Quando vi dico che è necessario essere uniti è perché vedo la possibilità di esplosioni.

Mentre il fuoco esplode si cammina come su una corda.
 
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179 — Anche l’orecchio fisico deve ascoltare per udire dei suoni. Maggiore è la concentrazione

occorrente per quello interiore, se si vogliono udire le onde spaziali. Non

crediate che le trasmissioni mentali possano giungere a destinazione anche se non vengono

accolte. Anche i sensi sottili insomma richiedono profondità di percezione. A chi,

troppo fidente, presume che gli uccelli più belli volino a lui senza offerta di mangime,

dite che ciascuno deve seminare se intende raccogliere.

180 — Mi riferisco, con rammarico, all’idea generalmente accettata di agio e sicurezza,

nella quale si annidano il torpore e la vacuità. Noi sappiamo apprezzare tutti

gli esordi di pensiero e Ci è sempre preziosa la pressione di un impegno di miglioramento.

Che essa sia una forza motrice è dimostrato anche da una quantità di esempi

fisici e meccanici. Ma per molti non è facile convenire che è il preludio del

progresso. Ma se l’umanità vorrà ammetterlo, per ciò stesso capirà cosa sia il progresso.

Da quel momento non sarà più così lontana dalla Fratellanza.

181 — Un viandante non sa quali incontri farà per via, ma può accompagnarsi con

chiunque è in cammino. Non si scoraggi se di quando in quando resta solo. Ci sono

tratti difficili da superare in compagnia. L’attenzione fissa alla meta procura nuovi

incontri, e sul sentiero è necessaria.

182— La spada viene temprata col fuoco e l’acqua fredda; e anche lo spirito si

rafforza nel fuoco dell’esaltazione e nel freddo della calunnia e dell’ingratitudine. Non

vi meravigli il fatto che una conquista sia sovente accompagnata dal vituperio. Il servizio

è seguito dall’ingratitudine. Questo processo di tempra è noto da tempi immemorabili,

ma l’antitesi fra acqua e fuoco resta ben poco compresa.

183 — Ad un artista fu ordinato un tempo di rappresentare simbolicamente la fede.

Egli fece una figura umana dall’apparenza inesorabile. Il volto era levato al cielo, ed

esprimeva un impegno irriducibile; e lo sguardo era radioso. Tutta la figura era sublime,

ma fra le pieghe della veste si scorgeva qualcosa come un piccolo serpe nero. A

chi gli domandò che fosse quell’elemento oscuro, estraneo allo splendore

dell’immagine, rispose: “È la coda dell’incredulità”.

Ciò significa che anche in una grande fede può insinuarsi il piccolo serpente dello

scetticismo. Attenti a questi minuscoli rettili, che spandono molto veleno. Ne basta una

goccia per annientare anche la fede più intensa. Molto si è detto sul grande potere

della fede, ma a patto che sia totale, e senza veleno.

184 — L’incredulità è il cristallo del dubbio, e bisogna dunque distinguere fra i due.

Questo, in quanto forma di instabilità, può essere curato con l’energia psichica; quella

invece è pressoché inguaribile. Chi non crede sprofonda in un abisso oscuro, dove resta

a tremare finché non giunga una scossa purificante.

Non si pensi di poter seguire la via della Fratellanza da increduli.

185 — Vedete che la Nostra Parola viene calunniata anche da chi dovrebbe saper

distinguere la Verità. Per questo Noi puntiamo su chi è nuovo, non infetto di scetticismo.

In verità, questo assume molte forme e si traveste in varia guisa. È bene scoprire

dove si rintanano quei piccoli serpenti.

186 — Sovente alcuni odono voci che sembrano chiamarli. A volte sono così nette
 
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da forzarli a guardarsi attorno, anche se gli astanti non le sentono. Come dubitare della

realtà di queste trasmissioni spaziali?

È meno facile comprendere perché un pensiero che, secondo gli accordi, debba essere

ricevuto in un dato tempo, molto raramente venga afferrato. Per prima cosa è perché

non si sa comporre la propria mente nel giusto modo, e molte volte, anziché riceverlo,

lo si respinge. Questa è la ragione per cui si accolgono più facilmente altri pensieri, non

convenuti, ma che casualmente siano in sintonia con lo stato emotivo. È ancora più facile

che si ricevano pensieri dal Mondo sottile, che più agevolmente armonizzino con

l’energia umana. Ma a questi ultimi si presta ben poca attenzione. Altro motivo è che la

trasmutazione del linguaggio riesce solo a spiriti forti ed elevati. In Terra sovente non si

riesce a comprendere il senso di certe parole pronunciate, quindi è ancora più difficile

adattarsi alle trasmissioni spaziali. Ma non scoraggiatevi, perché ogni attenzione rivolta

al pensiero raffina la coscienza.

187 — Talvolta l’energia primaria, come il sangue, ha bisogno di uno sbocco. Le

tensioni del fuoco la sottopongono a forti pressioni, ed è attratta da coloro che ne abbisognano.

In ciò bisogna distinguere fra questi ultimi e i vampiri, che la divorano.

188 — L’Insegnamento sacro non può venir congelato a un solo livello. La Verità

è una sola, ma ogni secolo, e persino ogni decennio, la intendono in modo diverso.

Si svolgono nuove pergamene, e la coscienza umana osserva in modo nuovo le manifestazioni

universali. Anche la scienza, nelle sue giravolte, scopre combinazioni diverse, sulle

quali si impostano i principi già promulgati. Tutte le trasmissioni della grande Saggezza

sono indisputabili, ma ciascuna ha i suoi seguaci. Chi venera la Gerarchia ne rispetta i

Messaggeri. Il mondo trae vita dal movimento, e il progresso suscita l’emissione

dell’Insegnamento sacro. Per i mediocri questa avanzata è un venir meno alle tradizioni,

ma i veri pensatori sanno che la vita è movimento.

Il flusso delle scoperte è favorito persino dalla conoscenza delle lingue: quanto più

sarà copiosa la messe del pensiero senza preconcetti! Ogni decennio rivela un nuovo approccio

al sacro Insegnamento. Mezzo secolo fa lo si leggeva in modo del tutto diverso;

rispetto ai lettori odierni, si accentuavano altri concetti. Non si dovrebbe mai parlare di
un nuovo Insegnamento, se la Verità è una sola! Nuovi dati, e altre maniere di percepirli


dimostrano la continuità della conoscenza, e chiunque l’ostacola commette un crimine

antiumano. I seguaci del sacro Insegnamento non intralciano mai l’apprendimento.

Sulla via della conoscenza non c’è posto per settarismo e fanatismo. Chi ostacola il sapere

non è seguace della Verità. Quest’epoca di grandi mutamenti dei popoli deve specialmente

custodire le vie della scienza; oggi che grandi energie sono in arrivo bisogna

accogliere senza remore questi sentieri luminosi. Quest’epoca che vede l’impegno umano

per i mondi superiori deve essere pari al suo tempo. Lasciate dispute e conflitti ai portatori

di sporcizia.

189 — Rendetevi conto di quanto sia inammissibile la maldicenza attorno al sacro

Insegnamento. Disunione e putredine sono cose del male. Come tollerare la maldicenza,

sulla via della Fratellanza?

190 — Gli stupidi sono capaci di dire che i Nostri Fratelli seminano sedizioni e rivolte,

mentre in realtà Essi cercano in ogni modo di conciliare i popoli, e sono disposti al

pesante servizio di preavvisare in tempo coloro da cui dipendono le sorti di una nazione.

Non risparmiano nessuno sforzo nell’affrettarsi a portare quei moniti. A costo

di ricorrere a metodi spiacevoli portano la Luce, che le forze delle tenebre cercano di
 

estinguere. Ma i semi del bene non si seccheranno, e al tempo giusto verranno i germo36



gli. Ma come chiamare coloro che avversano il bene? Sono capaci non solo di impedire


quel Servizio, ma anche di interpretare come suoi insuccessi le conseguenze più naturali.

Su quali basi lo stolto valuta gli effetti? Che diritto ha di giudicare successi e fallimenti?

Cosa avverrebbe senza l’aiuto della Fratellanza? È difficile immaginare quanto siano

male interpretati gli atti del grande Servizio!

191 — A nulla vale che i medici vogliano spiegare molte malattie come fenomeni puramente

fisici. Catarro, tubercolosi, raffreddori di testa e di gola, e molti altri malanni

hanno cause soprattutto nervose. Una esaltazione nervosa può rendere immuni, così

come una scossa nervosa può lasciare senza difesa. È una semplice verità che nessuno

considera, eppure non è molto lontano il giorno che si cureranno le malattie più svariate

proprio mediante reazioni nervose. La terapia dovrà seguire lo stesso processo

che produce la coscienza, e si vedrà che con quelle reazioni si possono bloccare anche le

malattie più incurabili. D’altro canto, se le forze nervose non vengono alimentate a

dovere anche i malanni minori possono farsi minacciosi.

192 — I nemici dell’umanità hanno inventato non solo proiettili capaci di perforare

qualunque difesa, ma hanno in serbo nuovi veleni. È impossibile arrestare il corso di

una volontà di male. Per porre termine all’ondata di influenze perniciose unico rimedio

sono gli appelli, costanti e impersonali, al bene. Non crediate che un tempo gli

uomini fossero meno crudeli; è che oggi lo si giustifica con l’ipocrisia più sfacciata.

193— Non sempre è possibile conseguire l’armonia, anche quando la si proclama

a parole. È errore comune credere che per ottenerla basti la ragione. Pochi sanno che

la dimora dell’armonia sta nel cuore. Si parla tanto di unità, ma i cuori sono pieni di

frecce acuminate. Si ripetono molti proverbi di varie epoche, che riguardano il potere

dell’unione, ma senza praticarli nella vita. Si rimprovera il mondo per i suoi dissensi

e nello stesso tempo si getta il seme della discordia. È veramente impossibile vivere

senza cuore. In tal caso non si può parlare di armonia. Chi semina discordia non solo

nuoce a se stesso, ma infetta anche lo spazio; e chi può dire dove arriveranno i suoi

veleni?

Non si è mai detto abbastanza di queste cose: unità e armonia creativa. Su tutte

le pagine bisogna ripeterle; bisogna menzionarle in ciascuna frase. Ricordate bene che

qualunque cenno all’unità è una antitossina per il veleno spaziale. Pensate dunque a

quel bene.

194 — Vediamo come si sono trasferite le Fratellanze. Seguendone le vie si possono

scorgere i moti dell’evoluzione. Non si pensi che le Fraternità si siano affrettate a chiudersi

in recessi inespugnabili: esse hanno semplicemente concentrate le forze in un solo

luogo, forte sia in senso geologico che spirituale. Ricorderete che focolai di queste Fratellanze

si sono accesi in vari paesi, ma al giungere di certe scadenze esse si sono raccolte

in una sola Fortezza.

195 — È bene consigliare agli amici di inviarsi reciprocamente pensieri benefici a ore

fisse. Così facendo non solo si rafforza il bene ma si disinfetta lo spazio, il che è estremamente

necessario. I veleni inquinanti non solo colpiscono l’uomo ma precipitano sugli

oggetti, e vi lasciano sedimi difficilmente eliminabili. Possono persino restarvi aderenti

per lunghi tragitti. Un giorno si saprà distinguerne l’aura, e alcuni sensitivi ne sentiranno

le reazioni. Per purificare l’ambiente non c’è di meglio che il pensiero benevolo.

Gli effetti di queste trasmissioni sono anche più potenti degli incensi usati allo stesso
 
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scopo; ma bisogna imparare a farlo. Non occorre che siano composte di parole, basta

un sentimento buono e diretto. Così è possibile, nel bel mezzo della vita di ogni giorno,

compiere grandi imprese di bene. Ciascuna di quelle emissioni è come una folgore purificante.

196 — Abbiate cura del centro della gola; poiché è di natura sintetica, è molto esposto

agli influssi spaziali. Se le emissioni radio provocano riflessi sulle membrane mucose,

molte altre reazioni possono gravare sui centri.

197 — In verità, l’Insegnamento della Vita è la pietra di paragone. Nessuno gli si

avvicina senza esporre la propria natura essenziale. Alcuni si rallegrano, altri si spaventano,

altri ancora si sdegnano; insomma, ciascuno è costretto a rivelare ciò che ha

nel profondo della coscienza. Non vi sorprenda se l’Insegnamento susciti reazioni così

diverse e appariscenti. Anche Narada estrae scintille differenti dalla coscienza umana.

Se qualcuno non è capace di contenere in sé le basi della moralità e della giustizia,

dia segno della propria indegnità. In breve, si riducano al minimo le maschere

dell’ipocrisia. Che la barbarie si palesi, poiché non può celarsi a lungo sotto una veste

illusoria. E d’altro canto il cuore giovanile esulti: si manifesti elevandosi nella gioia.

La bilancia dell’Insegnamento vale inoltre a segnalare la demarcazione che serpeggia

nell’umanità. Male e bene si devono distinguere, ma non è facile.

198 — Fra gli indizi esteriori della dignità spirituale prestate attenzione ai nomadi.

Qualcosa li sospinge e non hanno pace, e meglio di altri conoscono la precarietà

dei possessi. Le grandi distanze non li sgomentano, e imparano molto. Fra loro può

venire il messaggero.

199 — Chi è già in salvo può continuare a credersi perduto, e chi sta morendo

può vedersi vincitore. Sono errori di comprensione diffusi nel mondo intero. In verità

gli uomini vivono circondati da fantasmi. Intere nazioni danno segni di pazzia.

L’Insegnamento apre gli occhi e ricorda l’inviolabilità dei principi.

200 — Chi invita a migliorare la qualità è già sulla via.

201 — I rimedi migliori sono per lo più negletti. Latte e miele sono considerati

nutrienti, ma se ne è del tutto obliata la funzione di regolatori del sistema nervoso.

Se in forma pura contengono la preziosa energia primaria. È proprio questa qualità

che si deve preservare in essi, ma la sterilizzazione del latte e i processi di raffinamento

del miele li privano delle loro virtù più valide. Il potere nutritivo rimane, ma il

valore primario va perduto.

Invero è indispensabile che i prodotti della natura siano usati allo stato puro. Gli animali

da latte e le api devono essere tenuti igienicamente sani, ma qualsiasi processo

artificiale ne distrugge l’utilità diretta.

La sapienza antica proteggeva la vacca come sacra, e narrava delle leggende sulle api.

Ma col tempo gli uomini persero il rispetto cosciente per i rimedi nella loro forma originale.

Negli antichi testi di medicina ogni farmaco veniva considerato sia come utile che

come nocivo. Ma sostanze preziose come il latte, il miele e il musco, se allo stato puro,

non sono mai dannosi. Anche nel mondo vegetale si trovano molti medicinali potenti,

ma per lo più sono tali solo quando puri, allorché l’energia primaria loro inerente, meglio

e più che le vitamine, non è ancora svanita. Il succo delle carote e del radicchio o

delle fragole è migliore allo stato puro. Si può dunque capire perché gli antichi Saggi se

ne cibassero.
 
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202 — Inventiva e alacrità mentale si sviluppano con l’esercizio continuo. Per

prima cosa bisogna meditare su quelle qualità, poi è bene che il pensiero permanga rivolto

all’interno, che resti vivo anche durante le varie occupazioni.

203 — I sismografi registrano un continuo tremare del suolo, ma i terremoti non sono

che una delle manifestazioni percepite dagli organismi sensitivi. Ciò perché il Fuoco

si palesa nelle qualità più diverse. Per di più, l’organismo umano registra sovente segni

insignificanti che vanno confusi con gli influssi spaziali: insomma è sensibile a una grande

varietà di fenomeni, più che di solito si creda. L’uomo avverte tutto ciò che specialmente

viene dal Fuoco. Le spiegazioni che si danno di questa preminenza sono del tutto insufficienti.

Si parla di fatica, di indisposizione, o di una certa mentalità, senza mai menzionare

quell’elemento. Gli uomini in realtà non si vedono circondati dal Fuoco, che agisce

sulla loro energia primaria. Pure, tutto ciò che la rafforza dovrebbe essere tenuto

prezioso. Si affermò, molto tempo fa, che il Fuoco estingue l’egoismo: finché non prendono

coscienza del battesimo del Fuoco, gli uomini pensano solo a se stessi; e fintanto

che il più potente degli elementi non sia capito, lo stesso concetto di Fratellanza sarà

solo scheletrico.

204 — A poco a poco si riconoscerà che la vera storia è la leggenda; allora si scopriranno

i documenti. Tutte le rivelazioni confermano che la verità continua a vivere

e deve essere percepita. Poiché i miti sono viventi, anche la storia della Fratellanza

diverrà autentica. Si sa che qualsiasi informazione che la riguardi è accolta con sospetto.

Si accettano senza discutere molte circostanze, ma la notizia della sua esistenza

produce effetti sorprendenti. Si è pronti a incontrare un eremita, ma per qualche ragione

si rifiuta di ammettere che ne possa esistere una congregazione. Ci sono delle

verità che incontrano ostilità particolare. Non è difficile capire chi sono coloro che si

oppongono a quell’idea. Essi sanno perfettamente bene della sua realtà e paventano

che il popolo ne venga a conoscenza. Ma tutto accade al tempo giusto. Se ancora gli

uomini non la riconoscono, già cominciano a sentirne il presagio.

205 — Alcuni messaggeri partono per la loro missione già sapendone il come, il

perché e il dove — e in qual modo faranno ritorno. Altri la conoscono solo interiormente,

e completano il loro tragitto terreno come cittadini ordinari. Non stiamo a decidere

quali di loro la svolgono nel modo più impersonale. Quel che conta è che

l’umanità riconosca che gli Agenti spirituali sono di livello diversissimo, e che quel che

vale sono i risultati e il movente. Non tocca a voi stabilire qual è l’impresa migliore.

Ciascuna è attorniata da molte cause che l’occhio umano non vede. Ma sappiate apprezzare

il bene che vi è offerto, e circondate il messaggero con la vostra amicizia.

Proprio in ciò sta la chiave del successo.

206 — Imparate a leggere anche i segni più lievi. Ce ne sono di molte specie, che

si accendono come faville, ma attenti a non cadere nel bigottismo o nella sospettosità.

Quest’ultima è diversa dall’acume, che si dice essere retto, mentre quella è adunca.

Inoltre, chi è sospettoso non èpuro e non è libero. La conoscenza non deve macchiarsi

di violenza, né esterna né interna. Gli uomini usano deplorare la crudeltà, eppure

restano crudeli nei loro rapporti, che è la cosa peggiore. Imparate a vedere la

giusta medietà fra le contraddizioni apparenti.

207 — Notate le vie insolite per cui si modellano gli eventi. In realtà ciò è il reagire

di nuove combinazioni energetiche. In tempi simili non serve fare previsioni in base alle

vecchie maniere. Possono anche insorgere indisposizioni inattese. Affermo che il corso
 
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degli eventi non può essere dirottato con i soliti mezzi. Siate cauti, pertanto.

208 — La sensibilità dell’organismo non viene considerata come un vantaggio: è un

raffinamento paventato anche da uomini assai illuminati. In effetti la coscienza deve essere

ampia per comprendere che ciò è necessario se si vuole progredire. Nelle attuali

condizioni dell’esistenza fisica ci sarebbe da attendersi molta sofferenza, ma ciò sarebbe

da ascriversi non alla sensibilità, ma all’anormalità della vita. Se l’atmosfera non fosse

inquinata la sensibilità sarebbe vista come un bene autentico; ma si preferisce inquinare

il mondo intero, pur di continuare a vivere come dei selvaggi — e non crediate che queste

parole siano esagerate. Anche se gli abiti sono sfarzosi si può essere dei barbari. Tanto

più grave è allora il crimine di coloro cui sono note le condizioni del pianeta e nulla

fanno per il Bene comune.

209 — Ammonite di non bestemmiare le Forze superiori. I pazzi non sanno che i

loro pensieri cozzano contro raggi potenti e tornano a colpirli. Se non cadono morti

all’istante, ciò non esclude che i loro organismi abbiano già cominciato a disintegrarsi.

La propria freccia trova un principio di ulcera e la fa sviluppare.

210 — La dissoluzione di un organismo non si conclude in una sola vita terrena. La

colpa non sta nei genitori, bisogna tener conto anche del proprio atavismo. Da genitori

perfettamente sani nascono sovente bimbi gravemente malati. La mentalità normale

tende a cercarne la causa negli avi, ma chi conosce il succedersi delle vite pensa

piuttosto alle cause insite nel soggetto stesso. Le sfere medie e inferiori del Mondo

sottile preservano molte condizioni corporee.

Tendere verso l’alto è sempre benefico.

211 — II trapasso nel Mondo sottile, di per sé, non dovrebbe essere penoso. Terminato

il sentiero terreno si dovrebbe iniziare con naturalezza la fase successiva. Ma gli

uomini si complicano quel solenne transito da un’esistenza a un’altra: hanno diffuso

tante malattie, che trasmettono al loro prossimo. Infettano lo spazio, ed essi soli avranno

da purificarlo. A poco servono le profilassi obbligatorie; quel che occorre è una collaborazione

volontaria e generale. In quel modo si salva solo una piccola percentuale di

centinaia di migliaia di malati. Il pianeta può essere risanato, e ciò dipende dall’uomo.

Per prima cosa si deve capire che egli può guarire non solo sé medesimo, ma l’ambiente

intero. In ciò sta la vera essenza umana, ed è una realizzazione che non può essere imposta,

ma sgorgare libera dal profondo del cuore.

Quei folli non si stupiscano se noi dedichiamo tanta attenzione al recupero della salute.

Essere egoisti e pensare solo a se stessi è inammissibile. Pensieri e azioni devono diffondere

sollecita premura per uno stato di cose migliore. Non nascondetevi fra le pieghe

del mantello quando è imperativo esercitare tutto l’acume e tutta la buona volontà

a favore del genere umano.

212 — Si parla volentieri di abnegazione e di fervore celeste, ma anche in terra si vedono

esempi di grande sacrificio. Qualsiasi madre, nelle più varie circostanze, lo manifesta

a modo suo. Attenti a distinguere i segni più celati di questo nobilissimo sentimento,

tanto profondo da non potersi esprimere. Fra questi bei fiori stanno anche i

mezzi per migliorare la salute. Trovate le parole più belle perché l’uomo non cada sulla

via. Cosi si finirà per comprendere la Fratellanza nella vita.

213 — Qualunque sia la provenienza del bene, non rifiutatelo. Questa fase evolutiva

deve assimilare la capacità di contenere gli opposti. E il bene non deve essere misto
 
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all’egoismo: sarebbe di qualità scadente, e bisogna sostituirlo con un’altra, migliore.

Grande è la gioia che si prova quando si è capaci di gaudio per il bene altrui. Ma profonda

è la tenebra quando ci si appropria di un Bene comune. Chi è crudele ha da riflettere

su queste cose.

214— Sostengo che oggi ci sono molti fenomeni di grande rilievo, ma gli uomini

sono così miopi che non vedono la tavola imbandita: non vogliono riconoscere ciò che

già si approssima a grandi passi. Viandanti, cantate la Fratellanza predestinata, per

via e nei crocicchi.

215 — La conoscenza procede secondo due direttrici: analisi e generalità astratte.

Alcuni muovono i primi passi applicandosi alla seconda, altri non riescono a superare

i limiti della prima; ma presto o tardi dovranno anch’essi imboccare quella via.

Bisogna imparare ad amare quel modo di pensare, che è creativo. L’analisi è una semplice

via preliminare, che punta alla stessa meta. È bene saper distinguere fra i due sentieri.

In effetti molti studiosi di oggi se ne restano contenti della prima. Ma ciò serve a

poco, poiché ad ogni nuova conoscenza sorge una sintesi di molte branche scientifiche.

Occorre grande mobilità mentale per saper comparare e trovare conferma dai campi di

scienza più imprevisti. La capacità di combinare le più chiare evidenze è già segno di elevata

coscienza. Per le inutili suddivisioni molto è andato perduto, e si sono affacciate persino

delle ostilità fra i diversi campi della scienza. Eppure le discipline umanitarie e le

esatte non sono forse rami dello stesso albero di Verità?

216 — Non si abbandoni come inutile neppure la più penosa delle indagini fintanto

che sia scevra di voluta ostilità verso un altro campo di ricerca. Gli studiosi devono

risolvere di non tralasciare nulla che al momento non comprendono.

217 — Si dirà che è impossibile trovare pace in questi giorni di grande confusione.

“Non giocate con le parole”, ecco la risposta. Il riposo, come il Nirvana, è

un’effervescenza che non evapora. Ma se qualcuno non ha forza bastevole per accettare

quest’idea, parlategli di chiarezza mentale. Fategli capire che anche durante

l’Armageddon la coscienza deve restare limpida. Se il pensiero si offusca nelle lotte terrene,

in che stato sarà al momento di passare nel Mondo sottile? Qualunque contatto

terreno non è che una verifica per la coscienza. Il pensiero non deve oscurarsi neppure in

un momento di indignazione. Gli esperti sanno che le correnti spaziali sono più tremende

di qualsiasi battaglia terrena, ma anche sotto uno di quegli assalti si deve avere ben

chiara la meta dell’esistenza.

Chi è di poca fede non stia a lamentarsi di avere perso la pace. Le sue parole non

hanno il senso giusto, e sono vuote. Nulla di peggio!

218 — Durante la bufera si consiglia di star fermi e non compiere movimenti bruschi.

Per la stessa ragione l’armonia è benefica durante le tempeste del mondo. Non è

il caso di nascondersi sotto il cuscino per non sentire il tuono, né di darsi pena per le

minuzie quando scocca un’ora di grandezza. Mettetevi alla prova nelle più varie circostanze;

qui sta il segreto del diversificarsi delle incarnazioni. Ma gli uomini non capiscono

in che modo un re si trasforma in un ciabattino.

219 — Consigliate a chi volesse praticare l’occultismo di pensare alle incarnazioni,

al mistero del nascere e del mutare dell’esistenza. Non è ammissibile trascurare manifestazioni

di tale importanza, che avvengono sotto gli occhi di tutti e fanno pensare
 

alla natura dell’Essere. Non si devono trascurare fenomeni notevoli come trasmet41



tere e ricevere pensiero. Non sono da deridersi quei racconti di certi fanciulli nati


portando con sé ricordi di vite antecedenti e capaci di percepire il pensiero altrui.

220— Ogni fase dell’Insegnamento risponde a una particolare necessità umana, e

l’ora attuale si distingue per l’abbandono di ogni moralità. L’Insegnamento quindi è

teso ad affermare le basi etiche. Le scoperte della scienza seguono vie che non sono della

vita vissuta: ne risulta una sorta di barbarie che dispone di strumenti scientifici. In un

oceano di ignoranza si profilano solo pochi uomini illuminati, come isole sparse. Saper

leggere e scrivere non basta, come lume; perciò si consiglia di rafforzare il cuore, punto

focale per la discesa della luce, e si danno indicazioni di natura terapeutica e scientifica

per restaurare la salute fisica e spirituale. Quanto più prontamente li si accetta, tanto

più intensa sarà la loro azione. Un seme di entusiasmo cresce in una bella ispirazione.

Una goccia di bontà si trasforma in un bene effettivo. Un granello di amore diventa

un bel giardino. Chi potrà mai, allora, biasimare il desiderio di soccorrere il vicino?

221 — Ogni testo dell’Insegnamento ha un suo compito interiore. Chi per brutalità

schernisse la Fratellanza darebbe segno di profonda barbarie. L’uomo deve apprendere

a non deridere. Non c’è acume mentale in quell’atto. Se l’umorismo è indizio di

saggezza nei confronti del corso degli eventi, lo sbadiglio di chi è privo di spirito è

una disgrazia per il genere umano. È forse un bel gioco vedere l’umanità ridotta a

zimbello della pazzia? Avrà successo chi leverà il Calice con mani pulite.

222 — Dove si legge l’Insegnamento l’unione è doverosa. La semplice lettura non basta

come scudo. Si dovrebbe provare una gioia intensa nell’assimilare quanto si è letto.

Nel corso dei giorni ciascuno può applicarne qualcosa; viene poi la gioia dell’unione.

223 — L’energia primaria è ormai alla porta dei nervi umani. È, ed esiste. Le

condizioni cosmiche la tendono. Non è giusto domandarsi se bisogna svilupparla,

poiché questo è impossibile; ma la si deve proteggere dai marosi del caos. Ci vuole

molta cura sollecita per quel tesoro dell’evoluzione. In antico molto si discusse circa

l’epoca in cui si sarebbe manifestata in grande scala. L’uomo non deve negare ciò che

in modo tanto imperioso tende alla propria meta. Chi può essere così arrogante da ricusare

la marea montante di un’epoca? Solo l’ignorante e chi millanta una falsa saggezza

vorranno lottare contro l’evidenza. Ma non vale la pena di occuparsi di costoro:

fanno smorfie a ogni invito di soccorrere l’umanità.

224 — Non si può mai sapere chi vorrebbe sopprimere a forza le indagini. Non bisogna

coprire la Luce quando splende dagli abissi della conoscenza. Che essa rischiari

le vie destinate. Ma quando la morale declina, gli attacchi contro la Luce sono inevitabili.

225 — II dominio delle energie più sottili è insondabile. Si può dire di apprenderle,

mai di conoscerle. Non lo dico per scoraggiarvi, al contrario. Il grafico delle penetrazioni

umane nel reame delle energie lontane formerebbe una linea molto irregolare.

Tali uomini si sono catapultati nello spazio, senza sostegno da parte dei loro simili

né dalle Forze superiori; sono come un palombaro posato sul fondo del mare che debba

descrivere tutta la vita sottomarina. È necessario che tutti i fenomeni vengano osservati

e trasmessi ai laboratori di ricerca. Quante volte si è detto che non basta un solo

ricercatore per osservare l’intero complesso delle tendenze energetiche. Molte volte il sentimento

spontaneo di un bambino potrebbe favorire indagini necessarie. Non a caso parlo

dei medici e degli insegnanti: entrambi dispongono di grandi campi di osservazione, e
 
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possono attirare l’attenzione sugli argomenti più elevati. Potrebbero essere di valido

aiuto alla scienza, come altrettante stazioni meteorologiche. L’uomo più ordinario può

venire a contatto di piccoli fenomeni, ma chi può mai sapere dov’è il grande, e dove il

piccolo? Sovente manca un solo anello alla catena di un’indagine di grande importanza.

226 — Non è facile abituarsi all’idea che le sensazioni umane dipendono spesso

dalle correnti spaziali.

227 — Non è facile abituarsi al fatto che ad ogni istante i pensieri possono cambiare

l’umore generale.

228 — Non è facile riconoscere che la solitudine non esiste.

229 — Non è facile sentirsi partecipe di due mondi.

230 — Non è facile realizzare che la vita terrena è la visione di un momento. Tutte

cose difficili, ma è anche vero che se ne hanno dei presagi fin dalla nascita.

231 — Per millenni si compirono interpretazioni erronee a causa della povertà dei

linguaggi. Si impiegarono numeri, simboli e immagini, scritture e ogni sorta di geroglifici,

ma tutti questi espedienti ebbero utilità solo temporanea. Solo i contemporanei ne

capirono il senso: col passare dei millenni furono dimenticati, e si ricorse a nuove convenzioni.

È improbabile che l’umanità riesca a trattenere una informazione per più

di mille anni. Che dire allora dopo decine di migliaia di anni, durante i quali i linguaggi

vengono totalmente alterati molte volte! I singoli oggetti che ci pervengono

non sono sufficienti per definire le epoche che li crearono. Perciò bisogna considerare

le età antiche con grande circospezione, poiché ormai non sono che visioni confuse.

Verrà il giorno che la chiaroveggenza, usata in modo scientifico, aiuterà a ricomporre

i vasi frantumati dell’antica conoscenza. Il vero studioso deve distinguersi per il suo

saper decifrare con pazienza quei segni sbiaditi: imparerà cosa sia la capacità di contenere

gli opposti.

232 — La telepatia fu riconosciuta molto prima della trasmissione del pensiero.
Per l’uomo è più facile inviare sentimenti che pensieri. Persino questo termine, telepatia,


è preferito all’altro, che sgomenta molti. Uno psichiatra è proclive ad ammettere

un fenomeno telepatico, ma fare altrettanto per una definita trasmissione di pensiero

sarebbe per lui molto pericoloso. Si condannò il Mesmerismo, ma si riconobbe

l’ipnotismo. Tutto ciò è molto ingiusto, e bisogna ristabilire la verità.

233 — Chi studiasse la psicologia dei profeti vi riconoscerebbe due aspetti. Per un

verso la solitudine sembra indispensabile, peraltro talvolta il profeta resta illuminato

anche se circondato da una moltitudine. Sono due condizioni solo in apparente contrasto.

È infatti possibile ricevere un impulso energetico da una folla. Non ci sono circostanze

non conduttrici delle energie più sottili.

234 — Insisto sempre sulla prudenza, ma con ciò non intendo che siate dei timidi.

Una nube può consigliare al giardiniere di prendere le sue cautele, ma non per questo

egli trema a ogni muovere di fronda.

235 — L’odio umano è lanciato verso metodi radicali di distruzione, gas e veleni.
 
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Dicano gli scienziati che questi non scompaiono all’istante, ma perdurano a lungo. I loro

inventori vivano per qualche tempo in una casa dalle pareti ricoperte di arsenico o

di sublimato corrosivo, o di altri veleni attivi. Sperimenteranno su se stessi, sugli occhi,

sulla pelle, nei polmoni e vedranno quanto a lungo perdura l’azione tossica. Per di

più, molti veleni sono nocivi a grandi distanze. Solo un criminale deficiente può pensare

che il danno venga inflitto soltanto al nemico.

Altrettanto tossici sono quei gas che irritano le mucose. Non si dovrebbe tollerarne

l’uso, che condanna a malattie che si manifestano solo dopo qualche tempo. Certi uomini

di stato, che pur si dicono illuminati, inquinano grandi spazi e si consolano pensando

che i veleni siano innocui. Provino a vivere in una casa intossicata!

Fra le tante scoperte scientifiche, gas e veleni sono una brutta macchia.

236 — Bisogna trovare il mezzo di far comprendere agli uomini cosa sia l’unione;

altrimenti le assemblee popolari saranno simili a un grappolo di palloni gonfiati che

sciamano in tutte le direzioni. Alcuni ritengono che per esprimere l’unione basti fare

la faccia feroce, ma non ne conoscono la potenza.

237 — Si può chiamare viaggiatore non solo chi è già per la via, ma anche chi vi si

appresta. Altrettanto dicasi degli eventi mondiali: sono già formati, e già esistono, anche

prima che la nave abbia salpato. È bene distinguere fra moto esteriore e preparazione

interna. Certuni non attribuiscono alcun valore a questa seconda: se

qualcosa non è già in moto sotto gli occhi di tutti è per loro inesistente. Prendete a esempio

certe malattie, numerose, che possono seguire un processo interno, senza manifestare

sintomi all’esterno. Solo nelle ultime fasi si palesano, quando ormai la cura è

impossibile. Un decorso è tale anche prima di essere ormai fatale. Lo stesso vale nel

campo dei rapporti umani.

238 — Molti insegnamenti prescrivono di astenersi totalmente dall’uccidere. Ma ciò

di cui si tace è la questione delle minuscole creature invisibili. Certo quel che si intende

è l’uccisione premeditata e malevola, che, altrimenti, l’uomo commetterebbe un assassinio

a ogni respiro. La coscienza sa trovare la linea di confine. Il cuore sente e trattiene

dall’uccidere.

Se un ramo è stato spezzato senza motivo lo si porti pure all’altare; siate insomma

compassionevoli. Questo sentimento vi trattiene dall’uccidere.

239 — II fuoco abbonda. I lontani luminari splendono, e li si può vedere nel fuoco

del cuore. In verità, la tensione è grande.

240 — Notate che talora certe grandi perturbazioni sono assai meno distruttive per

l’organismo di altre, minori. La ragione sta nel fatto che in quel caso l’energia psichica

reagisce in maniera speciale, e protegge con potenza, mentre in caso di piccole agitazioni

la difesa può essere meno efficiente. Se vi dico: “CaricateMi di più, quando vado nel

Giardino di Bellezza”, non è solo per esprimere una figura poetica, è un consiglio pratico.

Da gran tempo si sa che lo spirito si rafforza nei grandi turbamenti e che la coscienza

si purifica. Ma in questo processo l’elemento principale è l’energia primaria.

Non preoccupatevi quindi se entra in azione in maniera particolare. È molto peggio se

qualcosa di minuscolo insidia l’organismo e la forza salutare resta inattiva. È una situazione

da riconoscere; altrimenti gli uomini finirebbero per tendere alle cose piccole

e mediocri. La riserva di energia psichica deve essere rifornita. Senza pressione non ottiene

Aiuto dall’Alto. Quel detto enigmatico: “Tanto peggio, tanto meglio”, non è

privo di fondamento.
 
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È sorprendente constatare quanto le persecuzioni e le oppressioni facevano crescere

le forze, e c’è da domandarsi donde venga la capacità di resistere e perdurare. Quella

stessa energia salutare che purifica la coscienza costituisce anche un’armatura. Imparate

ad amarla, anziché ricusarla alla leggera. Gli uomini implorano di essere protetti, e

poi distruggono il dono migliore.

241 — Si consiglia di evitare maldicenze e irrisioni nelle fraternità. Anche in circostanze

difficili è sempre possibile trovare elementi positivi, e marciando su queste pietre

il guado è meno pericoloso. La maldicenza, come la gramigna, cresce rapidamente e

blocca il progresso. È frequente l’uso di parole che evocano rispondenze poco benevole.

Ciascuna parola lascia una traccia nell’aura, e l’uomo deve assumersi la responsabilità

di ciò che va creando. Il sudiciume non ha posto nelle fraternità.

242 — Non formulate conclusioni affrettate sulle cause che accelerano o ritardano

gli eventi. Bisogna saper tener conto di molte condizioni, e le più notevoli sono per

lo più trascurate. Vi insegno a stare più attenti per non accrescere la complessità della

situazione. Gli uomini non sono disposti ad ammettere, volenti o nolenti, che spesso

basta una goccia di dissenso per rovinare le combinazioni migliori. L’uomo viene paragonato

a un magnete, e come questo può perdere la sua virtù in ambiente avverso.

Badate dunque ai piccoli semi. L’unione non fiorisce se gli ingranaggi sono insabbiati.

243 — Cooperare non è facile. Per imparare a farlo occorre a volte tutta una serie

di vite. È difficile per l’uomo combinare assieme l’azione individuale e quella comune.

La sua coscienza sale e scende come una nave nella tempesta, e la sintesi è

dimenticata.

244 — “L’amicizia sta nel silenzio”, disse un antico cinese. Si può anche affermare

che il silenzio è amicizia. In quello stato superiore un pensiero sostituisce molte parole.

È possibile comprendersi a vicenda pur pensando in lingue diverse. Il mistero di questa

comunicazione mentale è uno dei grandi fenomeni dell’energia primaria.

245 — Se gli uomini si fidassero meglio fra loro potrebbero osservare fenomeni

ben maggiori di natura cosmica. Se ad esempio avessero meno paura di manifestare le

loro proprie sensazioni scoprirebbero grandi ondate di correnti transitorie. Noterebbero

certe peculiari sensazioni alla gola, e dolori cardiaci, e tensioni ai ginocchi e ai gomiti.

Le correnti attraversano tutti i centri. Quelle sensazioni non sono sintomi di malattia,

ma semplici indisposizioni particolari, e dal loro esame si potrebbe capire dove passano

le correnti in tensione. Ma occorre un minimo di fiducia, e non aver timore di

essere derisi.

246 — È lo stesso timore che impedisce di riconoscere la Gerarchia. In tutta giustizia,

essa non contempla nessun genere di violenza: è sempre pronta a dare consiglio e

soccorso, ma l’umanità è sempre proclive a sospettare di tutte le buone intenzioni. Senza

fiducia non esiste collaborazione. Non dimenticate che ciò è sempre segno di imperfezione.

Chi è pieno di dubbi per prima cosa non crede nel prossimo. Questi non sono

consigli morali; è meglio dire che sono leggi meccaniche e fisiche. Ma non ha assolutamente

nessuna importanza il nome dato ai principi fondamentali dell’Esistenza, purché

siano osservati e custoditi.
 
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247 — Non consigliamo mai di fingere un sorriso. Come qualunque frase ingiusta è

repellente, così una maschera di ipocrisia è indizio di falsità e di malessere dell’aura.

Consigliamo invece di essere più buoni nel cuore: ecco il balsamo vero e migliore.

248 — Ci si stupisce per il gran numero di delitti, senza pensare che i misfatti che

restano impuniti sono incomparabilmente più numerosi. È orribile la stragrande

quantità di crimini mentali che nessuna legge proibisce e che pure distruggono vite

umane e la vita stessa del pianeta. Pensate a quanto diminuisce la fertilità della Terra,

nonostante le misure artificiali assunte dai vari governi. Si pianta un bosco e nello

stesso tempo si avvelenano e distruggono foreste intere. Si ammirano i resti delle gigantesche

foreste primordiali e non ci si domanda se creature simili potrebbero mai

crescere oggigiorno. Si rimuove lo strato vergine che ricopre il pianeta per poi restare

sgomenti per l’estensione delle distese di sabbia. Censite le specie viventi si stupisce nel

vedere quanto poco siano migliorate. Certi ibridi particolari, che come per idropisia,

gonfiano certi vegetali non hanno peso: sono esperimenti ininfluenti per

l’economia generale del pianeta.

249 — II cuore difende da molte malattie, ed è errato non soccorrerlo per prima

cosa. Può essere esteriormente calmo eppure aver bisogno di aiuto per influire con

forza sugli altri centri.

250 — È possibile che un diluvio spazzi via intere regioni, e un terremoto devasti

tutta una nazione, e un uragano abbatta una città, e meteoriti giganteschi cadano sulla

Terra? Tutti eventi possibili, e le oscillazioni possono aumentare. La qualità del pensiero

umano non conta nulla? Pensate all’essenza delle cose, che è molto prossima al

pensiero se molti pensieri giungono qui dagli altri mondi. Non incolpate solo le macchie

solari.

Un solo pensiero rivolto alla Fratellanza è già un atto di salute.

251 — Minacce e violenze non sono cose Nostre. Nostri sono compassione e consiglio.

Bisogna essere proprio crudeli per scambiare un consiglio per una minaccia. Si

giudica secondo ciò che si è: si interpreta ogni parola udita secondo il significato che le

si dà. È istruttivo distribuire uno stesso testo a gruppi disparati che lo illustrino: si resta

sorpresi nel constatare in quanti modi diversi ne venga descritto il contenuto. In ciò

si riflettono non solo caratteristiche fondamentali, ma anche umori transitori, e il tutto

va a scapito del vero significato. Si conferma insomma che il cattivo vede il male, e il

buono il bene. La stessa verità vale in qualsiasi campo della conoscenza. Ci vuole una

vista molto acuta per distinguere la realtà dal miraggio di uno stato d’animo effimero.

Quando pensate alla Fratellanza per prima cosa sciacquate dagli occhi la polvere

accumulata.

252 — Sono molti coloro per cui la Fratellanza non esiste affatto. Forse nella

quiete della notte sorgono in loro barlumi di rimembranze, ma l’ottusità del raziocinio li

estingue. Invero quei lievi ricordi possono accendersi nella coscienza, in modo forse indefinito,

ma il loro significato sfolgora e vola come una freccia. Se non si forma

un’immagine chiara è forse perché non si insegna a pensare per immagini.

253 — Né si insegna a distinguere le manifestazioni regolari dalle coincidenze;

così non si impara a seguire i processi mentali con le circostanze loro concomitanti. Queste

discipline sono possibili all’uomo in qualsiasi circostanza!Noi stimiamo un simile
 
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accumulo naturale.

254 — Nessuno pretende che una telefonata o un telegramma venga ripetuto prima

di prestargli fede. Ma non è così quando si tratta di messaggi dal Mondo sottile:

per qualche ragione, invariabilmente, si insiste che quelle manifestazioni si ripetano,

come se solo in tal caso si possa restare convinti, e molta energia viene sprecata. Lo

stato delle cose è già mutato, ma l’uomo preferisce guardare indietro. Questo regresso

è causa di molta difficoltà.

255 — Inoltre non si vuole riconoscere che i processi mentali dipendono dal mutare

delle circostanze. Eppure queste osservazioni potrebbero rendere palesi molte reazioni

fisiche, e, per di più, rivelare che fra gli influssi visibili se ne percepiscono continuamente

altri, non visibili ma estremamente potenti.

Chi è pronto à lavorare in fraternità deve sapere osservare se stesso.

256 — Si noterà che coloro che ricordano le vite passate sono di livello molto dissimile.

Ciò significa semplicemente che la legge del mondo sottile è molto più complessa che

non si creda in Terra. Tanto più quindi dovrebbe essere studiata con rispetto. Le ricerche

in tal senso non potranno essere che frammentarie, ma nell’insieme costituiranno

una catena convincente di fatti. Tanto più presto ne comincerà la cronaca,

tanto più presto la verità verrà a galla. Sia chiaro che Noi non abbiamo l’abitudine di

pretendere una cieca fiducia: a che mai servirebbe, se l’osservazione attenta da risultati

migliori?

Si è affermato che il velo dell’Altissimo è composto di faville; se pertanto se ne vede

anche una sola la conquista è già notevole. Ma in simili esperimenti il successo è possibile

solo se si ha fiducia reciproca. Informazioni attendibili possono giungere da bambini

come dalla gente dei campi o da operai, che trattennero anche una sola scintilla con

cui ebbero contatto. Di solito in realtà se ne ha memoria, ma si teme di parlarne. A

questi ripostigli segreti occorre avvicinarsi con cautela, poiché non li si apre

all’inquisitore arrogante né al visitatore di passaggio. Per di più, per costumanza viene

proibito parlare di ciò che si professa sacro. I medici poi bollano sovente come pazzie

queste confessioni.

Già abbiamo detto che tutto ciò che concerne la coscienza interiore dev’essere rigorosamente

verificato, e se di cento testimonianze dubbie o oscure una sola risultasse autentica,

sarebbe già un bel successo. Cercate dunque la Verità.

257 — Le indagini rivolte a scoprire la Verità non devono macchiarsi di amarezza.

Chi perde un oggetto in casa subito si irrita: che avverrebbe, in una ricerca mondiale?

È indispensabile collaborare con gentilezza.

258 — II vento disperde i semi; gli uccelli li beccano;la pioggia li porta via.— le

cause e gli effetti sono tanti. È arduo per l’uomo non poter prevedere con certezza

il risultato delle sue semine. Proprio per questo dovrebbe astenersi dal distribuire arbitrariamente

gli effetti della sua fatica. Egli deve figurarsi chiaramente la meta del

lavoro, senza lasciarsi intimidire dalle ostruzioni e dalle modalità del processo. Secondo

la mentalità terrena non è facile accettare l’idea che i semi possono germogliare in

luoghi inattesi. Ma non dimenticate la grande vitalità che li anima. Seminate dunque,

senza darvi pensiero di dove andrà a crescere il bel giardino. A vostro giudizio potreste

scegliere un luogo magnifico, mentre quello accanto si dimostrerebbe molto più
 
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fertile, dove anche i semi portati dal vento attecchiranno. Seminate, e non abbiate

dubbi sulla vitalità dei semi.

La base della Fratellanza è fiducia in atto.

259 — Può sembrare che talvolta un’istruzione non sia abbastanza chiara. Ma è poi

vero? Non sarà forse che certi umori transitori l’abbiano falsata? Quella condizione

muterà col tempo, e la verità verrà in chiaro. Si vedrà allora che le istruzioni sono inalterabili.

Così si forgia l’approccio alla Fratellanza.

260 — Non stupite se dopo una certa scadenza prevista la tensione pare aumentare:

è un effetto di ciò che già è accaduto, mentre la semina causale può già essere decrescente.

261 — Quando indossa l’involucro fisico l’uomo deve creare il bene e in tal modo

perfezionarsi — così dicono i saggi da tempo immemorabile. Questo è il Precetto che

sfolgora continuamente sulla Porta della Fratellanza. Non apparirà contradditorio a

chi conosce il male immanifesto e senza fine dell’imperfezione. Se anche quest’ultima è

inevitabile, esistono sicuramente attività che esprimono il bene in tutto il suo significato.

Non è buono il lavoro del contadino? Non sono buone le belle attività creative, o le

nobili abilità manuali? Non è buono il sapere? Non è buono il servizio reso a favore

dell’uomo? Si può affermare che l’essenza della vita è buona, ma che l’uomo, sdegnando

di perfezionarsi, sceglie di restare nell’ignoranza, cioè nel male.

262 — Per la tempra delle lame migliori il fuoco è indispensabile. Senza fuoco, non è

possibile raffinare i centri dell’organismo. È inevitabile che questi si infiammino, ma

basta avere grande prudenza in quei periodi. È facile spezzare una lama rovente, ed è

facile strappare un filamento nervoso ardente. Siate dunque molto cauti, così dimostrando

di aver compreso la situazione.

263 — Figuratevi una casa dove tutti sappiano di un certo evento importante salvo

uno, che ignori ciò che pensano gli altri. C’è una grande differenza fra quelli e costui,

che anche da semplici segni esteriori è possibile riconoscere. Chi è all’oscuro del

fatto comincia a sentirsi turbato, si guarda attorno, ascolta; si fa poi sospettoso e ostile

verso l’ambiente. E quanto più si irrita tanto più è lontano dalla soluzione

dell’enigma. Esempi semplici come questo mostrano le reazioni mentali e le cause che

ne bloccano la percezione. Per cogliere un pensiero l’irritazione è soprattutto nociva.

Eccitazione o quiete non sono di ostacolo, collera e irritazione sì.

Chi volesse studiare la trasmissione del pensiero dovrebbe sapere che se alcuni ostacoli

possono sembrare insormontabili l’uomo stesso può eliminarli. Sembra difficile placare

l’irritazione. Ma scegliete una colonna a rappresentare tutto lo spazio, e cercatevi il

posto dove segnare l’irritazione: non lo trovereste, e lo stesso vale per l’egoismo, di fronte

all’Infinito.

264 — Paragonare il minimo al massimo aiuta a trovare l’equilibrio. Sui sentieri

scivolosi anche una pietra liscia può essere un appiglio. Ma le superfici lisce sono state

levigate da molte correnti. Quindi il viandante non deve credere che le difficoltà siano

solo sue.

265 — Secondo un vecchio proverbio chi pensa alla morte la chiama. Anche dei

medici hanno notato talvolta che il pensiero della fine l’avvicina. Molti detti popolari

hanno un nucleo di verità. Ma riflettete: come pensare a qualcosa che non esiste? È
 
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tempo di riconoscere che la vita non ha interruzioni. L’atteggiamento verso l’esistenza

terrena muterebbe allora radicalmente. Per la causa dell’evoluzione è necessario affermare

al più presto questo giusto punto di vista, e la scienza deve dare soccorso nel

disperdere queste nebbie fallaci. Non è dell’uomo pensare alla tomba, ma alle ali,

piuttosto, e alla dovuta bellezza. Quanto più chiara egli instilla nella coscienza la bellezza

dei mondi, tanto più facile gli sarà adattarsi alle mutate condizioni.

266 — L’Insegnamento di Vita deve per prima cosa affermare l’idea che la vita

prosegue oltre i limiti dell’involucro fisico. Altrimenti perché parlare di Fratellanza, se

la cosa più preziosa durasse solo pochi decenni? La coscienza deve accumularsi non per

il domani, ma per orbitare eternamente nell’Infinito. Ecco una verità che è bene ripetere

notte e giorno.

267 — La cooperazione può avere principio e fine, mala Fratellanza, una volta stabilita,

è inviolabile. Non è dunque un’idea fondamentale da prendere alla leggera. Per tutte

le esistenze i Fratelli si incontrano e lavorano in comune. Questa possibilità è una

gioia, e i millenni non la esauriscono.

268 — Quando si comincerà a distinguere fra cause ed effetti molto verrà chiarito,

ma per il moménto si riconoscono solo gli ultimi, e nel modo più rozzo. Nessuno

pare voler capire che un lasso di tempo intercorre fra causa ed effetto. Se una coscienza

più sottile discerne delle cause, di norma viene derisa. L’occhio grossolano non vede

l’accaduto, e l’ignorante proclama che non è avvenuto nulla. È ora dunque di pensare

al nocciolo della questione; ma non è facile, poiché la fiducia è stata soffocata, e

quindi l’energia della percezione è come paralizzata. Si potrebbero citare molti casi in

cui il giudizio seppe prevedere in certe cause l’origine di certi effetti, ma tutto fu

bloccato da un minimo di incredulità.

269 — II caos è invidioso e infuriato, e travolge tutto ciò che anche in minima misura

vacilla. Non perde occasione di irrompere dove le difese sono deboli. Noterete che

gli atti di tradimento si compiono specie alla vigilia di grandi imprese. Non una sola volta

furono perpetrati altrimenti, ma sempre quando le vie del progresso erano ormai

tracciate. In realtà, tenebre e caos non possono sopportare alcunché di costruttivo.

Sorvegliano i sentieri e cercano chi possa dar loro man forte. Si potrebbero fare molti

nomi, ma d’altro lato si compiono tante azioni positive, allorché l’unità dei cuori ricaccia

le tenebre. Ecco perché tanto importa custodire l’idea di Fratellanza.

270 — I dolori sacri non sono malattie. Sono condizioni insolite, oltre quanto

si intende con tal nome. Tutto si tende in tal misura che la minima scossa può

spezzare le corde. Come già detto, questo stato è reso più grave dalla condizione

innaturale del pianeta, il cui malessere opprime il cuore. Nell’antichità si aveva
valida ragione di proteggere gli organismi sensibili. Parlare di dolori sacri dovrebbe


attirare l’attenzione al cuore, che ebbe contatto con le energie più sottili. Sono

appunto questi i cuori da proteggere, poiché conduttori di alte tensioni, e li si dovrebbe

ben custodire, sia in famiglia che nella vita in genere. Se i medici avessero un

concetto meno superlativo di se stessi si dedicherebbero a studiare questi fenomeni

insoliti. Ma sfortunatamente qualunque sintomo che sia peculiare pare respingere

quegli osservatori indolenti. Eppure lo studio delle energie superiori deve procedere

di pari passo con il meccanizzarsi della vita.

271 — Quando ci si accosta alle energie superiori con metodi grossolani ne possono

derivare effetti nocivi. Prendete ad esempio gli occhiali per osservare le aure.
 
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Di per sé non sono un male, ma rozzi, e possono guastare la vista. Al contrario, il raffinamento

dei sensi non deve rovinare lo stato naturale dell’organismo. Così l’uso

del radio si è dimostrato distruttivo, mentre la radioattività in quanto a principio è

curativa. Anche l’alcool si comporta come narcotico, ed è nocivo, anziché essere un

rimedio terapeutico. Esempi come questi sono numerosi. La causa principale sta nel

fatto che non si vuole realizzare il nesso esistente fra l’organismo e le energie sottili.

Fratellanza e cooperazione assecondano il raffinarsi del pensiero, preliminare al

miglioramento della vita. Raffinamento significa elevazione e crescita.

272 — Nulla di sorprendente nel fatto che anche un uomo incolto riesca a percepire

certe radiazioni — le cause sono molteplici. Può essere di natura straordinaria

a ragione delle vite precedenti, o forse manifesta questa proprietà fra le altre

meno pronunciate. Sono casi isolati ma non infrequenti. Si noterà che anche un analfabeta

può essere capace di percezioni fuori del comune. Non sa donde gli venga

tale potere, perché è privo di astuzia. Per quanto palesi, queste qualità non hanno

allora nulla in comune con gli accumuli delle vite passate. Molte reazioni chimiche

possono dotare di capacità individuali che spariscono dopo qualche tempo così come

sono comparse. Solo la chiara conoscenza del mutare delle correnti spaziali spiega i

cambiamenti dell’organismo. Sapete bene che la vista, l’olfatto e tutte le sensazioni

variano col variare delle correnti. Si può star certi che queste oscillazioni avvengono

non solo in certe epoche ma anche in modo che esula dal ragionamento umano.

In realtà sono fenomeni inesplicabili se non con lo stato dell’ambiente esterno.

273 — Un saggio filosofo, venduto come schiavo, esclamò: “Grazie! È chiaro

che con ciò saldo dei vecchi conti”. Un imperatore, chiamato Aureo, sgomento diceva:

“II lusso mi perseguita. Quando potrò mai pagare i miei debiti?”. Così pensavano

i saggi. Sapevano che certamente le vite anteriori non erano trascorse senza

prestiti. Ma chi è ricco, è bene si affretti a pareggiare il suo bilancio.

274 — Se qualcuno vi assicura di non essere pro né contro, consideratelo come

contrario. Fra questi muti stanno più numerosi gli avversari che fra coloro che gridano

evviva. Sperano di nascondere la loro opposizione sotto una maschera di ipocrisia.

È dunque da stimarsi chi ha il coraggio di esprimere la propria opinione. Ma

per ben giudicare bisogna aver realizzato la Fratellanza come la leva che muove il

mondo. Non bisogna tener conto solamente della propria personalità, poiché

l’isolamento non esiste, e chi si estranea si getta negli strati inferiori e nuoce a se

stesso.

275 — E giusto saper usare in identica misura gli organi doppi, ma lo si deve insegnare

nelle scuole. Un bambino usa egualmente le due mani, ma gli esempi che vede

attorno rivelano la preferenza per la destra. A scuola è già tardi ormai per

riequilibrare la sua facoltà. I pregiudizi degli adulti si possono evitare solo al primo

lampeggiare della coscienza. Poca attenzione si presta alla curiosità dei fanciulli.

C’è molto da imparare al vedere quanto rapidamente essi prendono nota

dell’ambiente.

276 — I fanciulli possono assimilare l’Insegnamento con grande rapidità, se si

osservano le loro caratteristiche peculiari. Essi ricordano assai bene ciò che ne assorbirono

in precedenza, e sarebbe auspicabile se invece di presentare nuove conoscenze

li si aiutasse a richiamare ciò che già fu in loro impiantato. Ciò agevola
 

l’apprendimento di nuovi soggetti in un tempo successivo, ma bisogna saper os50



servare.


277 — A chiunque lavora con serietà accade talvolta, per dir così, che tutta

l’opera sua pare sprofondare in un abisso senza fondo, ed egli subisce in spirito una

fatalità pericolosissima. Se è debole percepisce quel baratro e si deprime, ma se è forte

vi riconosce il tocco dell’Infinito. Prima che un uomo possa immergersi con gioia

nell’Infinito deve superare molte prove ed esami. Sparirà allora qualsiasi rimpianto

per il dissolversi delle creazioni umane: anche le più sublimi sono destinate a disperdersi

nell’Infinito. La mentalità terrena non riesce a capire dove possano manifestarsi

i tesori che ha accumulato. Ecco dunque un uomo che vuole il bene di tutti, ma invece

di scorgere i frutti dei suoi sforzi non trova davanti a sé che un vuoto senza fondo.

Anche una mente eccelsa può sentirne l’angoscia, ma il guerriero dello spirito, ben

temprato, vede in ciò, non l’abisso, ma lo splendore dell’Infinito.

La Fratellanza è indispensabile per la sua reciproca assistenza. Chi mai, se non un

Fratello, mostra la Luce del lavoro indistruttibile? Tutte le fonti del lavoro si moltiplicano

nello spazio. Ciò che si crea non va perduto, ma sparge attorno i semi di innumerevoli

forme divisibili. L’eterna presenza dell’Infinito è una vera benedizione, e lo

si può popolare di forme di bellezza.

278 — Si diceva in tempi antichi: “Tutti gli uomini sono angeli”. In realtà sono

messaggeri di mondi lontani. Da ciò la loro responsabilità. Solo di rado si impegnano

responsabilmente nella missione loro affidata, e neppure soffrono quando perdono

quel tesoro. Pochi soltanto si lamentano di aver dimenticato qualcosa che pur avevano

udito. Che tutti sappiano e non scordino di essere messaggeri, connessi a

mondi lontani. Una simile consapevolezza, di per sé, abbellisce la vita quotidiana.

279 — Si sa che la saliva umana può essere tossica o medicamentosa. Ma a

questo proposito si trascura un particolare di grande importanza, e cioè che la sua

velenosità non dipende affatto dallo stato di salute, e, per contro, che le sue qualità

curative perdurano anche durante certe malattie. Ciò significa che le sue proprietà

non sono solamente fisiche ma esprimono anche sostanze sottili connesse a forze psichiche.

Trasmutare l’energia psichica in sostanza fisica vera e propria afferma di

per sé le energie sottili. Questi fenomeni sono osservabili negli animali e persino nei

vegetali.

È prossimo ormai il giorno che bisognerà avviare la cooperazione fra forze materiali

e psichiche, altrimenti l’umanità finirà avvelenata dalle energie che ignora. È questa

una minaccia più grave dell’aumento globale della popolazione.

280 — I discepoli notarono che il Maestro sovente si ritirava sulla sponda

del fiume a rimirare la corrente, egli domandarono: “ Il flusso dell’acqua aiuta il

pranayama?”. “Sì, fu la risposta, perché il ritmo delle onde è un’alternanza meravigliosa

che occorre solo nella natura. Nel suo moto molteplice sta una mirabile unità”.

Attenti dunque ai moti della natura.

281 — Credendo di essere astuti alcuni usano ripetere che sono le circostanze

che impediscono loro di fare il bene. Ma l’uomo, al contrario, deve farlo comunque,

in qualunque circostanza: sta in ciò il privilegio di essere uomo.

282 — Nella Fratellanza ciascuno lavora per quanto può. Ciascuno collabora

secondo le sue forze, tutti si astengono dal condannare, ciascuno afferma una conoscenza

basata sull’esperienza; nessuno perde tempo, poiché è irrecuperabile;
 
51
ciascuno è sempre pronto a soccorrere un Fratello; tutti fanno del loro meglio e

si rallegrano del successo altrui. Sono queste cose difficili? Sovrannaturali? Superiori

alle forze umane? Ci vogliono, per farle, conoscenze speciali? Ci vuole

un eroe per capire l’unità? Proprio per facilitare la comprensione esempi di

uomini eccellenti furono medici, calzolai, tessitori, macellai, per impiantare una

mentalità migliore con i diversi mestieri.

Sopra e oltre l’opera dell’uomo sta la donna, che ispira, guida su tutte le vie e

dà esempio di sintesi. Sorprende vedere con quanta facilità ella penetra in qualsiasi

campo. Dalla Terra ai mondi lontani riesce a tessere ali di Luce; sa preservare

il Calice nelle diverse atmosfere. Quando parliamo di collaborazione Noi

pensiamo sempre ai conseguimenti della donna. Il campo della Fratellanza è la

collaborazione.

283 — Chiunque, parlando, attribuisca a sé l’Insegnamento di Vita, mente.

Quelle Fonti non sono umane. La Verità fu scritta nell’Infinito, e ogni giorno

essa rivela un nuovo segno della propria eternità. Chi in Terra avoca a sé

quell’Insegnamento è un pazzo. Il saggio più sublime non si considera che un messaggero.

Non è il nuovo che si proclama, ma ciò che occorre in quell’ora. Siete invitati a

tavola: la cosa non è nuova, ma se avete fame è importante. Tanto peggio se qualcuno si

nega all’invito. Chi ritarda incatena se stesso.

284 — Chi caccia un affamato è prossimo all’assassinio. È raro che in casa non ci

sia un pezzo di pane. Avarizia, crudeltà, durezza — queste cose non si trovano sulla

soglia della Fratellanza.

285— L’imparzialità spassionata non è durezza di cuore né indifferenza. Quando si

leggono cronache d’altri tempi non ci si scompone, perché si tratta di eventi remoti,

e l’esperienza insegna che quasi tutte le notizie si riferiscono, al passato. Nello stesso

modo l’esperienza suggerisce che il futuro può dirigere il pensiero oltre e sopra

l’irritazione e il fastidio. Dunque solo il futuro è scevro di passionalità, e da esso nasce

l’attività imparziale. Di solito si viene biasimati per questa idea, che si scambia per egoismo,

mentre sarebbe meglio vederla come giustizia. Solo il futuro, indenne dalla

confusione del passato, consente un pensiero razionale. È bene quindi rivedere il senso

di molti concetti indebitamente esaltati o sminuiti.

286 — In verità bisogna proteggere il linguaggio da molte deformazioni brutte e inespressive,

e ripulirlo da certi arcaismi ormai da tempo obsoleti. È frequente che si

dicano parole senza considerarne il significato, così disseminando il discorso di nomi e

concetti senza senso. Ci sarebbe da ridere talora se si riflettesse al vero significato di

ciò che si è detto. Così in ogni cosa è bene scartare ciò che è superato e ha perso il

proprio senso originario.

287 — State uniti; state saldi per il futuro. Solo se manterrete questa attitudine di

leale devozione la vostra armatura sarà impenetrabile.

288 — In molte industrie gli operai hanno contatto con varie sostanze chimiche e le

respirano. A tutta prima ciò non sembra provocare danni, ma si tratta di una valutazione

superficiale. È dimostrabile che attività di lavoro diverse producono col tempo

lo stesso genere di malattie. La prima assunzione di sostanze pericolose non lascia

tracce percettibili, ma il processo, se continua a ripetersi, aggredisce l’organismo intero

e lo rende insanabile. Ne parlo per via di un altro fenomeno, cui si pensa
 
52
troppo poco. Si sa degli influssi lunari; anche i medici li hanno studiati in rapporto a

varie condizioni dell’uomo. Sono influssi che si ripetono. L’occhio non ne avverte gli

effetti, ma i raggi di quel luminare governano non solo il fisico, ma anche l’insieme

dei sentimenti. Da ciò si nota che chi è dotato di una forte energia psichica è meno

soggetto di altri alloro influsso sulla psiche. Perciò la coltivazione naturale

dell’energia psichica è un’eccellente opera di profilassi —e ciò vale anche in rapporto

a molte altre correnti; perciò trascurarla è pura ignoranza.

289 — Che deve fare un messaggero che, partito per una precisa missione, l’abbia

scordata? Sperare di ricuperarne la memoria strada facendo, o interpellare con urgenza

chi lo ha mandato? Saper fare domande è già una conquista.

290 — Se l’energia psichica di un solo individuo è profilattica per la salute fisica,

quanto più potente sarà l’influsso di una totalità di tale energia. Il significato della Fratellanza

sta appunto nell’unione dell’energia primaria. Ci vuole una coscienza dilatata

per capire la validità e l’importanza dell’energia armonizzata, che manifesta il suo

potere benefico a tutti i livelli della vita. Certo vi verrà domandato molte volte come

la si ottenga e la si sviluppi. Ma si è ripetuto più volte che il cuore che aspira a una

qualità migliore di tutta la vita ne è il conduttore. Non servono moti convenzionalmente

accelerati e forzosi per metterlo in azione. Il cuore è l’organo più indipendente;

se lasciato libero di tendere al bene fa presto a riempirsi di energia. Del pari, è solo la

comunione amorevole che assicura i frutti dell’energia unificata. Ma a tal fine è indispensabile

capire cosa sia la concordia armoniosa.

291 — È molto difficile rendersi conto dell’istantanea velocità d’azione del corpo

sottile. L’uomo si è talmente inceppato con la concezione convenzionale del tempo inteso

in senso fisico che gli è impossibile staccarsi dall’idea di durata. Solo chi si è abituato

ad accedere al Mondo sottile sa quanto si riesca a percepire in un solo istante.

Molto si può apprendere in ispirito, e deve essere preservato.

292 — Già si applica la musica come terapia, ma non sempre se ne vedono gli effetti.

Ciò avviene perché non si coltiva la musica. Fin dall’infanzia bisogna insegnare

ad assimilare la bellezza del suono. Le facoltà musicali devono essere educate. È vero

che ogni uomo sente il richiamo del suono, ma ciò resta assopito se non viene coltivato:

egli deve ascoltare canti e belle musiche. Basta una sola armonia a volte per ridestare

in lui per sempre il senso del bello. Se nella famiglia umana si trascurano i

rimedi più generali ed efficaci, è per grande ignoranza; specialmente quando il mondo

è scosso dall’odio è indispensabile e urgente aprire le orecchie della nuova generazione.

Se non si comprende il valore della musica non si capiscono i suoni della natura,

e non si può pensare alla musica delle sfere; solo i rumori sono accessibili

all’ignorante. Per lui, il canto di una cascata o di un torrente o dell’oceano non è che

chiasso; e il vento non ha melodia, non suona fra i rami come un inno solenne. Le

armonie migliori si perdono se l’orecchio è chiuso. Come ascendere, senza canti?

Potrebbe la Fratellanza resistere, senza canti?

293 — Similmente gli occhi devono aprirsi alle cure del colore. Sovente un solo

contatto basta all’occhio per riconoscerne la bellezza, ma è sempre benefico un tocco

illuminato. Anche se gli occhi sono già aperti, per acquisizioni precedenti, è pertanto
 
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necessario un richiamo: “Guarda!”.

E nella Fratellanza, per prima cosa, ci si ispira e rincuora l’un l’altro con affermazioni

di bellezza.

294 — Bisogna fare uso razionale delle energie esteriori. È criminoso assoggettare

l’organismo alle reazioni di energie non ben conosciute: in tal modo si condannano moltitudini

umane alla degenerazione; ciò avviene per gradi impercettibili, ma gli effetti

sono orrendi. L’uomo perde ciò che di meglio ha acquisito e, per così dire, il cervello

si atrofizza, come avvelenato dall’oppio. L’aspetto dei fumatori d’oppio è alquanto simile

a quello di chi è intossicato da fumo di carbone o vapori di benzina. È urgente

correre ai ripari per salvare le città dai veleni della benzina e del petrolio. Il rischio

di pazzia va crescendo.

295 — Bisogna migliorare la solennità con l’idea di Fratellanza, che non resti una

morta lettera. È solennità cantare al sorgere del sole. Bisogna rendersi conto che essa

garantisce una grande purificazione risanatrice. Tutte le idee che proponiamo hanno valore

sia di elevazione che terapeutico; quanto suggeriamo serve anche a rafforzare il

corpo. Non crediate che le idee più eccelse siano solo per esaltarvi: sono anche per risanare

e rinvigorire l’organismo. Dovreste realizzare il potere benefico di queste concezioni.

296 — La solennità dovrebbe affermarsi quando si realizza l’Infinito. Alcuni non
comprendono perché “Infinito” fu trasmesso prima di altri testi. Ma come sarebbe

stato possibile capire “Cuore”, “Gerarchici”, “Mondo del Fuoco” e “Aum” se prima non


si fosse proposta l’idea dell’Infinito? Tutti quei grandi concetti non esistono in condizioni

limitate, e l’uomo non può assimilarne nessuno se non respira il richiamo

dell’Infinito. Si può forse considerare il cuore come un semplice organo materiale? O

pensare la Gerarchia in un ambiente ristretto? Il Mondo del Fuoco splende solo se le

sue fiamme si propagano all’Infinito. Se Aum è il simbolo delle energie superiori, come

potrebbero queste essere limitate? Siate dunque solenni quando pensate all’Infinito.

297 — Dopo la grandiosità dell’Infinito, si può ancora parlare della modesta unità

terrena? Molti lo pensano, anche se non lo dicono. Ma chi ha mai detto che il mondo

fisico è tale? Per comprenderlo bisogna per prima cosa essere capaci di sintesi. Ma questa

è una facoltà che si consegue solo realizzando l’Infinito. L’unità terrena non è certo

semplice!

Sovente si parla di unità, ma è raro che la si applichi in atto. Sanno gli uomini

radunarsi in unità? Non appena il principio del lavoro li pone assieme, trovano occasione

di discordia. Non si può spiegare cosa sia l’unione se nel cuore non vive l’idea

del grande Servizio.

298 — A volte lampeggia l’appello alla Fratellanza. Chela si ritenga pure inopportuna

e irraggiungibile: con tutto ciò, persino i cuori selvaggi prendono a tremare, e neppure

i cuori induriti e amareggiati restano sordi al richiamo di qualcosa di dimenticato.

Bisogna trovare le parole più semplici, quelle che gli uomini si attendono: sanno infatti

accogliere una parola buona, se persuasi che farà migliore la loro esistenza.

299 — A poco a poco vi convincete che l’umanità è matura per conoscere. È una

fase evolutiva che non è casuale. Molte scosse e tanta trepidazione hanno finito per
 
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indurre un fremito nei cuori, che cominciano a risuonare. In verità, per entrare nel

Giardino di Bellezza bisogna che il peso sia grande.

300 — Se il moto del pianeta venisse arbitrariamente accelerato o ritardato è facile

immaginare che le conseguenze sarebbero disastrose. Perciò è tanto importante assimilare

il valore del ritmo. Quando si tratta del lavoro umano bisogna insistervi di continuo:

se costante e ritmico, esso produce i risultati migliori. L’attività della Fratellanza ne

è l’esempio. Il ritmo è indispensabile perché afferma, inoltre, la qualità dell’opera.

Chi ha coscienza del ritmo ama il proprio lavoro. Ma non è facile intensificare il

magnete dell’amore. Se manca, insorge un senso di ripulsa e di rivolta, la qualità

scade e si sciupano tempo e materiali. È bene ricordare sovente il ritmo del lavoro, se

non si vuole che anche gli operai dotati e capaci perdano l’entusiasmo.

La produzione di oggetti inutili è un’offesa per l’uomo. Quando ci si impegna per

l’Infinito è doveroso curare la qualità di ciò che si fa. Tutti gli Insegnamenti lo raccomandano,

quindi tutte le attività devono migliorare.

301 — La qualità si è fatta essenziale, dato il continuo espandersi dei campi del lavoro.

La cooperazione fra domini diversi esige un alto livello qualitativo, sia in senso

fisico che mentale. Nel reame di attività del pensiero è notevole il divergere

dell’impegno. Le opinioni però possono differire, purché la qualità non sia scadente. Il

sapere può essere molto o essere modesto, purché entrambi applicati fraternamente

nell’intento percettivo. Questo non è come uccidere la conoscenza, atto che invero equivale

a togliere la vita. Molte conquiste già in embrione vengono soffocate da assassini

di questo tipo.

Non è solo il sapere che è prezioso, ma anche il processo per cui lo si apprende. Un

tempo i filosofi lo equiparavano a una letizia superiore: quanto più profondo, tanto

maggiore la gioia. Ma se l’acquisizione di conoscenza viene limitata dall’egoismo anziché

gioia, si spreme rancore. La lotta è inevitabile se si vuole accumulare conoscenza,

ma questa è anche una caccia al tesoro. Nessuna di queste vie deve essere antiumana.

302 — Torniamo agli umori. Durante le trasmissioni a distanza si osserva sovente

la presenza di una circostanza che colora i pensieri e vi annette un diverso significato.

La mentalità umana tinge tutta la vita di colori inattesi. Questi umori sono come

pensieri taciti: non espressi in parole, condizionano l’energia mentale. Si potrebbe allora

mostrare che l’emissario e il ricevente sono di umori contrastanti, sì che la trasmissione

del pensiero diviene imprecisa. Da ciò non si deve arguire che queste comunicazioni

siano impossibili, chè anzi possono essere esatte se si escludono quei condizionamenti

concomitanti. Lo stato d’umore è il più evidente, ma è perfettamente possibile

controllarlo. Organismi fra loro fraternamente sintonizzati entrano in risonanza senza

esserne impacciati.

303 — Alcuni discepoli, di grado minore, temono di salire, a scanso di quelle responsabilità

che di grado in grado si fanno maggiori. Giungono fino a pensare che il

soggiorno nelle regioni inferiori sia più degno di interesse. Se ne stanno contenti di fenomeni

di natura fisica e materiale e di analoghe attività irresponsabili. Ciononostante

sanno bene che alla fine ciascuno deve impegnarsi nel lavoro quotidiano e respingere gli

assalti del caos. Ma ciò non aggrada loro, e la Fratellanza stessa sembra loro ben

ardua.

304 — Molti sperano che l’ora più tremenda passi alfine, e che poi abbia inizio la
 
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beatitudine di Amrita. Che direbbero se sapessero che le vere difficoltà cominciano allora?

Vorrebbero forse gettarsi fuori dall’orbita umana: ma per andare dove? Amrita

sarà beatitudine solo per chi non si lascia sgomentare dalle difficoltà, per gravi che

siano.

305 — Guardate gli apostati, ogni epoca ha i suoi. I loro tradimenti hanno molti

tratti in comune, e in ogni caso, seguendo le vie del karma, essi trovarono il contatto

con coloro che le tenebre aborriscono. Si servirono delle stesse menzogne in linguaggi

diversi. Per di più, si può affermare che non una sola volta riuscirono ad offuscare il

nome di coloro che perseguitarono: così narra la saggezza di tutti i tempi.

Si potrebbero reperire insolite testimonianze di tentativi compiuti dalle tenebre per

sovvertire i progressi della conoscenza.

306 — L’attesa è di due specie: può rivelare od ostruire. Nel primo caso chi attende

è il cuore, nel secondo l’io. Neppure un pensiero molto elevato riesce a passare la barriera

dell’egoismo e cade su quei pali aguzzi. L’egoismo infatti è irto di punte, acuminate

dall’invidia e dalla crudele malizia. Un simile ostacolo non può accogliere un

bel pensiero. Il processo di ricezione del pensiero è in buona parte percettibile. Prima

dell’arrivo di quel Messaggero celeste si stabilisce un istante di calma. Ma come potrebbe

l’egoismo, gonfio di superbia, sentire quel momento di beatitudine? Solo il cuore

sa riempirsi di attesa, senza gridare: “Io aspetto!”. Quanto egoismo in quell’io. Ma

l’attesa del cuore è già un presagio, e comporta molta gioia. Gli antichi dicevano che

quella premonizione è come una guida;

Io affermo che è già lo schiudersi delle porte. Il cuore è un ospite sincero e saluta

chi attende fin da lontano. È doveroso esercitare i propri sentimenti a bene accogliere

il pensiero.

307 — Si dice che il pensiero va accolto in silenzio;è una giusta condizione, ma

non esprime del tutto la sottilità della sensazione. Invero, la definizione migliore è questa:

solennità. Ma per disporne bisogna che il cuore sia puro.

308 — Un buon medico conosce la solennità: neppure la vista della malattia oscura

un cuore che arde di soccorso al prossimo. Stupisce vedere fino a che punto il bene è

curativo. La compassione ha le radici nel cuore soltanto. Così si acquisiscono le qualità

della Fratellanza.

309 — Sotto influsso mentale si riesce a non udire i suoni dell’ambiente — il che

dimostra il potere del pensiero sull’organismo fisico. Nello stesso modo nel turbine della

vita si può non sentire il tocco di una mano fraterna, che pur tanto ristabilisce

l’equilibrio. Anche la musica, pur non ascoltata, contribuisce a esaltare il pensiero. Noi

usiamo un termine segreto per indicare un tocco fraterno rimasto inavvertito. Questo

aiuto non si esprime a parole, ma si riflette nel cuore, che perciò è chiamato lo specchio

della Fratellanza.

310 — La testimonianza di quei tre aviatori che videro cavalli a grande altezza non è

assurda. È una visione possibile per varie ragioni. Il moto stesso può richiamare le forme

che gli sono connesse; inoltre la velocità favorisce certe manifestazioni dal Mondo

sottile. Come già detto, è doveroso annotare questi segni. Non è detto che li si debba

interpretare sempre come messaggi, ma piuttosto accettarli come fatti del Mondo sottile.

Questo genere di fenomeni non sono rari, ma non è saggio riguardarli secondo le

opinioni estreme: li si giudica con disprezzo o li si esalta all’eccesso — è raro trovare
 
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osservazioni razionali.

311— Un atteggiamento razionale nei confronti dei vari argomenti è una specie di

scienza. È un’attitudine che genera l’autentica comprensione della Fratellanza. Saper

preservare i sacri concetti è indizio di coscienza progredita.

312 — La rapidità del movimento favorisce, in una certa misura, il rapporto con il

Mondo sottile. Un moto vorticoso, per così dire, spazza la polvere dagli strati inferiori.

I dervishi, i saltatori siberiani, gli “shakers” o tremanti dell’America si basano

su simili movimenti. In tal modo essi confermano fino a che punto simili comprensioni

forzose dell’energia siano indesiderabili. Non bisogna sormontare i livelli fisici con

mezzi violenti. Il giusto modo è di salire in modo naturale e spirituale: ed è proprio la

Fratellanza che assiste in queste imprese, chiare e belle.

313 — Si sono verificate correnti spaziali, di tale straordinaria tensione da travolgere

le trasmissioni mentali. Sono eventi rari, e perciò tanto più degni di nota. Queste correnti

infuriate non durano a lungo, perciò è interessante osservarle. Se mai si prolungassero,

sarebbe una catastrofe. L’equilibrio è tale che può resistere, ma ogni momento

del genere è pericoloso: è quel che chiamiamo l’abisso dei vortici.

314 — La cosa più necessaria è la capacità di osservare attentamente, poiché non ci

si può prefigurare in che modo si verificherà un fenomeno importante. Ci vuole un

organismo molto raffinato per percepire un appello, e che sia ben disposto a compiere

osservazioni repentine. Bisogna tenersi pronti a rispondere a questi richiami.

315 — Non è facile mettere assieme una fraternità in perfetta concordia. Deve essere

poco numerosa e senza contrasti; se il gruppo è piccolo è più facile radunarsi e separarsi.

Qualsiasi legame coatto è contrario all’idea di Fratellanza. Fossero i membri anche

soltanto tre, la loro concordia darà più forza che le oscillazioni di un centinaio di persone.

Incertezze e confusione sono nocive non solo per i partecipanti, ma anche in

senso cosmico.

Nell’antichità lunghe prove erano previste prima di radunare un nucleo di uomini

spiritualmente concordi. Ma questo protrarsi nel tempo non basta di per sé a risolvere

il problema della selezione: un seme di male può rimanere nascosto per anni e anni. I

migliori consigli li sussurra il cuore, con il suo sentire. I concetti superiori sono presi

alla leggera e pochi sanno custodirli con vero amore; senza gesticolare e proclamare

l’obbedienza, sono indissolubilmente fedeli nel cuore. Il legame per alcuni è una catena,

è una pastoia, per altri è una via di ascesa.

L’ignorante, dal cuore oscurato, dice che quella via è nebulosa, perché non sa salire.

Tanto più è necessario parlare della Fratellanza, poiché presto gli uomini vorranno cooperare,

e a tal fine bisogna incoraggiarli. In tutto il mondo si avrà allora rispetto per il

lavoro, che sarà un disintossicante nei confronti dell’oro. Ma si è costretti a ripetere molte

volte che lavorare è bello.

316 — Si afferma che se non fosse per la stupidità umana la Terra sarebbe un paradiso.

Non vi consoli pensare che oggi la stoltezza sia minore che in passato, poiché è

falso — anzi, oggi è anche più maligna. Quando si gioca con gli esplosivi la stupidità è

molto pericolosa. Lo sciocco non pensa al futuro, né lo scuote il pensiero delle epidemie.

Molte sono le malattie nuove, e saranno sempre più numerose. La Fratellanza

sarà come ozono fra rovine avvelenate.
 
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317 — Certi apparati elettrici producono scariche quando l’energia vi si accumula.

Senza intento di nuocere a nessuno, pur tuttavia le scariche colpiscono gli astanti. Nello

stesso modo un contraccolpo d’energia psichica si abbatte su chi l’accosta con intenzioni

cattive. Chi porta quell’energia non vuole colpire nessuno, ma essa produce scariche

quando una forza ostile le si oppone. Quel contraccolpo non viene dunque inviato

di proposito, ma è evocato dalla forza nemica. Naturalmente, quanto più

l’energia primaria è potente, tanto più disastrosa sarà la scossa. Sarebbe errore imperdonabile

biasimare il portatore per quegli effetti distruttivi. È invece l’assalitore

che demolisce se stesso.

318 — La capacità di lavorare deve essere coltivata, altrimenti resta sonnolenta.

E bisogna anche educare quella di lavorare nel Mondo sottile, ma in maniera conforme

alle condizioni sue proprie. Ci sono molti mezzi fisici per accostarvisi e realizzarla,

ma le combinazioni migliori non sono mai forzose né convenzionali. Come in

tutta la vita, la cooperazione deve essere conseguita per via naturale. Essa potrà essere

totale o parziale, ma in ogni caso infusa di conoscenza diretta. L’uomo deve sentirsi

continuamente compartecipe di due mondi. Non parlo dell’attesa della morte, che non esiste;

parlo delle attività fisiche e sottili. Ma l’assiduità di queste ultime non deve in nessun

caso estraniare da quelle altre, al contrario, deve migliorarne la qualità. A torto gli

uomini non pensano al Mondo sottile, poiché sia nel sonno che in piena veglia possono

partecipare mentalmente a grandi imprese di elevazione.

319 — Se impegnato in grandi problemi l’uomo si prepara ai livelli corrispondenti.

A poco a poco si abitua a questo modo di pensare, sì che vive per intero anche un’altra

vita, altrettanto bella, nel Mondo sottile. La vita fisica è di pochi istanti, e incommensurata

con il Mondo superiore, perciò è saggio apprestarsi anche nella sua brevità

per quell’altra, più duratura.

La cooperazione fraterna predispone a compiti che conducono in alto.

320 — Un bravo tuffatore si getta in acqua dall’alto. Scende nel profondo e prova

la gioia del coraggio quando risale in superficie. Così è dello spirito, che di proposito

si tuffa nella carne per tornare a risalire sulla vetta dei monti. È una prova che

l’esperienza rende gaudiosa. È bene trovare fra le cose terrene paragoni con i mondi

superiori. Anche il viandante fornisce a questo proposito un bell’esempio. Raffrontate

le sue impressioni con quelle dei passaggi attraverso il Mondo sottile, e l’analogia sarà

efficace. Per di più, se pensate alla varietà di simili viaggiatori avrete una bella rappresentazione

degli abitanti di quella sfera. Alcuni vi temono persino di pensare alla via.

Altri studiano il modo di trame del lucro, alcuni si affrettano a dare soccorso; altri covano

la fiamma della malizia; altri poi vanno in cerca di conoscenza. Raffiguratevi tutte

le differenze di questi viandanti e decidete quale sarà il cammino più agevole.

321 — In genere i paurosi non sono buoni viandanti. E chi teme l’acqua, come potrà

nuotare? La paura è nociva anche quando si tratta di incedere nel Mondo sottile.

L’ascesa invece solo se si aspira con costanza all’Altissimo. Chi si impegna per ciò

che ama non sta a contare i gradini della scala. Amate, insomma, se volete la vittoria.

Questo è il metodo di ascesa insegnato dalla Fratellanza.

322 — Vigilare è segno di coscienza elevata. Molti non comprendono affatto cosa

significhi custodire la cosa più preziosa. Non ci si può fidare di chi non ha un senso

dei valori. Ma è consolante vedere una sentinella all’erta.
 
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Questo atteggiamento è inculcato dalla Fratellanza.

323 — In tutta la sua inesauribilità, Kriyashakti è nota all’uomo da tempo immemorabile.

Uso il termine indù per mostrare che da moltissimo tempo questa energia è

stata definita con assoluta precisione. Perché mai i pensatori contemporanei restano

sotto il livello dei loro antenati? Oggi appunto la creatività mentale è intesa in modo

così dubbio che viene inclusa fra le discipline umanistiche, mentre, secondo la terminologia

attuale, l’energia mentale dovrebbe piuttosto situarsi nell’ambito delle scienze fisiche.

Che dunque coloro che l’avversano restino fra le schiere dell’ignoranza. Con ciò

non dico alcunché di nuovo; purtroppo i veri sapienti sono troppo pochi, e quindi gli

argomenti più legittimi vengono associati a forme di stregoneria. Ecco perché è imperativo

debellare la superstizione e l’ignoranza.

324 — È assai difficile dare soccorso a chi è implicato dal karma. Accade allora che

ogni atto di buon volere e di soccorso incontra una certa resistenza da parte del destinatario.

Ciò conferma l’eterna presenza attiva di quell’energia particolare che custodisce

il karma. Chi lo disturba si imbatte, per cosi dire, in un rigetto. Chiunque ha modo

di rammentare che certi suoi buoni consigli ebbero a cozzare contro un inesplicabile rifiuto:

persone stimate per ragionevoli presero a parlare a proprio sfavore. Bisogna allora

cercarne la causa in questioni di karma: il suo guardiano è potente.

325 — II lampeggiare del pensiero talora può essere visto. Avviene di rado, ma

quando l’energia mentale raggiunge una simile tensione è degna di grande rispetto. Oggi

questi fenomeni verranno considerati come favole, ma verrà il tempo che le correnti

mentali saranno studiate e misurate.

326 — Gli uomini stupiscono di certi fenomeni inattesi, ma con ciò dimenticano che

molti processi invisibili sono necessari per preparare qualsiasi evento a livello fisico.

327 — Sull’Himalaya si vedono luci che, seppure osservate da molti studiosi, tuttavia

restano oggetto di dubbio per l’ignorante. Anche fiamme sono state notate e toccate,

che non bruciano, ed esse pure vengono considerate come parto di fantasia. Tutti

i fenomeni luminosi basano sull’energia, ma lo si nega. Così le stelle e le faville viste

da molti sono ascritte ad anormalità oculari. In realtà questa interpretazione meschina

è contraddetta dal fatto che furono osservate simultaneamente da molte persone: ma

gli uomini non usano scambiarsi informazioni circa le loro visioni e sensazioni. Ne consegue

che molte cose passano inosservate. Quindi i lampi del pensiero sono semplici

fantasie per la grande maggioranza. Eppure molti animali sono chiamati elettrici perché

preservano una notevole dose di quell’energia; si potrebbe ben dire altrettanto di certe

persone. È forse assurdo immaginare che la loro energia possa rendersi visibile e brillante

specie quando le correnti si incrociano? Imparate a tenere gli occhi aperti e datevi

la pena di osservare, altrimenti molti fenomeni degni di nota passeranno inavvertiti.

Ne sono un bell’esempio quelle luci dell’Himalaya.

328 — La tensione energetica ha proprietà terapeutiche. Ad esempio, i bagliori del

pensiero sono molto benefici per la vista. Bisogna però non solo vederli, ma anche

assimilare il significato di quel fenomeno. Nell’antichità le si chiamavano previsioni. Anche

altre manifestazioni luminose hanno valore curativo.

329 — Abbiamo già parlato della capacità di lavorare sia nel mondo fisico che nel

sottile. Ma questa è solo una delle possibilità di miglioramento. Occorre anche imparare
 
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ad amare con tutto il cuore il lavoro sottile. Lo si può compiere in ogni istante, e

tutto il resto dovrebbe allora passare in secondo piano.

330 — Si sofistica sovente sui nomi dati alle energie. Non si sa perché all’energia

primaria siano dati nomi diversi. Ma furono diversi anche i popoli che la nominarono.

Per di più i suoi vari aspetti furono individuati con molti termini. È impossibile

designare in un solo modo fenomeni tanto differenti. Dalla storia umana si apprende

che anche le più sottili sfumature della stessa energia sono state osservate con grande

attenzione. Oggi sembrerebbe che questa facoltà debba ancora migliorare, ma i fatti

provano piuttosto il contrario. Gli uomini si giustificano col dire che la vita è complessa,

ma sarebbe più esatto affermare che ciò dipende dalla inutile dispersione del

pensiero. Tanto più dunque bisogna insistere sull’arte di pensare; se questa non viene

educata a dovere nelle scuole, le famiglie stesse trovino modo di farlo. Non si deve consentire

che l’uomo divenga uno sventato, cioè un irresponsabile.

331 — È vero che le calamità possono far rinsavire l’umanità. Si è notato più volte

che trasformarono un popolo intero. I principi salutari vennero fra tuoni e lampi.

I popoli soffrono prima di elevarsi. L’ignorante non capisce l’azione purificante del

fuoco, ma nulla è più bello del fuoco quando non lo si teme! Noi vi additiamo il Mondo

sottile sovente perché è l’anticamera della Sfera del Fuoco.

332 — Quei volti sottili che avete visto erano indistinti per varie ragioni. L’aspetto

assunto nelle sfere intermedie è sovente ripugnante e l’uomo si rinchiude in una

sorta di rete protettiva perché quei visitatori non lo stanchino inutilmente. Nel

Mondo sottile si osserva una demarcazione del genere fra i vari livelli, a scanso di

uno stato di disordine che avrebbe molte diverse ripercussioni.

333 — È innegabilmente utile saper pensare con chiarezza per conoscere il Mondo

sottile. Solo in tal caso si oltrepassa la grande soglia in piena coscienza.

334 — Le radiazioni osservabili sono molte. Si può dimostrare che oltre e sopra

quelle suscettibili di essere fotografate esistono altre onde luminose, più sottili, che richiedono

apparati più raffinati. Il loro effetto si fa sentire anche a grande distanza.

Per di più, ciò spiega la possibilità di strappare parti dell’aura fondamentale nella

gamma delle onde sottili. Per quanto di rado, può accadere che uomini di grande energia

vedano porzioni della loro stessa aura. Sono fenomeni infrequenti perché di norma

la propria radiazione resta invisibile. Notate che queste trasmissioni sono connesse

all’invio di pensiero, il quale, attraversando l’aura, ne porta seco dei frammenti. Particelle

di essa aderiscono al filo di connessione. Insomma, chi emette molto pensiero eietta

gran numero di particole dalla propria aura. Ecco perché quest’attività mentale è

un vero e proprio coronamento, ed è segno di abnegazione, in quanto quelle parti sono

molto soggette all’influsso di correnti avverse; inoltre, il rammendo del tessuto richiede

tempo ed energia. Da ciò non si deduca che sia meglio in genere non pensare; si ricordi

piuttosto che questo sacrificio di spesa dell’aura evoca un corrispondente rafforzarsi

dell’energia primaria. Chi da riceve.

335 — Al problema delle radiazioni si associano molte considerazioni. Quelle emesse

dai medici e da chiunque operi in campo assistenziale dovrebbero essere studiate con attenzione.

Un medico può contaminare non solo il proprio corpo e gli abiti, ma anche le

radiazioni. Se questo effetto non è mai stato osservato non per questo è inesistente. Similmente

gli umori diffusi da certe persone dipendono dalla qualità delle loro emissioni.
 
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Bisogna insomma accettare l’idea che il pensiero presiede al destino dell’uomo.

336 — Accade talvolta di sentire come delle vibrazioni a contatto della pelle, in varie

regioni del corpo, ma soprattutto lungo la colonna vertebrale; bisogna rendersi conto

che ciò può dipendere dalla ricezione di pensiero, specie se esso giunge in grande tensione.

Sono sensazioni che solitamente passano inavvertite, ma oggi che si discute di energia

mentale sarebbe bene notarle con cura. Il pensiero ricevuto non sempre viene

tradotto in parole, ma, ciononostante, si incorpora nell’apparato pensante e reagisce

sulla mentalità. È una forma di comprensione del messaggio mentale che sarebbe opportuno

prendere in conto. Finora si è voluto considerare solo il pensiero espresso in termini

verbali, e la reazione più profonda, indipendente da essi, è passata inosservata.

337 — A questo proposito l’antichità offre esempi illuminanti. Da gran tempo si sa

che il pensiero è indipendente dal linguaggio. L’energia mentale giunge al cervello e

vi evoca una risonanza che la coscienza riconosce. Che essa sia composta di parole o

più profonda è solo un dettaglio. Il modo di pensare determina il significato essenziale.

338 — La scienza del pensiero assume immenso valore nel concepire la Fratellanza.

Se la concordanza non è solo convenzionale ma basa sulla cooperazione del cuore, il

pensiero risulta molto chiaro e autorevole. Non c’è da stupire che l’idea di Fratellanza

richieda tali e tante consonanze. Sono vibrazioni portatrici di gioia.

339 — Le perle tornano in vita se portate da certe persone: è un processo naturale

che può spiegarsi solo con l’azione dell’energia primaria. Fenomeni come questo sono

osservabili in tutti i campi della vita. Gli oggetti ad esempio durano a lungo se usati

da certe persone. L’energia agisce vivacemente di per sé se riscaldata dal fuoco del

cuore. Alcuni godono di ottima salute senza neppure sospettare la sua vivida presenza,

ma se appena ne prendessero coscienza la loro attività benefica crescerebbe di

molto. Non è bene trascurare neppure la minima occasione di usare quell’energia. Nessuno

ha il diritto di rifiutare il contributo anche di una sola sua particella a pro del

genere umano. È sleale giustificare la propria inerzia col pretesto che altri esistono che

sono più potenti. Evadere il sacrificio di sé è estremamente nocivo. Come si può vivificare

una perla senza provare stanchezza cosi si possono consolare molti cuori e ricavarne

letizia.

340 — “Voi che ci perseguitate, sapete dove ci portate? Senza saperlo, ci avvicinate al

Rifugio di Luce”. È un canto antico, buono per tutte le epoche. È una verità che trova

conferma in tutte le lingue, perciò è meglio essere perseguitati che persecutori.

341 — II pensiero è la legge del mondo, e bisogna intenderlo nella sua pienezza. Il

pensiero non è limitato all’espressione verbale: il suo dominio si estende a tutta

l’energia mentale. Ciò viene negletto, e gli si riconosce solo una modesta portata, il che

impedisce di considerarlo presente oltre la sfera planetaria e, in altri termini, lo priva

del suo più nobile valore. Il pensiero, così come l’energia mentale, assume il suo significato

vero e proprio solo quando lo si intende esteso oltre i confini del pianeta. È illogico

infatti limitarlo in questo ambito — altrimenti le onde radio sarebbero pari alle

massime energie — ed è una costrizione che discredita le capacità mentali dell’uomo. In

verità, quanto più questi soffoca le proprie possibilità, tanto più recisamente si esclude

dal collaborare al tutto.

Il pensiero dovrà essere studiato nei massimi istituti scientifici, e anteposto a tutte

le condizioni fisiche della vita.
 
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342 — II pregiudizio è l’anticamera dell’ingiustizia e dell’ignoranza, e l’uomo dovrebbe

saperne riconoscere i segni. È un verme che coabita con il dubbio, come suo affine,

e occorre avere vista aguzza per vederne il pericolo. Qualsiasi evento, qualunque

oggetto è accolto dall’uomo in modo più o meno viziato di pregiudizio. Egli tenta di giustificarlo

dicendo che per il primo atto di conoscenza occorrono certe precauzioni per

preservare un atteggiamento imparziale. Ma in effetti anziché essere tale da prova della

parzialità più sfacciata. Tenete presente questa debolezza generale se volete capire da

cosa vi dovete liberare.

343 — II pregiudizio è indegno della Fratellanza.

344 — Qualsiasi limitazione imposta al pensiero è indegna della Fratellanza.

345 — Qualunque atteggiamento di indifferenza verso ciò che è delle sfere superiori

è indegno della Fratellanza.

346 — L’unità è un sogno umano dalle grandi ali; ma quando sta per realizzarsi

pochi sono rimasti i fedeli. Il processo per cui l’intento si trasforma in azione ne espelle

la maggior parte. Per ciò affermare l’unità equivale ad aspirare alla legge superiore,

che l’umanità attuale mal sopporta. Ma chi è pronto a servire la Fratellanza non

teme neppure le idee che i più respingono con violenza — anche se il desiderio di unione

è presente solo in coscienze d’eccezione. I bei luoghi devono essere preservati: così

si formerà un involucro di salute attorno al pianeta, oggi così intossicato.

347 — Oh bipedi! Perché ricadete così facilmente nell’abbrutimento?

348 — Anche l’occhio più comune è in grado di vedere segni del Mondo sottile. È

frequente che si scorgano delle formazioni colorate. Sorprende vedere che c’è del torbido

che si aggira attorno a certuni, mentre altri nello stesso tempo vedono con limpidezza.

Ciascuno ricorda di essersi stropicciato gli occhi dopo aver visto qualcosa di

inatteso, per poi, al solito, ascrivere quella percezione a qualche difetto oculare: e non

gli passò per il capo l’idea che il fenomeno potesse esistere, fuori di lui, e che molti altri

avrebbero potuto vederlo.

349 — In certi grandi depositi si trovano oggetti di gran conto, ma vi sono esperti e

studiosi che preferiscono a volte andare a cercare in piccoli locali poco noti, talora con

risultati preziosi. Così, in ogni cosa è sempre bene che la ricerca sia ampia, per non rischiare
di perdere aiuti nuovi e validi. Si è già detto che uno su centomila porta pietre


buone per la struttura, ed è inammissibile spingere chi risale con quel carico l’arduo

cammino. Non lo si deve rimproverare né accusare. La malta non deve far presa prima

del tempo; nello stesso modo i viandanti non devono essere più celeri di quanto le loro

forze consentano. È occasione di gioia vedere la struttura che a poco a poco si completa.

Molti non crederebbero le pietre locali abbastanza resistenti — ma la loro opinione è

viziata dall’egoismo. La luce dell’alba rivelerà se il giudizio fu esatto.

Dunque oggetti preziosi sono reperibili non solo nei grandi mercati, ma anche

nelle piccole botteghe.

350 — Nessuno può trasformare all’istante la propria coscienza. Ci vogliono molte

condizioni estranee. Solo se la struttura è sana le pietre resisteranno al terremoto.

Ogni giorno si gettano le basi di nuove strutture.

Chiunque sappia gioire del lavoro quotidiano è sulla via della Fratellanza.
 
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351 — Anche se l’aria è pura un raggio di sole rivela il pulviscolo. È una saturazione

visibile a occhio nudo. Quante più cose si potrebbero dunque osservare con la

vista sottile. Ci si potrebbe realmente convincere della totale saturazione dello spazio.

Alla coscienza limitata sta bene l’illusione del vuoto, ma ne nasce la vuotaggine della

coscienza. Vivendo nel vuoto si diventa irresponsabili, e quindi falsi. Vivere nella menzogna

è come acquattarsi di fronte al buio.

Aiutatevi col più modesto dei microscopi per capire che lo spazio è saturo. Totalmente

saturo. È istruttivo constatare che i microrganismi reagiscono al Mondo sottile.

Una terribile battaglia è in atto per purificare lo spazio. Sono scontri pressoché impercettibili

che però causano grandi turbamenti. Il microcosmo lotta con il Macrocosmo.

Sembra impossibile, ma anche la linea di confine tra ordine manifesto e caos è altrettanto

misteriosa.

352 — Chi studia le proprietà dei luminari parla di segni fasti e nefasti. In realtà

non può esistere fortuna o sfortuna per il mondo intero; è dunque vano pensare che

un giorno negativo possa paralizzarlo. Però se le energie sono tese e grevi è bene essere

prudenti. Cautela e attenzione danno sempre buoni frutti. Meglio essere circospetti in

un giorno nefasto che distratti in un giorno felice. Il difettoso intendimento

dell’astrologia ha causato molti mali. Ricordate che i luminari non esercitano eguale

influsso su tutto e su chiunque. Sui monti, sull’oceano e sotto terra le reazioni non

possono essere identiche. La scienza che studia questi influssi sarà grande il giorno che

verrà appresa senza pregiudizi.

353— Ricordate che anche le medicine più efficaci possono essere nocive in certe condizioni

dell’organismo. Ad esempio lo strofanto, se ingerito in stato d’irritazione, può

rivelarsi velenoso. Esso regola l’attività cardiaca ed è eccellente per la tensione e la

stanchezza, ma non quando si è in collera o irritati. Anche altri farmaci sono benefici,

a patto che l’organismo sia nelle giuste condizioni.

354 — Gli influssi lunari e le macchie solari attirarono, già da molto tempo,

l’attenzione degli studiosi più attenti.

Ma perché altri fenomeni, non meno rilevanti, passano inosservati? Fenomeni che si

ascrivono alla luna, come il sonnambulismo, sono estremamente grossolani al confronto

di quelli governati da un gran numero di raggi e di correnti. Anche gli uomini più

sensibili stentano a riconoscere che le loro sensazioni interiori dipendono soprattutto

dalle correnti spaziali.

In un mondo scientifico, affermare che le guerre sono favorite dalle macchie solari

suona strano. Non sarebbe meglio, in termini di analisi scientifica, dire che esse spingono

l’uomo alla follia? Sarebbe una definizione molto più accurata, poiché la chimica di

quell’influsso agisce proprio sul sistema nervoso. Non dimenticate, a questo proposito,

che questo genere di reazioni perdura a lungo: sarebbe imprudente ritenere che col diminuire

delle macchie gli effetti spariscano d’incanto dallo spazio.

Anche l’effetto dei gas velenosi continua ad agire per lungo tempo: sarebbe insensato

credere che basti aprire la finestra per eliminarli. Quei veleni vengono assorbiti dal

suolo, dai tessuti e senza dubbio corrodono gli organi interni. La cosa è tanto più grave

in quanto questi effetti sono poco avvertibili, e solo in seguito si palesano

all’attenzione. C’è molto veleno nel mondo!

355 — Chiunque prepara del veleno per il prossimo suo si appresta un futuro

terribile.
 
63
356 — A poco a poco gli uomini cominciano a pensare che le loro sofferenze non

sono dovute al caso. Si prende a riflettere al destino di certe nazioni. Non è loro facile

per ora capire quali furono gli atti decisivi: di solito le azioni che ebbero conseguenze

diversissime non sono immediatamente riconoscibili. Moltissimi sono i crimini ancora

insoluti nel mondo, ma il karma lo governa.

357 — II mondo è orribile perché non si vuole sapere dei mondi superiori. Si è ripudiata

la Fratellanza, e dimenticate la collaborazione e l’unità.

358 — Sapete che per alcuni tutta l’acqua è la stessa, tutta l’aria è aria, tutti i meli

sono uguali e i volti di certi popoli sono tutti identici — straordinaria incapacità di osservare.

Non solo, ma, non riuscendo a scorgere i mutamenti sottili, essi sono del tutto

incapaci di formarsi un’opinione su quelle cose che i loro occhi non vedono. E bisogna

ripetere con insistenza di queste coscienze di basso livello, poiché le loro voci sono

stentoree.

359 — Vi sono anche irregolarità degne d’attenzione. Molti stupiscono

nell’apprendere che anche il moto dei pianeti presenta delle oscillazioni, eppure la scienza

lo conferma. A poco a poco le cause di questi fenomeni inesplicabili verranno in

chiaro, e saranno sorprendenti.

360 — II passaggio dal mondo sottile al mentale è paragonabile a quello fra il fisico e

il sottile. Non è frequente poterlo osservare. È caratterizzato dal fatto che l’entità liberata

non sa che fare dell’involucro sottile, che non si disperde prontamente — perciò è

ben comprensibile che si resti imbarazzati all’idea di cosa l’aspetti. È un corpo che

può manifestarsi, e anche essere rioccupato; solo l’assistenza di uno spirito forte riesce a

dissipare quel guscio senza lasciarlo vagante. I corpi sottili non devono andare attorno.

Le oscillazioni della coscienza e l’attaccamento alla carne sono cause della loro attrazione

per la sfera fisica. Ma se lo spirito ha la forza di esortare l’entità liberata e di tranquillizzare

il guscio la transizione è del tutto naturale. Ciò è accaduto nel caso che

sapete.

361 — Per certi popoli la Fratellanza è un concetto così remoto che evitano perfino

di pensarci, e deridono le genti dell’Asia che la considerano invece come sacra. È

fonte di gioia constatare che, sopra e a parte le leggi umane, vivano idee così belle ed

elevate. Se un popolo riesce a stabilire un saldo contatto con l’idea di Fratellanza è

possibile attendersi che le fondazioni siano sicure. Che le cime del Caucaso, dell’Altai e

dell’Himalaya siano pensate come dimore della sacra Fraternità.

362 — Nel bel mezzo della grande battaglia affermate l’idea di Fratellanza.

363 — Come esistono stati diversi del fisico, ci sono livelli diversi di pensiero e di

memoria. Se un messaggio giunge a un livello sottile della memoria è estremamente

difficile farlo pervenire al piano fisico. Seppure si riuscisse a dirlo in parole queste

sparirebbero all’istante; rimangono però fra le pieghe della memoria sottile, da cui

emergeranno solo in speciali circostanze favorevoli.

364 — Non si avanza se non si realizzano i tre mondi, che devono essere accettati

con altrettanta naturalezza chela luce del sole. Molti recitano a loro proposito formule

imparate a memoria, senza però ammetterli nella coscienza. Pensate quale sciagura
 

quando alle particelle dei mondi così escluse si nega di collaborare con le sfere loro con64



geniali! Giustamente si dice che l’uomo è il carceriere di se stesso.


365 — Quando si trasmette e riceve pensiero si nota tutta una serie di fenomeni

che lo confermano quale energia. A volte sembra di soffocare. Si dice allora che ciò dipende

dall’intensa attenzione. Ma per il buon osservatore quel che conta è riconoscere

che i processi mentali coinvolgono sensazioni fisiche. Similmente accade talora che una

parte del messaggio vada perduta; è per causa di correnti spaziali, cioè di energie.

Oppure aumentano le pulsazioni cardiache, o si fanno irregolari, altro segno di influsso

energetico. Si notano anche bruschi cambiamenti d’umore e di temperatura, sempre

causati dalle correnti. Si può così vedere fino a che punto i processi mentali siano

connessi a fenomeni fisici. È analogo a quanto si osserva per le onde radio.

L’umanità è ormai abituata da gran tempo a riconoscere l’azione del pensiero, ma la

realizzazione di questa grande legge stenta molto a penetrare fra le masse. Fu giusto

affermare che il pensiero governa il mondo, ma finora lo si ripete senza applicarlo

alla vita.

366 — Notate come siano rapide certe parole trasmesse. Ciò non dipende solo da

chi le emette: la causa è da cercarsi in quei vortici di natura chimica che avete già osservato.

È questa una condizione spaziale che si supera solo con grande pazienza. Ma

state certi che anche quei rapidissimi pensieri restano impressi nella memoria sottile.

367 — II pensiero è lampo. Quando giunge eccita sovente delle manifestazioni luminose,

e allora accresce l’irradiazione dei centri. D’altronde, rendetevi conto che le

vibrazioni del midollo spinale sono intimamente connesse con la ricezione di pensiero: ve

lo ricordo perché sulla via della Fratellanza è indispensabile realizzare questo suo manifestarsi.

368 — È realmente possibile sentire l’espandersi di un organo o un moto nel ventre

o nel plesso solare. Il pauroso dirà che è meglio cacciare qualunque pensiero piuttosto

che ammettere questi fenomeni al margine del dolore. Ma provate a uccidere il pensiero!

369 — Quando le correnti sono molto tese è bene aver molta cura della propria salute.

Non crediate che ciò contrasti con l’impersonalità. Quel che conta è il giusto

uso delle forze.

370 — Se fra gli uomini ci fosse più fiducia reciproca si potrebbero confermare

molte osservazioni scientifiche. Pensate ad esempio alla questione delle tante concezioni

identiche che lampeggiano simultanee in tutte le parti del mondo. Quante accuse di

plagio sono destituite di fondamento! Ma per ora ciò mostra il diffondersi del pensiero.

Il sorgere delle stesse idee e immagini serve a comprovare l’esistenza dell’energia

mentale. È un raffronto che tra l’altro rivela un atavismo da parte di uomini diversi.

Si parla sovente di una specie di epidemia delle immagini e proprio oggi certe nazioni

sono ossessionate dalle stesse idee. Quanto più sono simili i pensieri nello spazio tanto

più potenti si formano i vortici di energia. Ma non crediate che essi siano portatori di

quell’unità risanatrice che abbiamo tante volte riproposta.

371 — II terrore per ciò che è insolito accomuna gli uomini, nel piccolo e nel grande.

C’è chi teme anche solo di lasciare un luogo, altri paventano i fenomeni del Mondo sottile.

È comprensibile che questi ultimi colpiscano, per la diversità delle loro vibrazioni,

ma è difficile capire perché mai tanti si lascino impaurire dall’insolito. Tutto ciò che è
 
65
nuovo li esaspera. Quando un uomo rifiuta qualcosa, cercatene la causa nella paura o

nel presentimento di dover accelerare il proprio ritmo. Questo timore del nuovo non si

confà alla Fratellanza.

372 — Si domanda se gli involucri scartati dal corpo mentale sono visibili. Non solo

lo sono, ma la sfera terrena specialmente li attrae. Se il mentale non lo attrae a un livello

superiore, il guscio sottile cade nell’orbita del fisico. Che sia così è perfettamente

comprensibile. Questi fantasmi sono per molti spaventevoli perché privi di principio razionale.

Il vagare per questi involucri non è di vantaggio: accostandosi al mondo carnale

si rafforzano, il che ne ostacola il dissolvimento naturale. Ma tutti questi fenomeni riguardano

solo gli strati mediani e inferiori del Mondo sottile. Quando il livello è più

elevato la decomposizione è più rapida. Se poi chi compie il trapasso ha coscienza eccellente,

l’involucro si consuma in pochi istanti, in una specie di cremazione. L’analogia è

perfetta e non è sorprendente.

373 — I raggi di Giove sono potenti e favoriscono il rapido diffondersi delle energie

di Urano. Un giorno l’uomo imparerà terapie basate sui raggi dei luminari. Se

la luce terrena è curativa, quanto più potente è quell’altra!

374 — Quel certo involucro di cui si disse si decompose rapidamente perché il processo

fu aiutato. Questo soccorso può anche essere reso dal corpo sottile quando ancora

nella vita fisica. Ma per questo occorre per prima cosa non aver paura, ed essere

del tutto padroni di sé in qualsiasi sfera. È cosa che non si può insegnare: tale padronanza

deve nascere dall’interno della coscienza. Invero, sono le esperienze della vita

che instillano il coraggio. Si dice infatti che il codardo continua a tremare finché non

trova quel gioiello.

375 — Pare strano che talvolta un pensiero di grande importanza giunga fioco e instabile,

mentre i messaggi ordinari pervengono chiari. Ci vuole saggezza per stabilire

se qualcosa dall’aspetto normale abbia invece grande valore. Talora le circostanze più

comuni offrono una soluzione importante; sovente una sola parola contiene un avvertimento

essenziale, e una semplice esclamazione basta a rivelare un pericolo. È bene

quando in quel breve suono si riesce a captare l’avviso. Molte volte l’uomo resta sordo

al Consiglio più urgente, e solo quando la sventura si abbatte ricorda, in un lampo,

che gli fu offerto aiuto — ma allora è troppo tardi. Di solito si ritiene che in qualunque

circostanza il soccorso debba essere sempre il medesimo. Ma che guarigione attendersi

quando l’organismo è ormai in cancrena? Non si può far ricrescere una mano perduta,

è impossibile rianimare un cervello morente. In molti casi s’implora la resurrezione

del moribondo, ma ciò dimostra soltanto che si ignora totalmente l’uso delle energie.

Intanto l’uomo perde di vista la battaglia con gli elementi: se non la si vede, non esiste.

Nelle ore più gravi egli si preoccupa di questioni ordinarie, senza scorgere il terribile

vortice che sta per travolgerlo. Preferisce dedicarsi alle sue piccole liti e lascia che sia

qualcun altro a sistemare ogni cosa.

376 — È probabile che vi si domandi quale sia la velocità del pensiero. Il pensiero è istantaneo,

ma deve essere atteso e accolto a dovere, e questa è cosa da saper fare anche

durante un’intensa attività. È una possibilità che sarebbe imperdonabile trascurare,

anche quando con tutto l’essere si tende a un mondo più amato. Essere pronti è atto

di vero amore.
 
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377 — Qualunque macchina crea una speciale psicologia nell’operaio addetto. Il

suo ritmo ne segna con forzala struttura mentale. Bisogna pertanto studiare le cadenze

delle macchine. Si potrebbe dire che una macchina è il simbolo di una certa condizione

esistente, e l’operaio dovrebbe essere intellettualmente sorretto per evitargli

di cadere sotto l’influsso del suo ritmo. Molti non capiranno tutto ciò, pensando che

questi sono ragionamenti teorici privi di senso. Ma è tempo di imparare a discernere

fra astrazione e realtà.

378 — II pensiero non muore nello spazio, ma lo attraversa in lungo e in largo. Non

ci sono limiti alla sua espansione: ma nulla rimane per sempre nello stesso stato. Se il

pensiero è inviolabile è chiaro dunque che esiste una trasmutazione, e si tratta di sapere

in cosa si trasmuta. Il pensiero si trasmuta in fuoco puro. Ne risulta un ciclo perfetto.

Dal fuoco sgorga energia, cioè pensiero creativo che, tramite la fornace terrena, torna

a riunirsi al fuoco. Il cerchio si chiude e nuova energia è pronta e rigenerata peraltro

lavoro. Cicli compiuti come questo sono osservabili in tutto l’Universo, ma

l’evoluzione del pensiero è specialmente sublime. Pertanto, comprendere il suo valore

incita l’uomo ad intensificare la propria energia mentale. Che ciascuno sappia quale

tipo di pensiero è più creativo, e giudichi nel suo cuore quale sia per lui più valido. Così

si crea una scala di valori.

379 — Per sua natura la Fratellanza è una scuola di pensiero. Ogni suo atto di

per sé esprime un pensiero benefico per l’umanità. Essa saluta ogni nuova conquista

della coscienza, e la soccorre.

È bene che in paesi diversi si promuova simultaneamente l’idea di collaborazione: si

compone cosi un tessuto degno della Madre del Mondo.

380 — Siate più audaci, più coraggiosi! Imparate a riconoscere l’ora!

381 — Quando si studia la trasmissione del pensierosi commette solitamente un errore

che finisce per deludere. Si cerca subito di comunicare un pensiero a una data

persona in un dato momento, mentre è necessario prima controllare la propria ricettività,

a prescindere da altre questioni. Si tratta di imparare a discriminare fra i

pensieri che nascono all’interno e quelli che giungono da fuori. Chiunque eserciti

una certa vigilanza sui propri processi mentali è in grado di farlo. Questi esercizi,

compiuti su se stesso, acuiscono l’attenzione.

382 — Ad un eremita che viveva presso un torrente si domandò se il rumore della

cascata lo disturbasse. “Al contrario, rispose, favorisce il mio ascolto. Inoltre, l’acqua

che scorre mi insegna due concetti: consonanza e continuità.

Ricordo che gli uomini escono sovente dal loro sentiero. Queste sono le idee che il

torrente mi trasmette”.

383 — Non è forse strano che le massime verità passano inosservate mentre cose

prive di importanza attirano grande attenzione e impegno? Non è forse con questo

comportamento che si da prova della propria coscienza? Chi mai dettò le leggi della

banalità, e quando?

384 — A volte i processi mentali sembrano arrestarsi. Ciò non è da ascrivere a un

declino dell’energia: al contrario, quel che accade è proprio una emissione di energia,

tanto intensa che essa agisce per linee interne. Sono circostanze da considerare.

Naturalmente questo efflusso può essere cosciente o no, ma certo porta soccorso o
 
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protezione. Molte condizioni partecipano ai processi di trasmissione mentale. Se gli occhi

fossero veramente aperti si vedrebbe allora una specie di nube vorticare dattorno.

Non dimenticate, d’altronde, che la coscienza è talmente pronta a dare soccorso interiore

che il fisico non s’accorge di quella benefica impresa.

385 — La ragione è la guida dell’incomprensione. Si è condannato il raziocinio, ma

si sono condannate del pari anche le azioni irrazionali. Deve dunque esistere una forza

capace di completare l’attività intellettuale. Il cuore, ecco il giudice supremo. È la coscienza

dell’uomo ed è l’elemento equilibrante. La ragione non è bilanciata.

386 — La conoscenza odierna delle qualità interiori dell’uomo deve ampliarsi, ma è

un evento ancora lontano. Prima bisogna che l’umanità si purifichi passando per il

fuoco delle prove.

387 — L’impressione di una mano che protegge può essere estremamente reale.

Non è solo un simbolo, ma un afflusso d’energia preziosa.

388 — La collaborazione apre nuove vie costruttive, ma bisogna essere sensibili alle

manifestazioni della vita. La crescita risuona con impeto. La Nostra Comunità non

ricorre alla forza: la collaborazione vi è volontaria. La comprensione prepara messaggeri

di Luce.

389 — Gli uomini stupiscono quando sentono dell’esistenza del Mondo superiore, e

non vorrebbero ammettere che esso influisca sulle cose della vita terrena. Eppure gli

eventi accelerano. Si producono a vortici, e l’umanità non riesce a recuperare i sensi.

L’uomo si crede di aver creato un “nuovo mondo”: certi pensatori contemporanei ritengono

di prepararne l’avvento, e nessuno capisce che esso non è altro che una caricatura

del vecchio. Il vero nuovo Mondo va per vie nuove.

390— L’anelito di Luce non si estingue se la ricerca è sincera. Noi conosciamo le

dimore segrete dello spirito, e la futilità della vita non Ci arresta. Un oscuramento

temporaneo non vuol dire sconfitta. Sono manifestazioni di cui occorre capacitarsi, e

capirne la natura effimera; così si scoprono e si proteggono uomini di valore. Perciò le

Nostre scelte sovente sorprendono. Ciò che conta è saper distinguere fra reale e superficiale.

391 — Affrontate con coraggio le scadenze; cercate di capire le catene degli eventi; e

nell’ora del pericolo sorridete ai segni di vittoria. L’occidente è avvolto nel crepuscolo. I

pazzi non sanno ciò che guastano, e gli ignoranti si impongono. È meglio non vedere

ciò che emana dal genere umano. Chi ha smarrito la via della Luce viene inghiottito

dalle tenebre.

392 — Chi si reputa sfortunato è stato descritto come uno che offusca il cielo: ha

raccolto tristezza attorno a sé e ne inquina lo spazio. Ha danneggiato se stesso, ma ancor

più tutto ciò che esiste. Ha dato prova di essere egoista, dimenticando di ciò che

lo circonda. Escludendosi dalla buona sorte si è fatto cultore di afflizioni. Come chi è

pago di sé smette di avanzare, così chi nutre pietà per se stesso si tronca ogni possibilità

di successo. Non è degno dell’uomo arrendersi alle disgrazie. Lamenti e pianti

troppo ripetuti si addensano in un vortice demolitore. La rogna dell’invidia diventa

lebbra, e la lingua ammutolisce a causa della malizia. Chi cede all’illusione di non

avere fortuna va incontro a una quantità di disastri. Semina veleno, e non è degno
 
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della Fratellanza. Ma quanti pensano alla Fratellanza senza rendersi conto del peso immane

che essa sopporta! Com’è grande l’uomo che sa di avere la buona sorte di essere

uomo!

393— Quando si trasmette un messaggio mentale è bene scegliere parole sonanti e

insolite, ma senza ripeterle e senza complicare la trasmissione. Si può ripetere per desiderio

di chiarezza, ma evitando di usare le stesse parole con senso diverso. Bisogna soprattutto

badare che non intervengano pensieri minuti, che recidono le radici

dell’emissione. Sono come moscerini, difficili da sterminare, e tingono di grigio la radiazione.

Si presume che nulla e nessuno interferisca con i pensieri, eppure la coscienza

è popolata di piccoli insetti e la mente diventa un pantano.

394 — Che il suono delle parole sia bello, la sua armonia esalta il pensiero. Non è

tollerabile trascurare anche un solo modo di elevare la coscienza. Il turpiloquio, quale

infezione spaziale, degrada l’intelletto. La bruttezza, per qualsiasi verso, è una grave

malattia. Per il bene del genere umano bisogna capire ciò che è salutare e ciò che è insano;

è ora di purificare l’esistenza terrena. È illecito turbare lo spazio con maledizioni

che vanno a colpire degli innocenti. Una freccia scagliata in una folla può ferire

l’innocente. Nello stesso modo il pensiero può colpire dove il karma ha predisposto

un punto debole; forse, altrimenti, si sarebbe potuto modificarlo, ma la sventura di

quel colpo può essere immeritata. Ecco perché bisogna farsi responsabili di ogni parola

che si pronuncia.

395— Molti pensano che non vale la pena di curarsi di ciò che si pensa e si dice,

visto che il mondo prosegue il suo corso noncurante delle bestemmie. Ma sono pazzi

e ciechi, esattamente, perché non vedono le sciagure e le afflizioni che l’uomo si attira.

Senza fare minacce, consigliate di purificare l’atmosfera. Grandi regioni spaziali sono

di nuovo in preda a intensi turbamenti, e c’è da prevedere delle esplosioni. Non ancora

per molto l’uomo potrà tardare a raccogliere ciò che ha seminato.

396— Gli yogi conoscono bene quegli attacchi improvvisi di vertigine e di stanchezza

che chiamano la nube di cognizione. Sanno infatti che allora la loro energia rifluisce,

attratta dal fluire possente di una corrente spaziale, e che prendono parte al

grande Servizio a favore del genere umano. In queste circostanze si distinguono molti

aspetti diversi. Talora si prova solo vertigine, altre volte il corpo sottile si impegna in

qualche attività indifferibile: lo si può allora vedere come in una visione, o percepire

una presenza invisibile. Queste azioni a distanza sono istantanee; non c’è tempo per

lunghi discorsi e reazioni. Quando lo Yogi sente quel momento di vertigine si arrende

come a una chiamata imperiosa, per non sciupare l’occasione di cooperare a qualcosa

di grande. È significativo che queste comunioni avvengano a grande distanza e con

personaggi del tutto ignoti. L’attrazione è il magnete più notevole per l’energia mentale,

e si possono notare molti fenomeni altrimenti inavvertiti.

397 — Lo yogi apprezza molte oppressioni terrene che incontra per via. Per lui, ciascuna

di queste sofferenze vale ad accelerare la marcia. Senza superare questi ostacoli

non potrebbe raffinare le proprie percezioni. Non evitate dunque le vie più veloci.

398 — Dopo una separazione il saggio preferisce restare per qualche tempo in silenzio,

così dando prova di grande esperienza. Ciò consente di quietare le radiazioni ed equilibrare

l’energia mentale. Ogni spesa di energia deve essere ragionevole.
 
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399 — Fate attenzione ai molti che si distolgono per aver dato ascolto a voci incontrollate.

I loro cervelli non lavorano più e divengono simili a spugne in acqua sporca.

400 — Bastano piccoli segni quali indizi di grandi fenomeni, ma gli uomini non

credono che un sentiero cosparso di rovi possa condurre a grandi vittorie. È comune

l’errore di voler attendere segni imponenti prima di muoversi. Bisogna invece comprendere

quel tessuto sottilissimo e integrale che è proprio dell’Immagine suprema. Non

consentite di deturpare la bellezza dell’esistenza. Bisogna portare in Terra quelle Immagini

che non causano confusioni nocive. Ora come ora il grande Albero è spaccato

in due, e le sue fronde separate sono avvizzite. Il fatto che nessuno abbia rimpianto la

dispersione del Tesoro comune non è posto in evidenza. Gli stolti presumono che sia

inutile parlare di questa scissura, poiché non sanno neppure cosa sia pensare all’Uno.

Sono ignoranti, incapaci di capire l’idea collettiva di Fratellanza. Cos’è la cupola per

loro, che non hanno ancora poste neppure le basi!

401 — È tempo di capire che la cooperazione è prescritta per l’uomo. Nessun governo

potrà stabilmente durare senza affermarla. Non è un sogno irrealizzabile, ma

il requisito di una fase evolutiva. Non pensate dunque che le misure di salvezza proposte

siano semplici astrazioni.

402 — Chi si permette di giudicare ciò che non conosce? Chi ha il diritto di affermare

la presenza o la mancanza di qualcosa che ignora? È più ragionevole ammettere

che molte cose esistono che l’uomo non conosce. È bene ripetere ogni tanto questa

semplice verità.

403 — Esistono messaggeri impersonali e consci della loro responsabilità; altri ce

ne sono che portano notizie senza saperlo, e un terzo gruppo introduce concetti

parzialmente utili, e un quarto illustra belle imprese con l’esempio della propria vita.

Ci sono molti modi di offrire e affermare: non state a riguardare quale sia il più efficace.

Ciascuno, nella propria sfera, può guidare altri al bene. Che ogni simile offerta

sia benvenuta. Il coraggio riveste di un’armatura impenetrabile.

404 — Perché non si grida al soccorso quando ormai è indifferibile? Il soccorso è

la forza della Fratellanza. Non si può costringere a farlo chi non è cosciente. A chi

non è disposto a seguire una via favorevole sia per sé che perla Fratellanza è inutile

parlare del potere dell’unione, finché non si sarà accorto del suo grave sbaglio.

405 — Le sagge Scritture servono a non perdere di vista la meta. Un arciere esperto

scocca la freccia con mano ferma, ma quella dell’incerto trema. Chi esita e vacilla non

giunge alla meta. Ogni volta che si svilisce il Sublime lo spirito perde di stabilità. La

bellezza del Sublime protegge dagli errori: l’uomo va dritto verso il Bello, non gli volta

le spalle e non lo spregia mai.

406 — La miscredenza non è cosa che riguardi esclusivamente gli argomenti spirituali,

ma qualsiasi conoscenza. Certi uomini vi sono proclivi. Con ciò rinunciano ad essere

creativi, non possono essere inventivi né ispirati. Uomini siffatti inceppano il moto

evolutivo. Sono numerosi e condannano tutto ciò che esorbita dalla loro coscienza.

Non prendete come esempi questi cadaveri semoventi.
 
70
407 — Come comportarsi con quei miscredenti che cercano ovunque di provocare

scissioni? Sono molti, e da bravi ignoranti sono rumorosi e importuni. Bisogna contrastarli

con argomenti scientifici. Non possono sopportare che si rinfacci loro

l’estrema irrilevanza delle loro opinioni. Per buona sorte la scienza, in vari campi, contribuisce

ad illuminare le vie dell’evoluzione. Essi persisteranno certo a lungo nelle loro

concezioni superate, e non gradiscono affatto di dare dimostrazioni e prove. Se

tentano di nascondersi dietro termini scientifici non fanno che palesare la meschinità

delle loro opinioni. A volte è bene aver a che fare con questo ristagno, per capire la vastità

degli ostacoli che tarpano la libertà evolutiva. Non lasciatevi scoraggiare alla vista

di queste coscienze marchiate. Ogni parola di sfida sarà una buona semina. Se anche

reagiranno coprendovi d’insulti, tuttavia servirà a scuoterli alquanto.

408 — La Fratellanza insegna a discernere quei limiti entro cui è ancora possibile

ottenere buoni risultati. Molti sono già in tale stato di corruzione che anziché una scossa

benefica ne risulta solo un’ inquinamento dello spazio. Un discepolo della Fratellanza

sa sempre quando il contatto è ormai impossibile.

409 — La tolleranza è una condizione per ben osservare, e l’esatta osservazione è la

base della conoscenza. Chi è intollerante non può formarsi un’immagine precisa della

situazione: non è in grado di osservare ed è poco perspicace. Che conoscenza può nascere

dall’egoismo che rifiutala realtà? Molte grandi verità sono state distorte

dall’intolleranza. Si potrebbe dire che questa qualità è frutto d’ignoranza, ma sarebbe

una definizione troppo benigna. Invero, l’intolleranza è male: non esiste mai in forma

benevola. Invariabilmente contiene del falso, perché nasconde il vero. Bisogna essere

decisamente scarsi di intelligenza per non considerare l’intolleranza come qualcosa

di indegno.

410 — Si è già detto che la scienza della trasmissione del pensiero a distanza è

una conquista prescritta per il genere umano. Ma dovrà essere una scienza vera e

propria e degna di rispetto. È inammissibile rispettare un qualsiasi apparato primitivo

più che la grande energia presente nell’uomo. Non crediate che le forze attive

nell’uomo siano già comprese a sufficienza. Gli illetterati non le rispettano affatto: sono

sempre pronti a gettarsi negli scuri abissi dello spiritismo, senza mai degnarsi di riflettere

sul potere del pensiero. Non si costruirà una scienza della mente senza prestarvi attenzione.

411 — Siate molto cauti, poiché le correnti sono abnormi. I bruschi mutamenti sia

di temperatura che di qualità climatiche non sono naturali. È tale lo stato di confusione

in tutto il mondo che è urgente e necessario proteggersi per non scoordinare i propri

centri. Le proprietà del clima possono avvelenare. Troppo poco si studia il disordine

in atto fra le correnti interplanetarie. Si pensa che l’aria sia sempre la stessa, come

l’acqua e il fuoco: eppure, non sono diversi a ogni istante?

412 — Ogni arco ha la sua chiave di volta, e smuoverla equivale ad abbatterlo. Del

pari esiste nella vita il supremo contatto, senza il quale si precipita nel caos. È facile

percepire quel punto dell’Infinito? Pochi possono dirlo, ciononostante l’Infinito ha eternamente

illuminato le loro coscienze. Sottilissime energie che elevano la coscienza, ecco

il grande concetto. Non si può che chiamarle così, perché gli apparati umani non le

percepiscono. Nessuno le vide mai, ma qualcuno ebbe a convincersi della loro presenza

per via di un sentimento impossibile a descriversi. Sembrerebbe che le forze fisiche

siano per sempre disgiunte da quelle, eppure il pianeta sta per realizzarle, se
 
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l’umanità vorrà farlo. Da questa condizione dipende il realizzarsi del possibile, che può

sempre essere rifiutato se la volontà è folle. Ma sarebbe inammissibile che la chiave di

volta dell’arco sublime fosse distrutta dalla pazzia. Che ciascuno ricordi i momenti più

belli della vita: anche il cuore più crudele si addolcisce! Che ciascuno senta la propria

vita legata alla somma bellezza delle energie.

413 — Raffiguratevi l’energia più elevata che vi penetra: è una freccia che passa

per tutto lo spazio. Se anche non si trovano le giuste parole per esprimere

l’indicibile sensazione, questa permane come il punto fermo di tutta l’esistenza.

414 — Chi riesce a trattenere in sé anche una sola delle percezioni più sottili diviene

per sempre un essere d’eccezione.

415 — Non solo gli uomini d’eccezione, ma buona parte del genere umano è in grado

di percepire le energie sottilissime: basta pensarci.

416 — Sì, si, sì! L’errore comune è che anche coloro che accettano le energie sottilissime

se ne raffigurano male l’operato. La loro comparsa è immaginata come una

specie di folgore che scuote il mondo fisico. È impossibile far capire all’uomo che è la

sua natura fisica a renderle pressoché mute e inavvertibili. Certo la reazione interiore

è immensa, ma ben poche sono le coscienze pronte a percepire quei Contatti superiori.

Non si pensi di poter ricevere emissioni dai mondi lontani senza debita preparazione.

Non scoraggiatevi se il dualismo fra la natura fisica e la sottile difficilmente si ricompone

in unità. Qui torna giusto ricordare la cooperazione del fisico che è un concetto

che si stenta ad assimilare, e sovente eccita piuttosto le basse passioni che l’attività razionale.

Se la cooperazione è cosa rara, anche nei piccoli gruppi, quanto più ardua sarà

dunque la sintesi con le energie sottilissime! Non vi diciamo queste cose per intimorirvi,

ma per educarvi alla pazienza e all’impegno.

417 — Non è lecito voler usare le energie sottilissime a fini personali. Se la Forza

superiore trasmette il potere interiore, è imperdonabile voler costringere quella bella energia

a scopi e vantaggi personali. Datele libero accesso, e molte altre cose vi saranno

aggiunte.

418 — L’impossibilità di replicare gli esperimenti con le energie più sottili è causa

frequente di una caduta d’interesse fra gli studiosi. Questi dimenticano che non è

l’energia di per sé che sia irripetibile, ma loro stessi. Per di più, non sono in grado di

riprodurre identiche le condizioni in cui si svolge l’esperimento. Molte volte avete avuto

occasione di notare la grande diversità delle circostanze;eppure anche un esperto

ed eminente ricercatore trascura di prenderla in conto. Per prima cosa non bada

ai suoi propri umori — eppure lo stato dei centri nervosi è decisivo per molti esperimenti.

Altro fattore che viene ignorato è la qualità degli assistenti. Eppure anche nei

tempi antichi, e più di recente presso gli alchimisti, il valore della cooperazione era ben

compreso. Si sapeva l’importanza del fattore sessuale e non si misconoscevano le reazioni

lunari e le forze planetarie. Oggi invece questi requisiti elementari sono considerati

come stregonerie. Non si riesce a convincere gli uomini che essi stessi sono la risposta a

molti quesiti.

419 — Tra le cose che vengono trascurate si può elencare anche la qualità del pensiero.

È un potere poco conosciuto. Ad esempio, non si presta attenzione al fatto che
 

quando i pensieri si fanno intensi involontariamente li si emette nello spazio. In veri72



tà chi è capace di pensare con forza deve essere cauto, poiché il suo pensiero può essere


aggredito nello spazio. Vi è noto che certe correnti preservano un pensiero trasmesso,

come fosse in un condotto, ma anche questa misura protettiva non è sempre

efficace.

420 — È possibile intercettare un telegramma, e nello stesso modo è possibile intercettare

un pensiero. Il silenzio non basta dunque a proteggere un segreto.

421 — Ciascuno ha molte relazioni con persone che gli sono completamente sconosciute;

non solo, ma il suo nome viene pronunciato, qua e là. Non dimenticate

che questo genere di contatti è sovente più importante di quello con i vicini. Informazioni

remote si riflettono nettamente su tutti i centri interiori. È una verità indiscutibile

ma scarsamente considerata. Si presume che siano i contatti fisici quelli più

importanti. Non si nega che una stretta di mano abbia un suo valore, ma un pensiero

remoto, discordante, esercita anch’esso una sua azione, assai rilevante. Sono legami che

nessuno avverte a meno che la coscienza sia raffinata.

422 — Non è forse notevole che durante il sonno la coscienza fu in grado di registrare

un prossimo attacco di contrazioni cardiache? Altra cosa degna di nota è che

mediante certe vibrazioni sia possibile evitare un’intensa sofferenza. Molte cose si possono

notare.

423 — Molti leggeranno della Fratellanza; molti ne discuteranno — ma quanti vorranno

praticarne i principi? Non sono letture, né conversazioni quelle che occorrono,

ma gemme di rapporti fraterni. Altrettanto urgenti sono gli esperimenti sull’energia

mentale: se anche i risultati non fossero un gran che, pur tuttavia si espanderebbero

nello spazio dando soccorso, ove abbisogna. Evitate di parlare di fallimenti. Se oggi

non si è avuto successo è forse perché il fiore di domani sia più bello.

424 — Oltre a ciò è necessario capire il valore del mutuo rispetto, che è alla base

della Fratellanza. Quando le forze crescono di dieci volte tanto, è bene riconoscere il

grande pregio della reciprocità. Il fratello non biasima il fratello, sapendo che questa

sarebbe un’azione distruttiva. Al contrario, lo aiuta a ogni svolta della via. La cooperazione,

prima di tutto, è un’attività scientifica.

425 — Esaminando le varie fasi di crescita della coscienza con metodi scientifici,

non per questo se ne intende disseccare le belle sorgenti, ma, al contrario, stabilizzare

il flusso dell’energia. La scienza deve favorire le vie della conoscenza superiore. È

giunta l’ora di trasformare gli antichi simboli di conoscenza in formule esatte: è una

chiarificazione della mente che non deve essere sottovalutata. Imparate a trovare alleati

nei campi più impensati. Senza ostilità, cooperando, si giungerà a conoscere tutte

le forze della natura.

L’evidenza mostra le profondità del reale. Invece di dissezionare un organismo vivente

dedicatevi piuttosto a riunificare la coscienza. Non chiamateci sognatori, che invero

Noi amiamo la conoscenza quanto più possibile esatta.

426 — Ecco una materia d’insegnamento da introdurre nelle scuole: la sintesi delle

scienze. Gli allievi impareranno quanto sono intimamente connesse le varie branche del

sapere, e quanto è ampio il cerchio della scienza! Sapranno che ogni scienziato è alle

prese con tutta una serie di campi diversi, e che, seppure non perfettamente padrone
 
73
di ciascuno di essi, deve almeno capirne i problemi. Guidati dalla sintesi, gli studiosi

sapranno eleggere più consapevolmente la propria attività. Non dimenticate che sinora

essa è stata scelta quasi alla cieca, per lo più in base a vaghe tradizioni familiari,

e per giunta passando inermi fra discipline scolastiche sconnesse e senza capire

bene le motivazioni della loro cernita. Oggi si studiano per lo più le lingue senza sapere

esattamente quali siano i vantaggi di ciascuna di esse. Ne consegue

quell’atteggiamento d’indifferenza verso l’apprendimento che sovente si osserva: non

per pigrizia, ma semplicemente per carenza di informazione circa il suo significato e il

suo scopo. Se si parte dall’idea che ogni materia di studio deve essere presentata in modo

attraente, la loro sintesi illuminerà anche le coscienze più limitate, guidandole al lavoro.

Non si creda che tale sintesi possa essere assimilata solo in età adulta. In realtà è

specialmente ai giovani che riesce di accogliere ampie visioni nei loro primi studi. Naturalmente

l’insegnamento deve essere attraente.

427 — In realtà la bellezza della sintesi adornerà tutta la vita. Chiunque si dedichi a

studiare fosse anche il minimo dettaglio dell’insieme universale giungerà a conoscerlo solo

se guidato dal principio della generalità, e non seguendola ristrettezza. Il sapere

sarà allora onnicomprensivo. In verità, dove arde il fuoco della conoscenza si appresta

sicuramente un avvenire luminoso.

428 — La conoscenza è la porta della Fratellanza. Non stupite se questo edificio basa

sulla sintesi delle scienze. Se ciascuno fosse padrone anche di una sola di esse, saprebbe

tuttavia rispettare le innumerevoli branche del sapere, e in ciò appunto sta la

comprensione della Fratellanza.

429 — Anche nel breve volgere della vita umana si ha notizia della comparsa e

scomparsa di isole, dello spostarsi di laghi e fiumi, del sonno e del risveglio di vulcani.

Si vedono spiagge recedere e altre avanzare di continuo. Nessuno può affermare che la

crosta planetaria non muti decisamente in pochi decenni. Se ora ad esempio pensate alla

recessione di spiagge a voi note, osservata durante un mezzo secolo, e la estendete per

le centinaia di milioni di anni dell’esistenza planetaria, vi rendete conto delle enormi alterazioni

che potrebbero essersi verificate. Sarebbe bene che ciascuno prendesse nota di

queste cose e riflettesse ai mutamenti intervenuti nel mondo. Sarebbero documentazioni

utili per certi dissennati. Finora i periodi più antichi sono considerati con sospetto, poiché

non si pensa in termini di centinaia di milioni di anni — sono calcoli vietati da coloro

che distorcono i simboli antichi. Ma le nuove generazioni dovranno essere poste di

fronte ai grandi problemi. Il moto, ecco da dove partire. Che questo pianeta, con i suoi

grandi movimenti, sia visto come una piccola sfera. Non si tema di realizzare che si è

immersi nel vortice dell’Infinito. Allora l’idea di Fratellanza si dimostrerà ancora salda

e preziosa.

430 — Dirà qualcuno che queste cose gli sono ben note, ma non è vero. Non sa cosa

sia la Fratellanza. Non ha ben valutato il fattore planetario nel calcolare i secoli.

Non ha mai pensato al fluire dell’orizzonte. Ammetta dunque in coscienza che i concetti

fondamentali hanno avuto poco spazio nella sua vita e nel suo pensiero. Questo

sarebbe un primo passo sulla via della Fratellanza.

431 — Si domandi al grande Viandante donde viene. Non risponderà, perché conosce

certi segreti e Gli è noto quando e a chi trasmettere il Carico che Gli è stato commesso.
 
74
432 — Un uomo costruì la propria casa ai piedi di un vulcano. A chi gli domandò

perché si fosse esposto a quel rischio rispose: “La differenza fra noi sta solo nel fatto

che io so il pericolo che mi minaccia, mentre tu ignori quel che ti aspetta”. Fra quiete

e pericolo previsto si deve comporre un grande equilibrio. Se è vero che non è consigliabile

circondarsi di paure, l’imprevidenza non è certo una soluzione.

433 — Per varie ragioni si stima che gli uccelli siano spensierati, eppure non solo

prevedono il cattivo tempo ma sono più attenti a certe scadenze, come l’ora di nidificare

e di migrare, che non gli uomini. In tutti i regni della natura la commensura con

le varie finalità si è sviluppata in maniera eccellente. È una virtù non sempre apprezzata

dagli uomini, che poco sanno del passato e non vogliono pensare al futuro. Per lo

più le ricerche storiche sono casuali e i reperti, pertanto, eterogenei. Ci si limita usualmente

a scavare in luoghi noti, senza pensare che la vita passa per le vie più impreviste

e lascia tracce elusive e inattese. È indispensabile preservare le opere dei contemporanei,

che nel corso dei tempi saranno preziose per rintracciare città ormai

crollate al suolo.

434 — Quegli antichi depositi di cui avete udito esistono realmente. La Fratellanza

conserva memorie preziose di tempi remotissimi. C’è chi li ha visti, quegli archivi a

molti piani. Imitando le attività fondamentali della Fratellanza gli uomini ritroverebbero

l’unione, cooperando. La Fratellanza non è un mito, e seguirne le orme è

un’azione decisamente positiva. Nulla vieta di copiare ciò che è elevato e nobile. Tutti gli

Insegnamenti propongono di confrontarsi con i problemi più alti e difficili. Chi si pone

a un grande compito può conseguire risultati di non scarso valore. Vedrà che i pericoli

non sono che divertenti fantasmi.

435 — La vita fisica è detta talvolta temporanea, ma, in realtà, e fra l’altro, non

ha una vera e propria durata. La Fratellanza rivolge il pensiero ai mondi lontani.

436 — Una volta abbandonata ogni recriminazione reciproca si può cominciare a

servire in unione fraterna. Discutere non è biasimare; certe azioni, pur fraterne, possono

non essere comprese all’istante. È lecito indagare sui moventi, ma non condannare

per ignoranza, che è come tagliare col coltello. I Fratelli si rispettano a vicenda,

sì da non sospettare di azioni indegne nessuno di loro; comprendono tutte le

situazioni e pensano a darsi soccorso. Ecco una cooperazione del tutto spontanea.

Ma la comprensione reciproca non nasce all’istante: ci vuol tempo per armonizzare i

centri. Perciò, in antico, i novizi erano posti in aspettativa, durante la quale potevano

lasciare la Fratellanza, senza gravi danni. È un periodo che va dai tre ai sette anni,

dopo di che un tradimento comporterebbe serie conseguenze; e non lo si veda come

una crudeltà, poiché chi fugge nella tempesta può essere colpito dal fulmine, e

quanto più rapido corre, tanto maggiore è il pericolo.

437 — Non è con il pericolo né tanto meno con il terrore, ma con la gioia che si

mantiene la Fratellanza. In stato d’armonia crescono sentimenti ultraterreni. Chi abbia

anche una volta sola sperimentato queste sensazioni esaltanti ne conosce il Magnete.
 

438 — Gli eccessi sono da evitare in qualsiasi esperimento. Sono sempre inammissi75



bili, poiché guastano l’equilibrio, e l’uomo, in quanto perfetto microcosmo, non deve


perdere l’equilibrio che a caro prezzo gli è conferito.

439 — La natura psichica è individuale sia nell’uomo che nell’animale. È errato

attribuirla a una singola razza o specie. Se in certi popoli si nota una propensione

per

i fenomeni psichici, ciò non basta a spiegare le marcate capacità psichiche di alcuni

individui — e lo stesso dicasi del mondo animale. Qualcuno potrebbe inferirne che

qualche legge agisce in maniera disordinata, ma non è cosi. Al contrario, ciò conferma

semplicemente l’esistenza di leggi che superano il raziocinio terreno. Molti problemi inducono

in errore chi non sa pensare che in modo intellettuale. Gli uomini sono adusati

a scambiare per inviolabili i confini casuali delle varie nazioni; seguendo questa

idea tutto un popolo dovrebbe pensare nello stesso modo, una specie animale dovrebbe

avere sempre le medesime caratteristiche — mentre la vita insegna a notarvi grandi diversità.

L’uomo sarà molto più felice quando scoprirà le leggi della natura psichica.

440 — Se una catastrofe incombe sulla Terra, non è assurdo annotare, studiare,

conservare? Così si conclude se si parte da considerazioni puramente terrene. Se

non esiste un Mondo sottile, da quel punto di vista è ozioso occuparsene. Ma Noi

parliamo della vita, non di un pugno di terra.

441 — “Sappiamo già tutto”, dicono quelli che trasgrediscono i principi basilari della

vita. Tutti si imbattono in simili assunzioni, e si resta colpiti dall’ignoranza di quei

fastidiosi spacconi. Sono asserzioni deplorevoli. Costoro dimostreranno a se stessi la

propria ignoranza; essi fanno capire donde vengano tante sciagure che si abbattono

sul mondo. Non stancatevi di ripetere che le disgrazie hanno una causa.

442 — Gli uomini non hanno bisogno di istruzioni per proteggere ciò che amano.

Sanno bene come nasconderlo, e farebbero di tutto per non romperlo o guastarlo.

Qualcuno ebbe a dire che essi sono bravissimi nel custodire metalli e pietre preziose,

meno bravi con le piante, meno ancora con gli animali e incapaci con i loro simili.

Giudicate voi sino a che punto ciò sia giusto. L’uomo dispone di un organismo sottilissimo,

e gli riserva il trattamento più crudele. Non chiudete gli occhi sul fatto che dietro

l’abolizione delle pene corporali si nascondono crudeltà maggiori. Quando mai si

aboliranno le persecuzioni spirituali! Quando si capirà che le torture peggiori sono

quelle che colpiscono lo spirito! Finché non si prenderà coscienza del Mondo sottile,

umanità sarà una parola vana. Non fa meraviglia che alcuni vogliano suddividere in varie

gradualità i mondi superiori: inclusi coloro che più pretendono, si comprenda almeno

il Mondo sottile, sì da potervi entrare in modo dignitoso. Le suddivisioni verranno capite

in seguito, quando almeno il primo livello dell’Infinito sia stato accettato.

443 — La Fratellanza, come un Magnete, attira le anime pronte. Le vie differiscono,

ma esiste una corda interiore che suona e chiama all’unione. Si possono percepire le

vibrazioni più potenti e salutari, ma pochi soltanto ne capiscono il valore. È impossibile

dire in parole come avvenga l’unificazione. Bisogna che la coscienza sia dilatata per capire

e accogliere riconoscenti l’Aiuto. Così si comincerà a vedere l’energia superiore

che si approssima.

444 — Chi osa affermare che la tensione del mondo diminuisce? Al contrario, è crescente,

e gli uomini non sanno neppure cosa dire di ciò che avviene.
 
76
445 — L’idea di perdono è mal capita. Chi ha perdonato presume di aver compiuto

qualcosa di straordinario, mentre in realtà non ha fatto che evitare di complicare

il proprio karma. Chi è stato perdonato presume che tutto sia finito, ma, naturalmente,

il karma lo aspetta. Invero chi perdona non interviene nel karma del perdonato,

e quindi non lo aggrava, ma il karma, in quanto legge, resta tale per entrambi. I Signori

del Karma possono modificarlo, in una certa misura, se il fuoco della purificazione

arde e splende, ma questa fiamma non è facile da accendere.

Grandi sacrifici si compirono per accendere il fuoco, e le memorie di tali imprese

sono degne di venerazione: sono appelli alla bellezza che né il tempo né la confusione

umana potranno mai soffocare. Anche i Precetti della Fratellanza ripetono la stessa cosa,

ed è bene che neppure in questi giorni quell’antichissimo concetto sia stato dimenticato.

Non rifiutate neppure una sola briciola di comprensione della via sovramundana.

446 — Alcuni usano annotare i mutamenti che intervengono nel loro atteggiamento

verso l’ambiente. Ciò è utile, poiché induce a riflettere sui moti evolutivi che si sviluppano.

Non si tema di commettere errori in quelle osservazioni. Può accadere che un umore

passeggero ne colori qualcuna, ma ciononostante il movimento resta percettibile:

ed è proprio questo, come simbolo di vita, che serve da guida.

447 — Sono da conservare tutti quei costumi che contribuiscono a elevare lo spirito.

Non sradicate sentimenti capaci di frutti preziosi. Non recidete germogli sani,

poiché sarebbe impossibile creare all’istante qualcosa di nuovo e più bello.

448 — Ordinarie sensazioni umane sono talvolta chiamate sovrannaturali. Un presentimento,

ad esempio, è del tutto naturale, ed è solo per superstizione che lo si ascrive

all’insolito. Un sentimento non inganna, ma avvertirlo è già una certa conquista.

È frequente che gli uomini smarriscano il senno quando travolti da diverse sensazioni

simultanee: anche provetti osservatori non riescono a discriminare fra sentimenti

contrastanti, uno dei quali forse viene dal vicino e l’altro da oltre montagne distanti.

Sovente una circostanza prossima intercetta altre correnti, di gran valore, in arrivo da

lontano. Non lasciatevi distogliere da ciò che è di poco conto quando udite grandi richiami:

siate pronti ad accogliere ciò che è maggiore, sapendo che può insorgere.

L’attenzione deve essere rivolta ai compiti superiori, specie oggi che lo spazio è tanto

teso.

449 — Un presentimento è come la polena di un veliero: corre avanti ed è impossibile

superarlo. La coscienza novella capisce che la nave ha una poppa e una prua,

mala superstizione sovrappone a quest’ultima le immagini più fantastiche. Del pari, il

pensiero umano adorna le sensazioni più semplici di forme inaudite.

450 — In che consiste dunque il progresso? Per alcuni esso sta nel continuo riconoscere

il nuovo. Ma non è questa un’aspirazione unilaterale, e non sarebbe meglio aggiungervi

la diuturna regolazione del vecchio? Più volte si è visto che in astratto si è protesi

verso la novità ma si resta nel vecchio porcile. Talora qualcuno parla di pulizia

mentre vive nel sudiciume: che specie di insegnamento è mai questo? Oppure è un

pigro quello che chiama al lavoro— ma chi gli darà ascolto? Non abbiate timore di

ripetere questi esempi così primitivi, perché abbondano nella vita.

Chiunque abbia un’idea dell’armonia sa che non si erige una casa in luogo inquinato.

Eppure, quante belle premesse avvizziscono perché soffocate dalla sporcizia. E questo
 
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destino non è solo deplorevole a vedersi, ma è amaro riconoscere che la loro dissoluzione

insozza per lungo tempo le vie già scoperte. Ecco perché parlo d’equilibrio.

451 — Non lasciate domande senza risposta, se non sincere e ben basate. Bisogna

essere solleciti e premurosi. Come un giardiniere che produca nuovi frutti e fertilizzi

il suolo, siate pronti ad assistere ciò che è nuovo e a regolare il vecchio. Chi è disposto a

dare aiuto deve essere pronto a farlo in qualunque modo. Solo così si trova la via

della applicazione pratica.

452 — Osservate e, se possibile, annotate le date degli eventi. In seguito sarete in

grado di scorgere il bel mosaico.

453 — Come già ho parlato a proposito del rapporto fra vecchio e nuovo, così

ora voglio correlare interno ed esteriore. Un tempo si insegnava a mentire e a essere

ipocriti, e la falsità era premiata; ora tutto ciò è stato abolito, ma solo perché queste

qualità sono ormai innate. In verità è necessario prestare attenzione alla tragica discordia

fra interno ed esterno. Come credere di padroneggiare la sublime energia

vivendo in stato di disarmonia distruttiva?Gli uomini sono in profondo torpore, sì

che non riescono neppure a immaginare che albergano in sé l’amico e il nemico in

continuo conflitto. Non si può essere potenti quando il volto è mascherato e nel cuore si

cela un pugnale. Impossibile crescere bene se tutto l’organismo è in stato di costante

disunione. Abbiamo detto dell’unità perché ciascuno possa comprenderla non solo in

rapporto al prossimo, ma anche in se stesso. La disunione interiore è autodistruttiva, e

corrompe.

Quando si parla della Fratellanza, non senza ragione l’unità torna alla mente. E

una condizione da capire a fondo.

454 — Tutti hanno notato, con sorpresa, che anche gli Insegnamenti migliori

hanno sofferto scismi, e alcuni l’hanno persino considerata come cosa benefica per suscitare

discussioni. Ma bisogna considerare che attorno alla Verità non possono darsi

contraddizioni. Solo i ciechi non vedono ciò che hanno sotto gli occhi. E non sarà

forse la disunione a causare questa cecità?

455 — La storia di varie dispute senza senso può servire da lezione salutare. Sono follie

che si perpetuano in tutto il mondo. Non è forse questo il tempo adatto per richiamare

alla Fratellanza?

456 — Ostacoli al consolidarsi del progresso sono non solo la difettosa correlazione

fra vecchio e nuovo, o fra interno ed esterno, ma anche l’intendimento diverso di parole

semplicissime. Che i concetti più facili siano diversamente interpretati, non è cosa

strana, poiché manca l’unità di coscienza. Nonostante bei voli solitari gli uomini si accontentano,

per lo più, di starsene nella loro palude, ed è impossibile istruirli nelle

energie superiori se la loro maniera di vivere è sregolata. Avete udito dell’esito disastroso

di un esperimento su correnti ad alta tensione, ed avete giustamente compreso che la

causa fu l’imprevidenza. Un primo successo non solo non insegnò la necessità di precauzioni

ma, al contrario, favorì la negligenza. Esempi come questi sono numerosi. Sovente

non si può donare il successo perché sarebbe un pericoloso gingillo in mani dissennate.

Una grande ignoranza sbarra le vie del progresso.

457 — Una missione, di per sé, comporta un rischio ed occorre attenervisi saldamente,
 

poiché molte mani si protendono da ogni lato per afferrare. Non desti meravi78



glia quindi che tanti siano i moniti, sulle vie della Fratellanza. Chi li considera superflui


è solo uno sciocco. Chi può vantarsi di avere il proprio bagaglio in ordine perfetto?

458 — Quando ci si appresta per la Fratellanza bisogna capire questa semplice

verità: quanto più, tanto meglio. Non accettate l’idea che avete a sufficienza di ogni

cosa. È doveroso invece conformarsi all’indispensabile procedura di riesaminare tutto

ciò che si porta seco. Non è bene caricarsi troppo, ma sarebbe imperdonabile dimenticare

l’essenziale. La scelta stessa è già una prova severa.

459 — L’acqua spegne la sete, e l’approccio al Mondo superiore spegne la sete di

conoscenza. Molti studiosi soffrono tutta la vita di angosce indescrivibili perché si alienano

dalla cognizione di quel Mondo. L’angoscia dell’errato cammino è tremenda, è

distruttiva! L’uomo alla fine non progredisce più e si tortura senza capire il proprio errore.

Quanta malizia diffondono uomini siffatti, sempre pronti a perseguire anche

la minima parvenza di Luce.

460 — Le maschere umane sono numerose, ma fra le più repulsive è la falsa unità.

Bisogna ben essere scesi nel fango per osare una simile menzogna, per mostrare il sorriso

dell’unione quando nel profondo del cuore si nasconde una smorfia di malizia. Bisogna

supporre che lo spirito sia totalmente a pezzi per capire fino a che punto un uomo

simile infanga la dignità umana.

Queste brutture non sono infrequenti, e quanto sono remote dalla Fratellanza!

461 — La Fratellanza non è un rifugio, ma un Faro, una Torre di Guardia — così

bisogna intenderla. Altrimenti, sovente si penserà che i Fratelli cercano scampo dalle

persecuzioni. No: il ritiro della Fratellanza è imposta da cause completamente diverse.

Come un Faro su un alto promontorio, essa impiega la propria conoscenza per la salvezza

dell’uomo.

462 — Alcuni Maestri hanno consigliato di lasciar stare le questioni insolubili. Naturalmente

intendevano conciò non suscitare risentimenti nelle menti impreparate, ma

quando la discussione è possibile si dovrebbero incoraggiare le più vaste escursioni intellettuali.

La Bellezza scintilla in ipotesi che l’unione fraterna favorisce.

463 — Si dirà che molte Comunità e Fratellanze sono cadute in rovina, ma non

quelle di cui parliamo. Per di più, avrebbero potuto ricostituirsi altrove, restando in

apparenza disintegrate agli occhi del mondo. Non si sa molto di ciò che avviene nella

casa del vicino, e meno ancora di quelle cose che non si possono presumere. Ciascuno

ricorda eventi di massimo rilievo della propria esistenza che sono rimasti ignoti a

tutti. Specie se si tratta di pensieri trasmessi a distanza, chi potrebbe venirne a conoscenza?

È vero che il pensiero può essere intercettato, ma a determinate condizioni. Se

diretto con bella chiarezza a una persona definita, entra sicuramente in contatto con la

sua aura. Perciò le comunità possono essere tenute assieme dalla forza del pensiero. Alcuni

però la temono tanto che rifiutano tutto ciò che le sia connesso, ed è meglio lasciarli

andare per la loro via, poiché il loro approccio finirebbe in un tradimento. Più di

una volta certe Comunità sono state trasferite per liberarle da persone indesiderabili.

È più semplice annunciarne lo scioglimento che aprire la porta a chi può danneggiarle.

Da tutto ciò si capisce facilmente perché la Fratellanza abbia sede in luogo inaccessibile,

e chiunque ne abbia conoscenza starà ben attento a non rivelarlo. Gli uomini

mal sopportano di non riuscire a capire qualcosa, ma queste conoscenze precipitano
 
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lentamente. È ben raro che il Calice sia colmo fino a traboccare. Quale centro sintetico,

esso contiene gli accumuli essenziali, indescrivibili.

464 — II Calice, proprio come il cuore, è molto prossimo all’idea di Fratellanza:

contiene, infatti, tutto ciò che è amato e prezioso. Accade talora che molto del suo contenuto

resti celato per vite intere, ma se l’idea di Fratellanza vi è impressa vibrerà di

gioia e di anelito in tutte le vite. Per chi la riconosca anche in ore difficili e di battaglia,

l’idea di Fratellanza è fattore di salvezza.

465 — Gli osservatori parziali vedono negli atti e nei rapporti solo i loro disegni

preconcetti. Se si richiamassero alla memoria tutti i fatti che vennero distorti, sarebbe

orrendo vedere quante conquiste ormai raggiunte furono disfatte. Non c’è una sola avanzata

che non sia stata insudiciata da premeditate malizie! Le cause sono molteplici:

per prima l’ignoranza, poi la malvagità, l’invidia, l’avversione per il successo altrui,

l’odio per le novità — insomma, molte sono le ignominie che travisano i fatti. Con una simile

mentalità non è facile migliorare la conoscenza della grande energia.

Ad ogni passo si incontrano incomprensione e ostilità. Bisogna che la volontà sia ben

coltivata per accettare questi ostacoli come inevitabili. Ma anche se la saldezza è sufficiente

per superarli, tuttavia molte eccellenti confluenze di energie vanno sciupate.

466 — Non si riesce a capire perché anche le più semplici osservazioni vengano neglette.

Ad esempio, a proposito degli aromi non si presta attenzione alla qualità benefica

o nociva di molti piacevoli profumi. Tutti i fiori hanno un loro nome, ma i profumi

sono distinti da nomi floreali convenzionali. Nessuno si cura di esaminarne l’utilità, ma

le essenze usate per fabbricarli sono talvolta velenosissime. Dispiace vedere a cosa si ridusse

l’insegnamento sul colore e gli aromi se gli uomini propongono di usare tinte

all’arsenico o profumi mortali!

467 — La cooperazione sarà coronata da una grande efficacia. Che nulla di pernicioso

vi sia ammesso, sotto qualunque nome. Avvicinatevi così all’idea di Fratellanza.

Ricordate che l’ora più ardua può introdurre a nuove conquiste.

468 — Tenete sempre a mente la collaborazione dei giovani. È sempre possibile

trovarli: ricordate che vi attendono, sotto vesti diverse. Con la loro vaga aspirazione

sono pur sempre pronti ad accogliere una parola di vittoria. Per tutti i domini della

scienza fate risuonare l’appello alla grande verità. Che ciascuno cominci a pensare alla

cultura dello spirito, fosse pure mediante l’educazione fisica. Che la biologia rammemori

l’infinità della vita. Se a qualcuno piacciono i termini stranieri, lasciate fare, poiché

le vie sono innumerevoli. Se qualcuno rimane perplesso, incoraggiatelo, perché

non è raro che ciò sia indizio di un pensiero segreto. Se qualcuno vede le cose attraverso

una foschia, non è forse perché ha perso le speranze? Basta una sola parola

sull’Infinito per ridargli le ali. Se qualcuno tace sta forse cercando il termine più adatto:

incoraggiatelo con lo sguardo. Ci sono molti ponti che questi giovani amici possono

scegliere per passare il fiume. Ma ciò che più conta è che la disponibilità di forze

fresche è grande. Lo ricordino coloro che scuotono il capo sfiduciati.

469 — A proposito di giovani, bisogna compiere i debiti adattamenti per chi abbia

scelto la via fraterna. È bene che questa fonte inesauribile intensifichi mutuamente le

forze. Non crediate che la gioventù sia ricettiva solo a partire da una certa età. La memoria

sovente si ridesta assai presto, e sorprende vedere quanto sia attivo e brillante il
 
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pensiero in età molto precoce.

470 — La coscienza degli adulti talora sonnecchia, mentre i fanciulli sono acutamente

capaci di percepire qualità preziose. Gli adulti non sempre rispondono all’eroismo, mai

bambini sono attratti dagli eroi popolari; le grandi gesta li affascinano e sognano se

stessi come altrettanti campioni della verità. È intollerabile privarli di questa viva fonte

di ispirazione, che resterà loro come lume per tutta la vita. È un’aspirazione che non

ha nulla di sensuale, è la coscienza che, crescendo, è giunta in contatto con una bella visione.

Sono cose da proteggere ad ogni costo, poiché da esse prende nascita anche

l’idea di Fratellanza.

Non si pensi che quest’ultima prenda vita da concetti morali e dogmatici. Una bella

impresa può illuminare un giovane cuore per sempre.

471 La gioia del Maestro sta nell’incoraggiare gli allievi a osare la Bellezza. Non servono

lunghe liste di qualità accidentali e noiose per promuovere quell’audacia. Il Maestro

dev’ essere ardente, sì che il Suo semplice approccio sia già un’esperienza di fuoco. È

un arduo compito quotidiano — ma si è messi alla prova proprio nella vita di ogni

giorno, che è la sorella dell’Infinito.

472 — Un efflusso d’energia psichica non va affatto curato con trasfusioni di sangue,

ma somministrando valeriana, musco e latte con bicarbonato di soda. A questi

rimedi fondamentali va aggiunta l’energia psichica del medico stesso — e quest’ultima

è essenziale. Il nostro giovane amico ha una eccellente virtù: può elargire in grande

quantità senza danno, perché è privo di malizia, cosa che sovente indebolisce. La malizia

può produrre forti convulsioni, quindi non è un principio adatto.

473 — Si crede di norma che l’anemia sia una carenza di sangue, ma in realtà ciò

non è di primaria importanza: è invece effetto di una fuoriuscita di energia psichica.

Ci sono medici dissennati che presumono di guarirla prescrivendo di bere sangue,

senza pensare che il ritorno delle forze sarebbe solo apparente. È un po’ come voler

illuminare una casa con un solo fiammifero. Bere sangue è molto dannoso: è una sostanza

che richiede studio e adattamento. Perciò in genere non consigliamo di mescolare

il sangue. In realtà, non è affatto necessario. È possibile accrescere l’energia

psichica con i semplici espedienti di cui si è detto. Ma ciò facendo si badi bene che

nelle vicinanze non ci sia nessuno che se ne appropri, ricordando che in effetti lo si

può fare consciamente e no. L’irritazione e lo sconforto assorbono nettamente la preziosa

energia. Quando si inculcano i fondamenti della Fratellanza bisogna per prima cosa

eliminare tutto ciò che è avverso all’energia psichica.

474 — Consiglio di osservare i metodi d’invasione del caos. Molti ritengono che il

concetto stesso di caos escluda qualsiasi sistema, ma rappresentarlo come del tutto aformale

non è fedele al vero. Anche nella vita quotidiana ciascuno può vedere con

quanta sottigliezza esso si insinua, come una vera e propria forza di decomposizione.

“L’invasione del Caos” potrebbe essere il titolo di un libro di osservazioni, di grande

valore istruttivo.

475 — Nelle Scritture d’ogni popolo si citano, con nomi diversi, le voci spaziali.

Non curiamoci di accertare perché siano state attribuite alle fonti più disparate. Perora

basta semplicemente ricordare che se ne trova traccia nella più remota antichità.

Non si può presumere che uomini delle più varie culture abbiano tutti sbagliato o mentito
 

di proposito. La scienza è ormai padrona delle telecomunicazioni, che continua81



mente migliorano. Ancor più, si studia il pensiero, e se ne traggono notevoli osservazioni,


ma purtroppo l’ignoranza è aumentata di tanto che è necessario ripetere anche

le verità più semplici.

476 — Non solo non si accettano idee e opinioni sull’energia primaria, ma si considera

persino pericoloso per la salute pensarci: esistono assurdità come questa. Questi obiettori

non ammettono che il pensiero possa essere meno che nocivo per la salute, il che

implica che tutto ciò che lo concerne è insano. Io affermo invece che il pensiero è il principio

naturale della vita, e nulla di quanto lo riguarda può essere dannoso — è molto

più temibile l’assenza di pensiero.

477 — Tutti sanno che esistono alcuni che pongono questioni molto complesse

senza mai applicare neppure i principi più semplici. È incongruo, e non è buon segno.

Non farebbero meglio a praticare nella vita quelle formule raffinate? Questa

mancanza di commensura è la prima cosa da eliminare, sulla via della Fratellanza.

478— Messaggi provenienti dallo spazio giungono alla Terra per i canali più inattesi.

Ad esempio, un richiamo imperioso all’altruismo e alla comprensione reciproca

viene recepito da certi uomini. Ma attenti: questi messaggi sono improvvisi. Se su una

carta geografica si segnassero i luoghi dove si percepisce il Nostro appello, si vedrebbe

delineato un disegno sorprendente. Ma esistono uomini che ripetono le stesse cose

senza affatto comprenderle. Non è raro che i seminatori di discordia scendano a

parlare di altruismo: ciò facendo annullano il senso stesso del termine, e allora in luogo

di comprensione reciproca affiora odio violento. Ma quell’appello rimane e perdura,

sopra e nonostante ogni ostacolo. Ciò che oggi non è capito lo sarà domani.

479 — Tali uomini non riescono a capire da quali segni valutare le azioni. Ecco ad

esempio una opinione brillantemente esposta, che nel giudizio superiore non è però

considerata un gran che. D’altro canto, una opinione espressa in modo esitante, modesta

e riservata, merita invece la gioia della lode. Queste varie valutazioni non sono comprensibili

all’osservatore superficiale. Le pietre false possono essere lucenti. Si possono

usare anche parole molto singolari per manifestare un pensiero profondo, e dove arde

il lume interiore bisogna infondere coraggio. Quando parlo di semplicità intendo la capacità

di persuadere in modo diretto. Dove si discute di elevare il livello di un popolo

è proprio quella semplicità che è di rigore, con la sua potenza persuasiva. È una qualità

da accogliere non solo con la mente, ma da amare con il cuore: ne promanano cooperazione

e Fratellanza.

480 — E più facile percepire una dissonanza che una armonia. Quando si ascoltano

le sfere sovramundane inferiori si resta perplessi all’udire grida, pianti, urli di terrore.

Le sfere ulteriori, dopo questi lamenti, sembrano silenti, ma solo in senso relativo.

La musica delle sfere è sublime, ma non urta i centri nervosi. Così in tutto ciò che

esiste l’uomo è attratto dalla dissonanza, e pochi solamente sanno percepire

l’armonia. Sulle vie della Fratellanza è d’uopo conoscere il potere della consonanza.

481 — Coloro che bestemmiano l’esistente sperano di cavarsela impuniti; tentano

di avanzare sulla via del male e vantano che non c’è spada di giustizia che possa colpirli.

Come fare assegnamento, infatti, su qualcosa che non si è mai vista? Col pensiero

tentano di fermarla, poiché la ragione trova facili esempi d’immunità al castigo. Ma ricordino,

costoro, che l’intelletto ha la vista corta.
 
82
482 — Guardate fino a che punto siano ciechi anche certi uomini eccellenti. È vero

che sono sordi ai presentimenti. Bisogna essere molto attenti nel avvertirli, e farlo

poco alla volta, poiché non è colpa dei loro occhi se non sono aperti fin dall’inizio.

483 — In certe comunità antiche chi era sottoposto a prova veniva salutato alla

voce. Lo si trattava con sollecitudine, poiché si sapeva che sarebbe stato intollerabile

interrompere forzatamente il processo della sua esperienza. Si riteneva che ogni prova

fosse una soglia di progresso. Nessuno poteva mutare il corso degli effetti, ma

l’incoraggiamento fraterno gli consentiva di non rallentare il passo nonostante i mostri

incontrati. Certo il caos, con la sua orrenda bruttezza, cerca inevitabilmente di

bloccare la marcia di chi subisce la prova. Ma siano pure orribili le sue forme: anche

la peggiore di per sé annuncia la fine della prova.

484 — Allievo, anche se scegli per te la sfera più limitata, concedi un’ora a ciò che

tutto contiene. In spazi ristretti non si respira, ma basta un breve raggio di Infinito

per rifornire a sufficienza di prana. L’Infinito avvolge il tutto: quando si è capita

questa verità, non esistono più sfere grandi, e sfere piccole. Alla ricerca della Fratellanza

abbiate in mente questi segnali, che guidano alla liberazione.

485 — Quando una grande luce si avvicina qualcuno lamenta che la luce è poca.

Non sarà forse perché si è ciechi? Quanti esempi si potrebbero citare di occhi deboli,

incapaci di vedere la luce. Questa insensibilità non dipende dalla luce stessa, ma dalla

vista. Chi ha gli occhi coperti di polvere è bene che lo ricordi sovente: non è cosa adatta

per la via della Fratellanza.

486 — Per dimostrare certe idee è bene rappresentarle graficamente. L’unità, ad

esempio, può avere forma di cupola, bella e stabile. Tutte le linee salgono e si uniscono

e ne compongono le varie facce. Non si pensi che l’unione vada a scapito delle singole

individualità. Presso gli antichi costruttori ogni colonna, ogni livello erano individuali,

eppure andavano a costituire l’armonia generale della struttura. La volta era resa

stabile non certo dagli ornamenti, ma dalla sua corretta coesione interna — quindi

l’unità è fattibile quando si comprenda quella aderenza interiore che si eleva fino in

Sommità. Non stancatevi di raccogliere belle immagini di unità, che è del tutto indispensabile

e sovente è difettosa, anche fra coloro che già sanno della Fratellanza.

487 — Lasciatevi alle spalle i rimpianti del passato, non complicatevi la via del futuro.

Neppure gli errori del passato debbono attirare l’attenzione. L’impeto verso il futuro

dev’essere tale che negli occhi che più non guardano indietro la luce non venga mai

meno. Dimenticate il passato per amore dell’avvenire. Si può tanto amarlo che questa

ansia benedetta vi accompagni per sempre. Tendere al futuro equivale a tendere alla

Fratellanza.

488 — Pensate quante condizioni esterne, assieme, compongono quella che si chiama

mentalità di un uomo. È come uno sciame di locuste.

489 — Molti hanno appreso dei Kumara, pochi li hanno capiti. Sono qualcosa di

ultraterreno, si dice dimenticando quante fatiche sia costata la loro vittoria. Gli studiosi

già cominciano a comprendere come una personalità umana salga nel panteon degli

eroi. La stessa via fu seguita dalle Guide dell’umanità per acquisire le loro potenze.
 
83
Se non avessero conosciuto le sofferenze terrene non potrebbero alleviare quelle umane.

Se non sapessero cos’è sudare e faticare, non potrebbero guidare l’uomo nel suo

lavoro. Abnegazione, misericordia, compassione e coraggio si forgiano vivendo. Ciò che

è astratto non serve a rafforzare lo spirito. Così sono da intendersi i Kumara, le vere

Guide.

490 — II ritmo della battaglia non nasce dal desiderio di uccidere. Affermo che le

Nostre forze non si esprimono per combattere, ma solo per difendere dal caos. Perciò

non sarà facile a molti capire che la guerra è continua, e muta solo di ritmo. I pavidi

tremano al solo sentir dire di battaglia e subito domandano quando avrà fine, e si lasciano

abbattere quando apprendono che la fine si avrà soltanto alla sconfitta completa

del caos. Non è vero che ciò atterrisce molti? Ma la paura non è adatta, sulla via della

Fratellanza.

491 — II Maestro, curvo su una cisterna, domandò all’allievo: “ Cosa vedi?”. “

Vedo chiaro il tuo riflesso”, fu la risposta. Allora gli ordinò di muovere l’acqua con il

dito, e domandò: “Cosa vedi?”. “Vedo il tuo volto distorto”. “Pensa: se è bastato

toccare l’acqua per alterare la mia immagine, quali distorsioni non avverranno fra le

energie sottili ad un contatto grossolano?”. Esempi minuti come questo fanno capire ciò

che avviene anche nel Mondo sottile.

492 — Un gran numero di cellule dell’organismo umano sono assopite. Si è affermato

che quando fossero tutte rideste l’uomo sarebbe luminoso e capace di volare. Riuscite

a concepire che l’umanità odierna potrebbe conseguire un tale risveglio di luce in se

stessa? Pensate: essa è già pronta e dotata per una completa evoluzione, ma quel tesoro

deve rimanere inutilizzato, poiché lo stato della coscienza non consente una rapida

avanzata. Solo in rare occasioni un organismo umano si illumina e temporaneamente,

con l’aiuto del Mondo sottile, realizza le possibilità inattesa.

493 — Sulla via della Fratellanza bisogna liberarsi dal malcostume del disprezzo.

Perché sminuire ciò che la coscienza non può ancora accettare? Non fate del male,

neppure per ignoranza.

494 — Non si pensi che solo i propri pensieri abbiano influsso preponderante sui

sogni. Anche pensieri remoti, giunti dallo spazio, possono condizionarli. È molto facile

percepirli, durante il sonno. I sogni sono argomento da studiare meglio.

495 — Più volte il Maestro disse: “Gioia!”, ma i discepoli, perplessi, si guardavano

attorno dicendo: “Ma dove? Il cielo è scuro e vediamo dolore dappertutto”. Ma il Maestro

aveva previsto gioia oltre e sopra la mentalità temporanea.

496 — Quante volte il Maestro preannuncia un pericolo e gli allievi, stupiti, si domandano

donde mai possa spuntare, se tutto è in pace e quieto. Ma il Maestro aveva

sentito dove il pericolo avrebbe potuto radicarsi. Non abbiate paura, ma andategli

incontro con prudenza. Lo stesso vale per la gioia: non smettete il lavoro, non abbandonate

il vostro compito, ma dedicatevi a migliorarne la qualità con la gioia.

497 — Chi cerca la Fratellanza è del Fuoco, che ispira ed esalta. Ogni anelito di

Fratellanza rivela quell’elemento luminoso.

498— Persino feroci criminali furono chiamati “magnifici” per l’amore che portarono

alla bellezza. In tutta la storia umana si rintracciano prove convincenti che la
 
84
bellezza ebbe funzione protettiva. Le limitazioni imposte alla creatività sono segno di

declino per l’umanità, mentre ogni qualvolta il potere creativo rinacque portò a nuove

conquiste. E dal momento che ciò è risaputo, perché non si applica l’arte alla vita?

Ricordate quei bei monumenti di capacità creativa che furono capisaldi di salvezza: gli

uomini, con impegno, si volsero ad essi, che diffondono pace.

Non si può pensare alla Fratellanza senza bellezza.

499 — Parliamo del moto. Attorno a questo concetto si continua ad ammucchiare

incomprensioni. All’udire del moto e della mobilità gli uomini prendono a correre senza

sosta. Ma potrebbe l’agitazione servire a manifestazioni superiori? Del pari, non si sa distinguere

fra movimento esteriore e intimo, che pure è essenziale, in quanto evita

l’agitazione, che inevitabilmente porta alla falsità.

La comprensione della mobilità ulteriore conferisce inoltre dignità ai movimenti. Gesti

e mosse non sono facili di per sé: sovente gli uomini non sanno cosa fare delle mani, dei

piedi e persino della testa. Questa oscilla, le mani gesticolano, i piedi inciampano — ma

bisogna proprio insegnar loro a camminare? Ma tutti questi moti inconsulti sono causati

dal disordine della coscienza, e palesano una carenza di adattabilità alla vita. Non è

dignitoso comportarsi da buffone sulla via della Fratellanza.

Imparate dunque a distinguere fra moto interno ed esterno.

500— Non stancatevi di ripetere dell’unità: anche in questo concetto, interno ed

esterno si mischiano di continuo. Si dirà che l’unione già esiste, a meno di qualche sottile

fessura; ma si dimentica che queste sono proprio nidi di corruzione. In questo

modo non si annette importanza all’unità interiore. Ma con quali editti si potranno

mai impiantare i segni dell’armonia? Non resta che fare appello al senso di vergogna.

Ma se non si capisce l’armonia non può sussistere Fratellanza.

501 — Anche della pace è bene ripetere. La parola stessa dovrebbe seguire l’uomo in

tutte le sue vie.

502 — Chi è grossolano e crudele è forse degno di giudicare in materia di pace? Osservate

questo genere di pacieri nella loro vita famigliare quotidiana. Ascoltateli mentre

discutono degli affari loro e altrui. Cercate di impararne le burle e le calunnie se

volete valutarne appieno l’indegnità in questioni di pace. Eppure nessuno si occupa

del livello morale di coloro che presiedono da giudici sul destino di intere nazioni. Nessuno

riflette sul fatto che nulla di pulito viene dallo sporco.

503 — Furia: ecco il nome di quell’orribile stato in cui piomba chi, posseduto

dall’egoismo, si accosta all’Insegnamento superiore per suo proprio vantaggio. Non

c’è altro nome che questo. Se i medici ne esaminassero la saliva si convincerebbero

dello stato patologico del suo organismo. “ Morde?”, si domanderà. E non sarebbe mal

detto, poiché

il suo tocco è velenoso. Ci sono molti esempi di questa follia. Stupisce vedere con quali

mire oscure uomini siffatti si accostano alle Fonti della Luce, e capire che vanno a gettarsi

in un baratro orrendo senza d’altro curarsi che dell’oggi.

504— Dove cercare scintille di Fratellanza nell’esistenza terrena? Se ne possono trovare

i segni fra gli umili che amino il loro lavoro. Amore, lavoro e fratellanza vivono

assieme.
 
85
505— Una compagnia fondata sulla fiducia richiede uno statuto, pur brevissimo,

ma la Fratellanza non può darsi un codice scritto. Non ci sono regolamenti che possano
assicurarla. La stessa idea di limitazione è fuor di luogo nell’infinità della Fratellanza.


Chi l’intendesse come un semplice giogo se ne vada subito, assieme a chi volesse prostrarsi

servilmente davanti ai suoi Cancelli. Ma sentirla come gioia è una saggia letizia.

506 — La gioia nasce anche in occasione di incontri predestinati. Non sempre gli

uomini sentono che certi incontri hanno radici profonde. Vivide rimembranze scintillano

come bagliori improvvisi, e a volte producono una spiacevole confusione, come

estranee alle maniere della vita quotidiana. Perciò è necessario analizzare con cautelale

proprie sensazioni. Accanto alla sincerità della prima impressione possono insorgere

vari ricordi. Talvolta uomini eccellenti non appaiono nelle loro condizioni migliori. Vi

dico queste cose perché non cadiate in giudizi troppo affrettati. Avete già avuto modo

di accorgervi che sovente si prendono aspetti casuali per fondamentali.

507 — Accade talora di vedere in sogno volti ben definiti ma del tutto sconosciuti

che poi si incontrano nella vita. Sono presagi suscettibili di varie spiegazioni, ma, soprattutto,

appare fuor di dubbio che l’uomo possiede un’altra vista per cui percepisce

cose che solo in seguito vedrà fisicamente. Sono incontri che testimoniano che il Mondo

sottile esiste e che durante il sonno vi si partecipa attivamente. Purtroppo queste

deduzioni non entrano in testa a coloro che studiano i sogni. È da rilevare che molte

volte questi incontri così preannunciati non rivestono particolare interesse nell’ambiente

fisico; questa circostanza mostra che il Mondo sottile agisce in modo diverso. Ma rallegra

il fatto che anche con questi fenomeni visivi si dimostri quanto sia eterogenea la

vita umana.

508 — Le correnti spaziali non sono questioni astratte, in quanto condizionano non

solo l’uomo, ma anche le onde radio. Anche in aviazione si osservano strani fenomeniche

si possono spiegare solo con le correnti dello spazio. Annotate dunque ogni frammento

di evidenza delle energie sottili.

Sulla via della Fratellanza bisogna avere occhi ben aperti. Se per qualche ragione non

giunge risposta da lontano, occorre sempre pensare a molte cause. A parte quelle insite

in coloro che così corrispondono, le cause possono avere natura spaziale. Le correnti

possono essere tanto intense che si debba attendere un momento più favorevole alla

trasmissione.

509 — In Oriente si pensò a una Shambhala del Nord, manifesta come aurora boreale.

Esiste anche una leggenda secondo cui sarebbe stata piantata una bandiera al

Polo Nord. Così si adempiono le tradizioni, e si può guardare a un lontano futuro allorché,

per lo spostarsi dell’asse terrestre, si troveranno nuove terre ora nascoste. Già

vi parlai della scoperta delle tundre. Io elogio chi sa guardare nel futuro.

510 — In antico il senso della vita era inteso in modo più profondo. Tutte le pur

notevoli scoperte contemporanee non solo non hanno diretto l’attenzione ai fondamenti

della vita ma per lo più hanno indirizzato il pensiero al campo della meccanica.

Bisogna sforzarsi invece di rivolgerlo alle basi essenziali dell’esistenza. Il livello mentale

degli antichi filosofi sarebbe da raffrontare con le tendenze razionali degli scienziati

odierni. A prescindere dalla conoscenza di molte questioni scientifiche, quelli sapevano

esporre formule vitali di profondo significato. È essenziale che l’arte di pensare risalga

oltre le condizioni esteriori, che sono fattori secondari nella vita.
 
86
511 — L’uomo non conosce i limiti delle proprie azioni. E non può determinare la

portata del bene e del male da esse provocato, almeno fintanto che il suo pensiero resta

vincolato dal fisico. In realtà egli non sa misurare la grandezza di ciò che crea. Il

pensiero dell’Esistenza sovramundana e infinita è il solo che possa liberare la sua coscienza

da quella prigione, ma è così difficile correlare nella sua comprensione quella

sfera superiore con il mondo fisico.

Chi è capace di restare indenne fra le opposizioni ingannevoli? Chi riconosce come

vero che “quanto più alto, tanto più arduo”? Chi ammette, sospirando, che la via della

Bellezza non è facile? Certo, l’illuminazione può essere istantanea, ma ciò non significa

che la via che si apre sia senza ostacoli. Secondo il senso comune, l’uomo che si accosta

alla conoscenza si facilita il compito, ma è bene precisarlo meglio. La conoscenza rivela la

via, ma sarebbe debolezza presupporre che per ciò quella via sia agevole. Ogni gioia produce

nuove cure, e la complessità delle percezioni aumenta.

Al sentir dire del Mondo sottile l’uomo si rallegra che colà il pensiero sia l’unica forza

motrice. Giusto, e presto detto, ma è facile agire col pensiero? Bisogna saperlo fare.

Bisogna amarne i processi. Bisogna trovare il tempo di coltivarlo nel bel mezzo di qualsiasi

attività. Per di più, occorre saper distinguere fra pensiero motivato dall’egoismo e

pensiero del Bene comune.

512 — La trasmissione cosciente di pensiero a distanza è ancora in fase embrionale.

Qualsiasi tentativo in questa direzione è da accogliersi con favore, ma sarà di scarso giovamento

per le grandi moltitudini. Perciò bisogna organizzare su vasta scala, assieme

agli esperimenti, anche conferenze sul tema dell’energia mentale.

La Fratellanza è per prima cosa una Scuola di Pensiero.

513 — La coscienza umana è la sede dell’incontro di tutti i mondi, che ivi convengono

sulle onde dell’armonia, in visioni, in sensazioni. All’uomo fu affidato un tesoro:

ma lo ha ben custodito? Un tocco cosmico può risuonare alla porta, e guai a colui che

non vorrà ricevere l’ospite.

Si pensa che queste siano astrazioni: eppure il medico sa che esistono disordini organici

di cui non si conosce la causa. Se si parla solo di banalità è perché la psiche è malata,

e come sono numerose queste malattie!

514 — Ci fu un metodo di cura basato sulle emanazioni naturali: invece di

somministrare farmaci per via interna, il paziente veniva attorniato di minerali o

piante opportuni. Questo metodo presupponeva una certa sensibilità percettiva. Ma se

ancora oggi si indossano anelli magnetici e si ricorre ad applicazioni locali delle foglie

di certe piante, le sostanze dell’ambiente possono pure essere utili. Non si creda che

l’uomo non reagisca al contatto con i metalli o in prossimità delle piante. Queste reazioni

vengono considerate come idiosincrasie, ma le proprietà di quelle essenze sono indiscutibili.

Basta una zaffata di alcool per esserne intossicati, la vicinanza di alcune

erbe dà la febbre: ovunque insomma si verifica una risposta alle emanazioni. È questo

un campo dei rapporti e degli scambi umani che bisognerebbe studiare.

515 — La levitazione in antico era non soltanto conosciuta ma anche razionalmente

compresa. Nell’ignoranza medioevale il semplice pensiero di un apparato volante era già

considerato stregoneria. Solo oggi si commisera quell’oscurantismo e si prende

l’aviazione come cosa naturale. Ma gli avi di questa generazione la consideravano diversamente?
 
87
Cito queste cose perché molte conquiste sono ancora in una condizione di tipo medioevale.

Fra breve si fotograferà l’aura, si misureranno i pensieri, e si disporrà di

strumenti per controllare le emanazioni, eppure ancora oggi pochi ne ammettono la

possibilità. Poco fa la televisione era una favola, e considerata inaccessibile, ma prontamente

la si è accolta come fattore di comodo. C’è da supporre che la misura del pensiero

e delle emanazioni non sarà gradita a molti, abituati a nascondere persino

l’età.

Pensate dunque alle belle possibilità che cresceranno quando si accoglierà l’idea

di Fratellanza.

516 — I medici antichi accertavano la qualità delle emanazioni applicando erbe e

metalli, e ricorrevano anche a certi cani molto sensibili alle radiazioni umane. Ma

oggi basteranno strumenti semplicissimi, di natura elettrica, per registrarne su uno

schermo ritmo e qualità.

517 — È inconcepibile che non si percepisca la tensione delle correnti cosmiche che

assorbono l’energia psichica. Attenti a certe vertigini, a certe assenze mentali, a

certe irritazioni involontarie: sono segni che è bene osservare e che accompagnano

l’assorbimento dell’energia. Si è propensi ad attribuirli a una indisposizione, ma non

trascurate l’esistenza di cause esterne.

518 — Chi volesse danneggiare uno strumento a corda non avrebbe che colpirla con

odio e spezzarlo per metterlo fuori uso. Non è forse lo stesso, quando una forza eversiva

opera per disgregare il ritmo del lavoro? Solo chi lavora seriamente capisce il valore

di quel ritmo, e sa quant’è difficile ottenerlo. Violarlo equivale a volte ad assassinare o

avvelenare. La mano del nemico è protesa per distruggere questa, che è una delle più

belle conquiste umane.

L’ignorante obietterà che è semplice sostituire le corde. Ma il musicista le sceglie

con cura: e il ritmo del lavoro ha una struttura ben più sottile. Non c’è rimedio alla

sua distruzione. La Fratellanza pone molta attenzione per far sì che il lavoro segua il

ritmo più perfetto. Anche nelle varie comunità si dovrebbe imparare a proteggere il

lavoro a vicenda: sarebbe segno di grande rispetto reciproco.

519 — Non crediate che siano molti coloro che capiscono la bella consonanza del

lavoro. Inoltre, non sono numerosi quelli che sanno distinguere fra lavoro individuale e

congiunto, che per lo più viene inteso come una contraddizione, mentre è vero progresso

evolutivo. L’uomo non deve smarrire la propria individualità, ma è certo che in un

coro ogni singola voce contribuisce al successo comune, e capirlo significa aver chiari i

fondamenti della Fratellanza.

520— Per tutto il mondo cercate la Fratellanza in ogni cosa. Non serve a nulla pensare

che i concetti più elevati siano di lume solo in occasioni speciali.

521 — È significativo che l’esercizio fisico riesca a produrre talvolta una particolare

chiarezza mentale. Lo stesso accade come reazione al caldo o al freddo. Tutto ciò indica

appunto che il pensiero è energia. La sua affermazione, e la misura della sua energia

apriranno la porta a molte nuove scoperte. Molti fenomeni sono prodotti

dall’unificazione del pensiero. Avete letto di certe manifestazioni che vennero esaltate

dalla quantità degli astanti. Sarebbe difficile sostenere che tutti quanti pensassero

all’unisono, il che significa che fu quell’energia ad agire in tal modo, e la sua corrente
 

favorì la partecipazione di forze del Mondo sottile. In ogni raduno si nota un partico88



lare afflusso di coadiutori di quella Sfera, e c’è da augurare che i pensieri degli astanti


attraggano presenze positive. La Fratellanza, per la sua concorde attività mentale,

crea una potente corrente benefica.

522 — Un uomo scoprì una sorgente di acqua risanatrice. Ne attinse in un vaso,

ma per la contentezza finì per spanderla a terra. Non tutti gli sforzi aiutano il pensiero,

altrimenti ogni pugile sarebbe un pensatore. È bene essere commensurati in

ogni cosa.

523 — Pensare a dare soccorso è cosa specialmente benefica. Qualcuno, pur bisognoso,

pensa, in avverse circostanze, a prestare soccorso. La sua abnegazione è una

potente pietra di paragone.

524 — In tempi diversi sono comparsi temi e simboli particolari che non si potrebbero

considerare come frutti di un solo pensatore, e sono rimasti come segnacolo

di un’epoca. Attualmente l’Atlantide è argomento sovente citato. A totale insaputa

l’uno dell’altro, in varie parti del mondo alcuni hanno dissepolto cataclismi del passato.

Queste rimembranze non sono minacce, che Noi non facciamo mai. Noi avvertiamo e

raccomandiamo, ma nessuno di Noi ricorre al terrore come potere di suggestione. Il libero

arbitrio resta sempre la qualità precipua dell’uomo, ed è solo da rimpiangere

che questa sua mirabile energia lo getti inabissi di follia. Si possono proporre dei moniti,

ma è inammissibile infrangere quella legge. Nel fato dell’Atlantide si constata che

molti furono gli avvertimenti che i folli non vollero ascoltare. Ma anche in altre epoche

si possono rintracciare moniti Nostri.

525 —Gli Atlantidi conobbero l’aviazione, sapevano incrociare le piante, usavano energie

poderose, conoscevano i segreti dei metalli e furono eccellenti nel preparare

letali congegni di guerra. Tutto ciò non vi ricorda niente?

526 — L’avvicinarsi dei mondi avverrà sotto il segno della scienza. Bisogna tener

conto che molti dettagli di questo grande processo sembrano sconnessi e inattesi, ma in

effetti lo sono solo per la vista umana. In realtà il sistema delle manifestazioni è perfettamente

esatto. Che gli scienziati dei campi più diversi compiano le loro osservazioni. È

ovvio che mai come oggi tanti fenomeni sono stati da loro annotati. E per il momento,

li si accetti pure per il loro aspetto utilitario; quel che conta è che queste osservazioni

siano scritte nelle pagine della scienza. Col tempo tutti i frammenti si comporranno

in un solo sistema. Così da fatti disparati si formeranno grandi domini suscettibili

di studio scientifico.

527 — II corso del pensiero è talvolta soggetto agli influssi e alle intrusioni più inattese.

Un pensatore che sia onesto non nega il fatto che la disciplina del pensiero

può essere turbata da influenze estranee. Per di più, la forza di reazione si fa così

potente che il pensiero originale cambia nettamente di direzione. Non tocca a noi stabilire

perché ciò avvenga. La forza del pensiero forse ne attira altre, simili, a complemento.

Forse quel che avviene è un incrociarsi di correnti particolari. Il fatto primo è

che un’energia esterna senza dubbio esercita il proprio influsso. Osservazioni come

questa sono frequenti nella Fratellanza.

528 — Non bisogna lasciar nulla di intentato per assicurarsi la collaborazione della

scienza.
 
89
529 — L’abito è una seconda natura: è un detto di saggezza per mostrare fino

a che punto le abitudini governino l’uomo: lo rendono immobile e insensibile. È possibile

sopprimerle, ma difficile sradicarle. Si incontrano di continuo uomini che si vantano

di aver vinto le proprie abitudini, ma se si osserva la vita di questi vincitori li si scopre

invece esserne schiavi. Ne sono così impregnati che neppure ne sentono il giogo. È

tragico vedere un uomo convinto di essere libero mentre in realtà è impastoiato dalle

abitudini. È difficile curare qualcuno che neghi di essere malato. Tutti conoscono di

questi incurabili nel proprio ambiente. Ma per assimilare l’idea di Fratellanza è indispensabile

saper controllare le abitudini, termine con cui Noi intendiamo non il servizio

del bene, ma gli atteggiamenti cari all’egoismo.

Noi usiamo controllare la misura di libertà dalle abitudini in chi si avvicina alla Fratellanza

con prove che devono essere inattese. È bene cominciare da quelle minori, poiché

l’uomo è sovente più deciso a difendere queste che ogni altra cosa, in quanto le considera

come qualità naturali, come voglie natali. Eppure i neonati non hanno abitudini. Sono

l’atavismo, la famiglia, la scuola che ne favoriscono l’impianto. In ogni caso,

un’abitudine costituita è sempre un nemico dell’evoluzione.

530 — Quando si realizzano i veri valori le abitudini si dimostrano insignificanti.

La liberazione più completa giunge proprio paragonando grandezza e insignificanza.

Non crediate con ciò che sulla via della Fratellanza non ci si debba mai curare di ciò

che è piccolo. È biasimevole che l’umanità non comprenda i principi della cooperazione

e della comunità. Le piccole abitudini egoistiche sono i loro grandi nemici.

Ma come pensare alla Fratellanza se non si capisce neppure la collaborazione?

531 — Poiché i mondi sono sottoposti a prova, lo è anche ogni loro particella.

Qualcuno probabilmente ne sarà atterrito. Ma solo un pensiero avventato può negare

il favore alla legge evolutiva. L’espandersi della coscienza fa amare questo moto incessante:

sarebbe forse meglio restare nell’immutevole prigione degli errori e

dell’illusione?Al contrario, è molto più gioioso sentire la continua verifica, che alimenta

il senso di responsabilità.

Se si collabora sulla via della Fratellanza la responsabilità è la base stessa della crescita.

532 — L’evoluzione, in quanto grande legge motrice, deve essere intesa anche in

rapporto ai centri dell’organismo umano. Come in una sinfonia le chiavi musicali

cambiano, così l’organismo dipende da centri differenti. Ciò non significa che uno

di essi se ne muoia, ma è indizio dell’aprirsi di possibilità novelle.

Fate attenzione a questa formula: cuore-pensiero. Non la si capirà subito; ma, senza

imposizione alcuna sul pensiero altrui, qualcuno dirigerà l’attenzione in questo senso,

che conduce alla Fratellanza.

533 — Astenersi dal costringere la volontà altrui è una delle qualità più difficili.

L’imposizione non da buon frutto, eppure è necessario guidare e proteggere quando la

via è pericolosa. Bisogna dar prova di saper esercitare capacità di guida molto esperta

e sollecita.

534 — Se non si realizza l’Infinito si commettono molti errori. Si comincia a supporre

che la Terra sia al centro del creato o si pretende di misurare l’Universo manifesto
 

e fissarne i limiti. Con ciò si dimentica che ciò che è manifesto evolve continuamen90



te, e non esiste un solo istante di staticità. Ma gli uomini sono così convinti delle loro


misure terrene che tentano di usarle anche su ciò che non è soggetto a misura.

Non ostacolate nessuna ricerca. Ci siamo rallegrati anche per modesti voli stratosferici

— ma bisogna difendersi da conclusioni improprie come quelle che pongono la

Terra al centro dell’Universo. È frutto di un orgoglio che mal si addice a uno scienziato

illuminato. Può darsi che egli lo faccia perché considera che qualsiasi punto è il possibile

centro dell’Infinito, ma è più probabile che egli, semplicemente, non capisca

l’Infinito.

535 — Senza dubbio molti derideranno l’idea che tutto ciò che esiste è in continuo

processo evolutivo. Eppure anche dal punto di vista scientifico generico questo divenire

è indiscutibile. Solo l’ignorante può voler trattenere ogni cosa nell’immobilità, perché

non conosce il passato e non sa pensare al futuro. Si propongano pure ipotesi a migliaia,

ma che siano mobili, che tengano conto del moto e siano da esso motivate.

Per prima cosa la Fratellanza verifica che chi si avvicina abbia compreso il valore

del moto e l’Infinito.

536 — Non è ammissibile che si cerchi di imitare quei tenebrosi inquisitori che vollero

confinare l’Universo in una prigione d’immobilità.

537 — Fra i detti tramandati dal mondo classico si trovano indicazioni delle basi

profonde dell’Essere. Si diceva ad esempio che “ il sonno è simile alla morte”. Sono poche

parole, ma bastano a mostrare che entrambe le condizioni sono proprie del Mondo

sottile. Questo concetto fu dimenticato e sostituito con l’idea dell’immobilità del corpo

—eppure i proverbi dell’antichità si insegnano anche nelle scuole elementari. Nello

stesso tempo si potrebbero mostrare i veri significati delle parole e quindi inculcare

molte verità. Esprimere la verità in parole semplici equivale a incidere tavole imperiture

di precetti.

Ma infine, perché limitarsi a quello che viene detto mondo classico? Le espressioni

più acute e inventive si potrebbero trarre dalla più remota antichità, se si conoscessero

bene i significati delle lingue di allora.

538 — È giusto lodare la medicina vedica. Molte migliaia di anni vi depositarono

strati di esperienza e saggezza. Ma non si commetta l’errore dell’ignorante, separando

nettamente fra omeopatia e allopatia. Non si dimentichi la conoscenza accumulata

in Cina e in Tibet. Ogni popolo fu minacciato da pericoli gravi, e prese la misure

per opporvisi. Chi saprà raccogliere i fiori più belli avrà grande successo come medico.

539— Si disse talvolta che la Fratellanza è una Comunità di terapeuti. È una definizione

duplice. In realtà la Fratellanza annette grande importanza ai principi igienici,

e li instilla nei propri membri. Qualsiasi fraternità, se è una unità autentica, è

di per sé portatrice di salute. Sarebbe bene verificare che la vita in comune rafforza reciprocamente

gli organismi, qualora esistano rapporti armonici: ecco un principio di

mutua assistenza che la scienza dovrebbe studiare. È istruttivo osservare che anche in

senso fisico l’aiuto reciproco è di grande valore. Se esistono vampiri insaziabili, ci sono

d’altro canto anche benefattori inesauribili.

Una Fratellanza di Benefattori è una Fortezza inespugnabile.

540 — Fede e fiducia possono sostituire le forze muscolari e nervose? Certo, e la

vita stessa lo conferma —ma quale fede e quale fiducia! Non si dovrebbe mai dire
 
91
che la propria fede è limitata. L’amore non ha confini, né la fede. Nessuno osi affermare

che non si può essere più fidenti di tanto. Molti si sdegneranno al sentir dire

chela loro fede è insufficiente, ma nello stesso tempo capiranno quanto avrebbero potuto

accrescere la propria energia.

La Fratellanza è una Scuola di Fede.

541 — Alcuni diranno che la Fratellanza è l’esaltazione della cooperazione. Non è

il caso di opporsi ad una simile definizione: è essenziale che l’idea di Fratellanza entri

nella vita, e la cooperazione è un concetto ormai prossimo ad essere compreso dalle

moltitudini. Intensificarla sarà dunque come approssimarsi alla Fratellanza. Gli uomini

dovrebbero riconoscere quali tratti del loro carattere contribuiscano a migliorare

la collaborazione: poiché proprio queste sono le qualità di cui si ha bisogno sulla via della

Fratellanza. Non si rinunci ai modi della vita comunitaria se questa rispetta

l’individuale. Lo stesso dicasi della cooperativa, poiché solo a questa condizione essa

può essere varia e fruttuosa.

Così ci si può elevare dal mondo fisico sino a comprendere la grande idea di Fratellanza.

542 — Noi invitiamo alla calma e nello stesso tempo parliamo continuamente di

battaglia. Ma questa deve essere intesa come il modo di accumulare forza. Non si accresce

l’energia senza fatica, e ogni lavoro è una battaglia contro il caos. Dunque il fatto

di sapere cos’è la battaglia rende calmi.

Non c’è contraddizione che non sia possibile comprendere.

543 — Bisogna del pari capire che è essenziale eliminare l’ingiustizia. Occorre fermamente

risolvere che non la si deve tollerare. Se così sarà, le forze cresceranno. È difficile

difendersi dall’ingiustizia, che può manifestarsi in qualsiasi dettaglio della vita

quotidiana. E non esistono piccole ingiustizie, poiché ciascuna di esse trasgredisce le basi

dell’evoluzione.

Sulla via della Fratellanza difendete dunque la giustizia.

544 — Lo scontento è un verme corrosivo, che deve essere espulso da qualsiasi

cooperazione. C’è chi lo chiamerà desiderio di migliorare, o dubbio. Molti sono gli

stratagemmi del genere, tutti allo scopo di nascondere quell’insopportabile sentimento.

È orribile pensare a quante imprese ne vadano distrutte. Bisogna scoprire quale ne

sia la fonte.

545 — Si è attratti alla Fratellanza per sentimento, e anche fisicamente, ma soprattutto

in senso spirituale. E la vera via passa solo per lo spirito, nel cuore.

546 — Nel trasmettere pensiero a distanza si impiegano certi metodi che non sono

immotivati. Ad esempio si fa risuonare una sola nota, e si diffonde un medesimo aroma

in due locali diversi ma dipinti di uno stesso colore, preferibilmente di verde. Sono

particolari senza dubbio positivi, ma di natura secondaria. Il potere mentale dipende

dalla calma e dal fervore del cuore. Ricordatelo bene, perché troppo spesso si

pone la sede della volontà nel cervello, ma una trasmissione impostata in questo

modo può essere intercettata nello spazio da una corrente che sia più intensa. In generale

attorno alla volontà e all’emissione di pensiero occorre la massima sensibilità ricettiva.

Isolare un pensiero chiaro, senza oscillazioni accidentali, è di per sé una elevata disciplina.

Nella Fratellanza si bada a questa purezza mentale, e parlando di Fratellanza
 
92
questo argomento è inevitabile. L’opera del pensiero abbraccia compiti modesti e grandi,

e per ben riuscire è indispensabile la disciplina del cuore. Ogni cuore è insidiato da

ansie, agitazioni, tremori, e questi si possono sormontare rivolgendosi alla Gerarchia,

non parzialmente, ma in misura totale, e non è cosa molto frequente. Eppure, anche

per gli esperimenti più semplici ci vuole impegno inflessibile. Uno sciame di piccoli insetti

maligni tenta sempre di insidiare la purezza del pensiero, e bisogna disperderli con

l’unione fraterna.

547 — Vi state convincendo che molti che presumono di essere colti e istruiti in realtà

sono portatori di opinioni preconcette. È biasimevole che una mente disciplinata

si avvii per una strada simile. È disonesto leggere un libro quando se ne premedita

la condanna. Se chi legge non ha ancora sperimentato di persona certi fenomeni notevoli,

tanto più cauto deve essere nel formulare un giudizio.

Noi apprezziamo soprattutto la realtà, i fatti, i fenomeni indiscutibili.

548 — La vera cooperazione è cosa benedetta: lo spazio vi ha un suo ruolo. Come in

ogni scarica elettrica lampeggia senza sosta l’Infinito, così il lavoro in comune produce

effetti illimitati. Non dite dunque mai che esso è modesto o irrilevante; e non si dovrebbe

mai mal giudicare una sola scintilla spaziale. Lo spazio, per la sua qualità, è

da venerare come sovramundano. E dunque il lavoro è una fornace di faville sovrannaturali.

La cooperazione è grande e bella, e ancor più lo è la Fratellanza.

549 — Io affermo l’idea di fratellanza — essa rammenta quella Fraternità che è

sempre stata il sogno del genere umano. Quante grandi imprese si affermano in tal

modo. Basta il semplice pensiero della sua esistenza per infondere coraggio, e occorre fare

appello a tutto il proprio coraggio per resistere all’assalto scatenato delle tenebre. E

cosa può alimentarlo? Solo la Fratellanza da questo potere invincibile.

550 — Volete glorificare il lavoro? Mostratevi capaci di lavorare. Non biasimate

quelli che lavorano ogni giorno. Non disperdete le forze in fatiche sproporzionate, poiché

le convulsioni dei muscoli non sono vera forza. Fate vedere dunque che il lavoro è

per voi una necessità vitale. Solo allora saprete lodarlo in modo degno della Fratellanza.

551 — Volete affermare l’unità? Date prova di esserle devoti. Date esempio di saper

partecipare a un servizio comune. Perciò i discepoli, nei tempi antichi, erano inviati in

luoghi lontani, a dimostrare quanto riuscissero a conservare dei loro accumuli nelle varie

condizioni di quel viaggio. Una coscienza instabile viene meno a ogni cosa che

luccica. Come affermare unità e devozione se alla prima curva della strada le basi

dell’Essere vacillano?

Non vi stupisca che tante siano le prove attorno alla Fratellanza.

552 — Volete essere coraggiosi? Mettetevi alla prova combattendo per la Fratellanza.

Non bastano le affermazioni verbali per costruire il coraggio, cosi come gli elogi

non garantiscono la conquista. Non ci sono preparazioni che assicurino il successo. Il

coraggio si prova contro ostacoli improvvisi. Già molto ne ho detto, e se qui lo ripeto è

perché questa virtù è specialmente necessaria sulla via della Fratellanza.

553 — Volete essere dei guaritori? Per prima cosa verificate in voi stessi se avete forza

bastevole per donarne ad altri. Domandatevi: “ Sono capace di dare senza rimpianti?
 

“. Date prova che la vostra forza può risanare senza ricorrere ad altro rime93



dio. Con ciò non intendiamo lo sforzo della volontà e la suggestione, poiché l’energia


primaria è sufficiente. Queste sono verifiche da fare sulla via della Fratellanza.

554 — Volete dimostrare le vostre migliori virtù? Guardate in voi stessi. Non aspettate

che ve ne si presenti l’occasione, poiché qualsiasi momento è buono per esercitarle:

basta volerlo fare. Sulla via della Fratellanza questa disposizione è la veste più bella.

555— Non c’è dubbio su cosa fare nei momenti fra un lavoro e l’altro: non dimenticate

che ogni istante è prezioso per la comunione superiore. C’è gioia nel fatto

che il filo del cuore può essere in contatto continuo con l’Amato. Dico che la voce

dell’amore non ha bisogno di tempo. Come i campi sono disseminati di fiori diversi,

così gli appelli del cuore sono raggi luminosi fra le attività, e segnalano l’approccio alla

Fratellanza.

556 — La comunione, come un profumo, si diffonde lontano. Se bella, questa dispersione

è benedetta. Che lo spazio venga saturato di pensieri eccellenti, molti dei

quali uniranno le loro radiazioni armoniche. Se anche non tutti li possono assorbire in

pienezza, tuttavia la benefica sostanza da essi composta sarà risanatrice. È doveroso

nutrire gratitudine per quei Mandanti sconosciuti che ne impregnano lo spazio. I pensieri

espressi in elevata comunione sono come sorgenti in un deserto, e seguendone la

direzione si giunge alla Fratellanza.

557 — Chi aderisce alla Fratellanza sa bene dove comincia l’Ineffabile. Non cercate

di rompere il suo silenzio quando ormai egli è al limite delle possibilità. Non è giusto affaticarlo

con domande cui non si può rispondere senza pericolo. Solo l’ignorante presume

di saper assimilare qualsiasi risposta. Certo, alcune possono essere così incomprensibili,

come dette in una lingua ignota, che l’assonanza con parole straniere potrebbe

trasmettere un senso erroneo. Ci vuole molta cautela nei contatti con i concetti superiori,

tra i quali, appunto, la Fratellanza.

558 — Non c’è da stupire se l’energia psichica spontaneamente si proietta in remote

lontananze, per un soccorso urgente. È una condizione inevitabile, bisogna riconoscerlo,

e favorire lo slancio della propria energia in obbedienza all’attrazione magnetica — che

esegua bene il compito suo.

559 — Per tutta la storia del mondo si potrebbero riconoscere cicli di attenzione rivolta

alle forze ulteriori dell’uomo, connesse alle fasi evolutive. In ogni caso, l’interesse

crescente per l’essenza umana è sicuro indizio di un periodo di grande rilievo. Se attualmente

si nota un interesse del genere, ciò dipende dalle condizioni cosmiche.

560 — Un qualunque oggetto prodotto dalla mano dell’uomo trattiene particelle della

sua sostanza. Non solo egli vi lascia tracce della propria condizione di salute, ma vi

restano per lunghissimo tempo indissolubilmente impressi i segni del suo fervore spirituale.

È possibile rendere innocue le tracce di veleno o infettive, ma queste emanazioni

non si possono sradicare. Ecco perché è tanto importante che gli oggetti siano fabbricati

con buona volontà. A molti tutto ciò sembrerà nient’altro che una favola, eppure

non è infrequente che gli oggetti siano chiamati buoni o cattivi, proprio come si fa per

le persone.

Tutto è vivente: così insegna la Fratellanza.
 
94
561 — Si domanderà se i cosiddetti cadaveri viventi restano a camminare in Terra

per lungo tempo. Certamente, nella misura dell’attrazione animale che li lega al mondo

fisico. L’energia psichica li abbandona, le loro radiazioni divengono negligibili e un

semplice apparato potrebbe rivelare i segni della morte. Essi sono facile preda di entità

estranee. Ripetono parole vuote dei loro tempi andati, senza convincere nessuno. I medici

ne studierebbero invano l’aorta, cercando difetti nel funzionamento delle valvole cardiache.

Certi animali li sentono, talvolta. Accade spesso che questi cadaveri restino alla

testa di grandi imprese, ma con la loro necrosi vi infettano ogni cosa. Sono molto attaccati

alla vita, perché non capiscono il mutare delle condizioni, e temono la morte.

562 — Come si distingue chi abbia acquisito grande conoscenza? In effetti, quanto

maggiore è il sapere, tanto più difficile è individuarne il portatore, che sa custodire

l’ineffabile. Le maniere mondane non hanno presa su lui, che è degno di seguire la

via della Fratellanza.

563 — Chi sa guardare vedrà molto. Chi sa sentire udrà molte cose e incontrerà

messaggeri inaspettati assolutamente imprevisti, anche se attesi.

564 — La Fratellanza non conosce riposo. Questa concezione può essere piacevole

solo nel mondo fisico.

565 — Lacrima d’argento, ecco come Noi chiamiamo l’alta disposizione alla prova.

La seconda parola richiama alla mente il filo d’argento, e la prima il calice della pazienza.

Bisogna aver sempre chiara l’idea che il sovramundano vive a fianco a fianco

con il terreno. Non è facile, poiché anche le migliori coscienze pensano solo in un senso

quando giunge la prova. Non vi consoli pensare che il filo d’argento è resistente — è

meglio proteggerlo come fosse fragile. Per di più, ricordate che il calice della pazienza è

presto riempito, fino all’orlo, anche nella vita giornaliera. È facile giudicare sulle circostanze

altrui, ma le prove di equilibrio devono essere vissute su se stessi. Ogni vittoria è

già un autentico successo, e la vita ne offre molte occasioni. Serbate memoria di questi

conflitti, poiché vi si svolgono processi mentali istruttivi. La lacrima, come simbolo del

calice della pazienza, non è scelta a caso. È arduo raffrenare lo sdegno alla vista di una

distruzione dissennata. Quante volte lungo il filo d’argento scorre un lamento per la

brutalità dell’uomo. Ma il Maestro sovente manda un raggio di Luce, che possiate vedere

lontano. Solo la telescopia dello spirito può colmare il giudizio.

La semina dell’armageddon germina, e questa è la causa delle cause.

566 — Molte sono le cause di pazzia. Non gettate tutta la colpa sull’ossessione, ma

pensate a tutti gli eccessi che si commettono. Inoltre non dimenticate che, per voler

sfuggire al karma, possono verificarsi dei collassi di coscienza. Consapevole di qualcosa

di inevitabile, l’uomo può tendere a tal punto la volontà che la coscienza si oscura.

Infine, ci sono anche malattie cerebrali. Tocca ai medici guarire la pazzia, e l’idea di

collaborazione può essere di aiuto.

La vera evoluzione libererà l’uomo da questo male.

567 — Si sa di monasteri che esistettero per millenni, e di imprese commerciali che

durano da secoli. Insomma, gli uomini non sono alieni dal riconoscere la fattività delle

istituzioni più diverse. Solo nei riguardi della Fratellanza rimangono dubbiosi, e ne

negano decisamente l’esistenza. Le ragioni di questo timore nei confronti del Magnifico

sono molteplici. Qualcuno, ad esempio, paventa che, se esistesse, la Fratellanza

potrebbe rivelare le sue intenzioni, o costringerlo a occuparsi del bene altrui. Un vero e
 
95
proprio arsenale di armi dell’egoismo sono rivolte contro la pacifica Fratellanza. La più

semplice sta proprio nel negarne la stessa possibilità di esistenza. Eppure ci sono esempi

storici, documentati da biografie, che sembrerebbero comprovarla, in epoche diverse.

Ma nessuno è più sordo di chi non vuol sentire.

568 — Si è detto che ciascuno ha una sua missione. In realtà, chi possiede un

corpo fisico è già di per sé un messaggero. Non è cosa stupenda? Che la gran parte

non abbia alcuna idea del proprio destino non cambia le cose. È un oblio dovuto alla

difettosa realizzazione dei tre mondi. Figuratevi quale sia la trasfigurazione di un uomo

che giunga a riconoscere l’utilità del proprio destino terreno. La Fratellanza favorisce

questa presa di coscienza.

569 — Se ciascuno ha la propria missione, nessuno è lasciato senza aiuto — e così

è, infatti. Ma pensate al dolore della Guida al vedere tanti consigli disattesi! A ogni

piè sospinto si nota il conflitto tra la Sua saggezza e la vacuità del viandante. Il libero

arbitrio gioca anche nelle minime azioni, e la Guida deve inchinarsi, dolente, al

cospetto di questa legge immutabile. Ma nella Fratellanza tutto ciò non avviene, poiché

tutto vi è regolato dal rispetto reciproco.

La libertà è l’ornamento della saggezza, la licenziosità è il corno dell’ignoranza.

570 — II libero arbitrio è il solenne dono offerto a chi sta per partire. Prima che

egli si avventuri per i sentieri delle lontananze è essenziale fargli omaggio del libero

arbitrio. Che egli si comporti secondo le sue capacità, senza imposizioni. Ma chi è saggio

vede chiara quale responsabilità egli sopporti per l’uso che farà di quel tesoro. È

come se gli si donasse una borsa piena d’oro, che può spendere a piacer suo, ma di

cui dovrà rendere conto. E la Fratellanza insegna a non sciuparlo.

571 — “Non far soffrire” — ecco il Precetto impartito dalla Fratellanza a chi si pone

per via. Questi deve rendersi conto che è molto più facile non causare dolore che doverlo

poi alleviare. Se l’umanità risolvesse di accettarlo, la sua vita ne verrebbe subito trasformata.

Non è difficile non tormentare il prossimo. Non è difficile evitare di infliggere

sofferenze. Non è difficile capire che è molto meglio evitare che il male si insedi piuttosto

che curarlo in seguito.

“Non far soffrire” — ecco la Regola della Fratellanza.

572 — È tanto difficile immaginare che l’assistenza assume forme molto diverse?

Non crediate che i suoi metodi siano solo quelli degli istituti di carità. L’aiuto migliore

giunge inaspettato, ma bisogna accoglierlo. Avvengono molti incontri; arrivano molte

lettere di sconosciuti, e molti libri giungono inattesi, come a caso. Anni dopo, chi abbia

mente indagatrice ricorderà questi strani incidenti, e se non è un ingrato ringrazierà

gli ignoti Custodi. Ma se il cuore è indurito non solo si dimenticano gli aiuti ricevuti

ma si deride persino Chi li ha inviati non richiesti. Per prima cosa la Fratellanza inculca

quel magnifico sentimento che è la gratitudine.

Chi rifiuta di cooperare inevitabilmente finisce schiavo. La schiavitù assume molti aspetti

che occorre riconoscere, altrimenti gli schiavi bollati finiranno per sentirsi liberi e

tanto assuefatti al servaggio da considerare le loro catene come segno d’onore. Sia bene

inteso che nella società umana o sussiste la cooperazione o la schiavitù in tutte le sue

forme.

La Fratellanza manifesta la collaborazione più perfetta.
 
96
573 — Non vergognatevi di ripetere con insistenza i consigli se vedete che

l’ignorante li disprezza. Fu ben detto di non gettare perle ai porci, ma si disse anche

che con una manciata di sabbia al giorno se ne possono fare montagne.

Comprendere le contrapposizioni di per sé conduce alla Fratellanza.

574 — I nostri consigli sono per alcuni un buon sostegno per il viaggio, per altri un

peso insopportabile. Alcuni li accolgono come qualcosa da lungo attesa, altri vi trovano

sempre ragioni di scontento. L’uomo non riesce a capire che il consiglio deve essere perfettamente

in armonia con la sua coscienza. Molti sviluppi non riescono in pratica solo

perché vengono ricusati. Il Bene non si accompagna con il rifiuto: le sue porte sono

sempre aperte, senza chiavistelli.

Solo nella Fratellanza si apprende ad essere aperti e segreti.

575 — Esistono tracce, nei millenni, del Fondatore della Fratellanza? I vari popoli lo

chiamarono Rama, Osiride, Orfeo, e con altri bei nomi, la cui memoria si conserva.

Non cercate quale sia il migliore di tutti. Tutti soffrirono e furono fatti a pezzi. I contemporanei

non perdonano mai la sollecita cura del Bene comune. Nel trascorrere delle

epoche l’Insegnamento si trasmuta, così si riuniscono le parti disperse di un solo

corpo. Ma chi sarà a raccoglierle? La memoria dei popoli sa chi è Colei che profonderà

le sue forze per ricomporre assieme le parti viventi. Ricordate i molti che patirono

per la Fratellanza.

576 — La vita eterna è, nel pensiero terreno, il concetto più oscuro. Certuni giungono

talvolta a ridurre quell’idea al semplice prolungamento dell’esistenza fisica. Che

errore. I mondi si rinnoveranno, ma gli abitanti di questo pianeta rimarrebbero

congelati sempre nelle stesse forme! Possibile che al Maestro importi gran che di allungare

il soggiorno terreno? La vita eterna di cui parla è in tutti i mondi. Ma

perché, allora, il cuore umano tanto vi aspira? Quella che vuole è l’eternità della coscienza,

poiché sa che è un gran bene se essa, ininterrotta, ascende instancabile: ed è

questo che insegna la Fratellanza.

577 — Non si dovrebbe parlare e neppure pensare della Fratellanza in presenza di

dissenso, ostilità e diffidenza.

Come i fiori delicati reclinano se l’atmosfera è fumosa, cosi le Immagini della Fratellanza

fuggono l’irritazione e l’ipocrisia. Ciò che ieri era convincente può deformarsi nella

confusione del cuore. Un tocco grossolano distrugge anche il più chiaro riflesso della

Torre di Chun.

La profanità può dunque svilire i massimi concetti? Ciò che è blasfemo si imprime indelebile

nell’aura, e si appiglia al karma, come il fango alle ruote. Non è facile lavarlo.

Questa non è una minaccia, ma un semplice paragone.

578 — In che modo si può sbarrare la via al male? Solo faticando in Terra. Pensiero

e lavoro rivolti al Bene comune sono armi potenti. Gli uomini usano imprecare

a parole contro il male, ma la denigrazione è tanto brutta che non si può combatterla

con l’arma della bruttezza. Metodi simili sono ignobili. Le armi vincenti sono il lavoro

e la nobiltà del pensiero — questa è la via della Fratellanza.

579 — Accettare la piena responsabilità è cosa di grande bellezza. La garanzia del

cuore è quel sentire che sublima l’energia primaria. Si vorrà sapere in che modo se ne

accresce il potere, ed è cosi: garantendo con il cuore. La responsabilità assunta di
 
97
proposito è il grande movente dell’energia. Cosi insegna la Fratellanza.

580 — Quanto più forte la luce, tanto maggiore la tenebra — ecco un altro detto che

resta incompreso, che pure è da intendere con semplicità. Non si deve certo credere che

l’ombra sia intensificata dalla luce, che anzi rivela le tenebre e le disperde. Chi porta

una luce vede l’oscurità che recede al suo approccio. Il pauroso teme che la tenebra gli

piombi addosso, e cosi pensando gli trema la mano, e le ombre per conseguenza oscillano

in modo grottesco. La paura è sempre una cattiva consigliera.

Il coraggio dei neofiti della Fratellanza viene messo alla prova. Li si pone in una situazione

senza speranza, e si osserva come si comportano. Pochi riescono allora a pensare

che nulla di male può incoglierli, se la Fratellanza vigila. È proprio questo

l’assunto che libera dalla paura e porta alla luce una scelta chiara e spontanea. Ma

per lo più, prima di pensare alla Fratellanza l’uomo si deprime, si scoraggia, si irrita,

cosi aprendosi all’imperil e chi è pieno di veleno non si difende bene.

La Luce della Verità è la luce del coraggio e della devozione — gli Statuti della Fratellanza

cominciano proprio con queste parole.

581 — Nella vasta regione montana non è facile trovare il Sito della Fratellanza. La

complessità di quelle masse montagnose è difficile da immaginare. Già sapete che esistono

speciali misure di protezione. Se anche ci fossero segni di confine, chi mai saprebbe

interpretarli? Se anche si trovasse una descrizione del sentiero, chi mai saprebbe decifrare

quei simboli complicati? Anche l’uomo più scriteriato capirebbe la necessità di

questa prudenza. Tutti sanno come si protegge una persona cara. Se ci sono cuore e sentimenti

i mezzi si trovano.

Proteggete la Fratellanza.

582 — Alcuni vi diranno di essere disposti a capire i Principi della Fratellanza e a

praticare la cooperazione, ma di essere immersi in tale intollerabile situazione da non

poter fare più di tanto. In verità possono darsi condizioni che non consentono di

praticare ciò che pure il cuore ama. Non mettete in pericolo questi innocenti, che potranno

impiegare le loro capacità in altre situazioni. Per il momento lasciateli costruire

la Fratellanza nel loro pensiero. In tal maniera renderanno più puro lo spazio circostante,

e sarà un pensiero salutare. Ma non cadano nell’orgoglio di credere che basti

operare mentalmente. No: chi viene a Noi deve dar prova delle sue conquiste con i piedi

e con le mani.

Inoltre, pur essendo solleciti nei loro confronti, ammoniteli a non cedere alla paura,

poiché non si può meditare sulla Fratellanza se la mente è contratta per la paura, che

può frustrare anche il migliore degli approcci. Ricordate che gli uomini sogliono aver

paura sempre e di tutto.

583 — La comprensione della Fratellanza può essere improvvisa. Sono gli uomini

stessi che trasformano le possibilità in ostacoli. C’è chi vede nella Terra solo un cimitero,

poiché non c’è luogo dove non sia passata la morte, mentre altri la considerano

come un luogo natale, perché non c’è posto dove non vi sia stata concepita la vita.

Entrambi hanno ragione, ma i primi fanno di se stessi dei prigionieri, mentre i secondi

sono liberi e pronti per avanzare.

Cercate i collaboratori fra coloro che pensano al rinnovo della vita.
 
98
584 — Nuova vita sta nel cooperare e nella gioia della Fratellanza. Non dite che

questi pensieri siano cosa vecchia, poiché eternamente si rinnovano, come fiori attesi

da tempo.

Prima o poi l’umanità sarà stanca e sfinita, al punto da gridare per aiuto, e la

salvezza sarà la Fratellanza.

585 — In ogni istante qualcuno, in qualche luogo, versa in terribile disgrazia. Non

dimenticate questi morituri, aiutateli col pensiero. Gli uomini forse non si rendono conto

che le afflizioni non hanno sosta. La Fratellanza lo sa, e invia frecce di soccorso. Se

non sapete stabilire con precisione il luogo dove occorrono, tuttavia spedite anche voi

il vostro pensiero benefico nello spazio: questo troverà la sua via e magneticamente si

unirà al Nostro Aiuto. È bello e grande quando pensieri di salvezza convergono volando

da regioni diverse del mondo — ciascuno emulando la Fratellanza.

586 — II primo nucleo della Fratellanza fu stabilito non come porto di salvezza, ma

come centro di pensiero. Poiché l’unificazione delle menti moltiplica le energie in

grandiosa progressione, è logico accentrare i pensieri potenti. Questa è la base per

diffondere la salvezza con il pensiero. Ma gli uomini non sono capaci di unirsi mentalmente

neppure per un solo istante, e frantumano i loro impulsi in una moltitudine

di pensieri triviali. C’è chi ha provato a bendarsi gli occhi e tapparsi naso e orecchie

per non lasciarsi travolgere dalle sensazioni esteriori. Ma la distrazione viene davvero

da fuori? La sua radice sta nell’indisciplina della coscienza.

Solo la Fratellanza sa coltivare la volontà.

587 — Si può dar segno di rispettare la Fratellanza mentre nell’intimo la si fugge con

apprensione. Gli ipocriti che schivano quell’idea mentre si prosternano per mostrare umiltà

sono numerosi. In verità i folli sono migliori di costoro. Ma chi si credono di ingannare?

La Fratellanza?

588— Guardate nella radiosità del futuro; attirate con l’amore — ecco il precetto

della Fratellanza.

589 — Gli uomini collaborano più sovente che non credano: emettono continuamente

energia psichica. Nei fenomeni di materializzazione si ha sempre una scarica di ectoplasma,

ma, a prescindere da questo contributo sostanziale, essi emanano energia a ogni

contatto, e ciò facendo è come se si unissero l’un l’altro. Anche il più povero insomma

ha qualcosa da contribuire. Nessuno però si avvede di questi continui scambi di energia.

È una grande attività misconosciuta, poiché non si insegna che l’energia è irradiante.

Fu solo dalla Fonte della Fratellanza che si cominciò a diffondere avvertimenti

sul grande valore dell’energia primaria.

590 — È essenziale abituarsi alle percezioni. In effetti, bisogna raffinare continuamente

i propri sensi. Talvolta si cerca di assuefare l’udito e riconoscere certi accordi

musicali a varie distanze. È un esperimento molto semplice, ma anch’esso consente osservazioni

impreviste. Gli stessi accordi vengono percepiti in modo diverso col variare

della distanza, il che significa che qualcosa si intromette e altera la qualità del suono. Se

anche una sensazione cosi ordinaria subisce mutamenti, quante reazioni modificano le

sottili! Gli uomini nemmeno le pensano.

591 — L’armonia del lavoro è così necessaria che nella Fratellanza le si dedica una
 

cura speciale. Consigliamo di tenere sotto mano più di un compito alla volta, per po99



terli più facilmente accordare con lo stato ulteriore della coscienza. Con questo metodo


si conseguono risultati migliori. È male se si prende a detestare il proprio lavoro

per effetto di correnti transitorie.

Affermo che se si variano con saggezza le occupazioni la qualità del lavoro si migliora.

La Fratellanza insegna ad avere molta cura del lavoro.

592 — Data l’inesauribile ricchezza della natura è difficile isolare una parte dal tutto.

In verità ogni cosa è così permeata dal principio generale che anche in senso grossolano

e materiale una cosa non è separabile da un’altra. Come studiare il più minuto

degli insetti senza tener conto del suo ambiente, senza considerare tutte le cause e gli

effetti? Molto più difficile è studiare l’uomo come avulso dalla natura. Le varie branche

scientifiche che studiano l’uomo testimoniano palesemente una divisione arbitraria.

Biologia, fisiologia, psicologia, parapsicologia, e un gran numero di altri scomparti

fanno domandare dove mai sia l’uomo. È impossibile voler studiare quel grande microcosmo

senza aver realizzato l’energia primaria. Solo questo concetto unitario consentirà

di indagare la natura umana nella sua portata più vasta. Bisogna inoltre tener presenti i

grandi concetti che elevano lo spirito — primo fra i quali la Fratellanza.

593 — I popoli dell’Asia hanno serbato memoria della Fratellanza; ciascuno a modo

suo, nella propria lingua, secondo le proprie capacità ha custodito nel profondo del

cuore il sogno di un vero Rifugio. Il cuore non dimentica quell’ideale Comunità di salvezza,

ma rammenta, nel dolore, che in qualche luogo fra le cime dei monti dimorano

i Protettori dei popoli. Basta questo pensiero per purificare la mente e ridare vigore.

Lodiamo coloro che non tralasciano il bene più prezioso.

594 — In tutte le epoche la Fratellanza ebbe suoi Ashram che poterono anche

spostarsi, mentre il Centro resta saldo fra le Torri rocciose. Si può dire che le correnti

che di là irradiano avvolgono di continuo il mondo. Non giudicate se esse hanno o no

successo: sarebbero deduzioni premature, rivelatrici di pensiero limitato nei confronti

della Fratellanza.

595 — È giusto dire che i fenomeni si possono conoscere dal basso o dall’alto. Di

norma il sapere procede seguendo le fasi di sviluppo della coscienza. L’uomo sale a

stento, come su per un monte, verso la vetta. Ciò che vede alto sulla sua coscienza lo opprime.

Molti concetti gli appaiono ardui e vuole evitarli. Ma esiste un secondo modo di

apprendere: elevare eroicamente la coscienza e osservare dall’alto. I fenomeni più complessi

appaiono allora sottostanti e facili da capire. Questo secondo metodo è quello

della Fratellanza. Con mezzi austeri e ispirati esso ridesta la coscienza e la guida in

alto, a meglio vedere le cose che avvengono. È un metodo, questo, che ben si attaglia

quando è tempo di pressione e di accumuli. Qualunque buona scuola di pensiero può

applicarlo, ma è da far conoscere come la via della Fratellanza.

596 — Una città della scienza — ecco il sogno di tutti gli uomini illuminati. Nessuno

può aver nulla da eccepire all’idea di una raccolta di scienziati che nella saggezza

della pace comune portino alla luce la verità. Ciascuno di essi avrebbe a disposizione

le attrezzature migliori. Pensate quali scoperte nascerebbero dalla concordia generale e

dalla cooperazione fra tutti i rami della scienza! Nessuno direbbe che questa sia

un’utopia. Se solo ci fosse la buona volontà e si trovassero i mezzi! Ma se qualcuno

dicesse che una Dimora di Conoscenza esiste in realtà, subito vi sarebbe un rigurgito
di dubbi e dinieghi. Se poi alla parola scienza si aggiungesse quest’altra: Fratellanza,


si sosterrebbe certamente che si tratta di una combinazione chimica impossibile. Ma
 
100
chi dice che l’una e l’altra siano incompatibili?

597 — Proprio così: la Fratellanza è basata sulla conoscenza. La scienza autentica

vive di comunione fraterna —questa è Regola della Fratellanza.

598 — Nella Fratellanza non possono esistere contese di precedenza. Dalla priorità

del sapere e dalla preminenza dello spirito sgorga una gerarchia spontanea. Così una

questione che tanto disturba il genere umano nella Fratellanza è risolta in modo semplice,

senza sollevare inutili dispute e senza attriti. Quando si comprende che la priorità

comporta un grande sacrificio le dispute scompaiono. Quanto tempo ed energia si

risparmiano aderendo al principio della Fratellanza. E non ve ne oscuri il bel concetto

il fatto che talora lo si sia associato alle idee di libertà e uguaglianza. Questi ultimi

sono solo relativi, lo si comprende, ma la Fratellanza fondata sulla conoscenza diretta

del cuore è incondizionata. Dovreste dunque considerarla come una realtà.

599 — Come le api raccolgono il miele voi dovreste radunare conoscenza. Che c’è

di nuovo in questo consiglio? — si dirà. La novità sta in questo, che il sapere ha da

essere raccolto ovunque. Finora la conoscenza fu ristretta in limiti fisici, e interi suoi domini

furono proibiti, trascurati, diffidati. Non si ebbe il coraggio di sormontare i pregiudizi.

Si dimenticò che lo studioso per prima cosa deve essere aperto a tutto ciò che

esiste, e per lui non ci sono campi preclusi. Egli non sprezza nessuno dei fenomeni naturali,

poiché sa che causa ed effetti di ciascuno di essi hanno importanza profonda.

La Fratellanza promulga una conoscenza senza pregiudizi.

600 — Gli scienziati non pensino che dalla Fratellanza li si biasimi. Essi sono Nostri

amici. Non riteniamo che certi eruditi superstiziosi siano degli scienziati; ma qualunque

studioso illuminato è benvenuto per la Fratellanza.

601 — E benvenuti siano quegli insegnanti che trovano il tempo di parlare ai loro allievi

della dignità responsabile dell’uomo, dell’energia primaria, dei tesori che appartengono

a tutti i popoli. Essi invero gettano luce sulla via del lavoro e della vittoria, e

sanno armonizzare la preminenza dello spirito con la salute del corpo. Quei maestri

introdurranno il libro della conoscenza in ogni dimora. La loro esistenza è ardua. Possa

vivere in loro il sogno vivificante della Fratellanza.

602 — Siate solenni. Circondatevi di solennità quando pensate alla Fratellanza o

ne parlate. Quel pensiero è di per sé una grande comunione, e, se chiaro e puro,

giunge al suo destino. Ma dove le parole spese per la Fratellanza sono coperte dalla

polvere del mercato non attendetevi frutto alcuno. La ruota posta in moto dalle maledizioni

non si arresta, e il disprezzo non aiuta a conoscere le forze della natura. Della

mancanza di commensura abbiamo già detto tempo fa. Qualsiasi concetto esige un suo

proprio ambiente, e questa è la ragione per cui talvolta un’idea viene esaltata, mentre

altre sbiadiscono e scadono.

Il discutere sulla Fratellanza solleva in modo impareggiabile lo spirito se è veramente

armonico. Acquisite dunque tutte le qualità necessarie per giungere alla Fratellanza.

Ma ancora una volta rammento che uno stato d’animo solenne è la guida migliore.

Quel termine significa che non è esterno, ma interno e intonato con tutte le altre corde

dello strumento. Questa è una rara armonia. Nelle piazze la folla è pronta a gridare evviva

per la Fratellanza, ma qualsiasi disciplina viene subito sentita come una costrizione.
Solo la solennità aiuta a pronunciare degnamente questa parola: Fratellanza.
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603 — Durante attività che richiedono tutta l’attenzione avete più di una volta avvertito

una subitanea spesa di energia: come un’assenza inesplicabile nel bel mezzo di

un lavoro intenso. Il discepolo, se è perspicace, apprezza questi voli della coscienza, e

li accompagna con un rapido pensiero: “Che il Maestro mi aiuti a dare soccorso dove

occorre, e che sia per il bene del mondo”.

604 — La presunzione di superiorità personale è segno vergognoso d’imperfezione

spirituale. Non solo corrompe l’ambiente, ma si erge come gravissimo ostacolo sulla via.

Si tratta di una malattia da curare con potenti rimedi. Pensare alla cooperazione e alla

Fratellanza giova a proteggersi da quest’insidia e attira nuova energia.

Nella Fratellanza non esiste nulla di simile, poiché non vi hanno luogo soddisfazioni

personali.

605 — Ovunque si nota l’aumento della criminalità. Non si può negare che le deboli

menti umane sono attratte dai delitti più perversi. Le misure normali non servono

molto in questi casi. Resta tuttavia la speranza che il principio salutare della cooperazione

possa guidare il genere umano su livelli di dignitoso lavoro — ma si chiami a soccorso

anche il principio di Fratellanza.

606 — Accertate in coscienza se l’idea di Fratellanza aiuta ad espandere o piuttosto

limita le vostre possibilità. Se qualcuno sentisse la benché minima imposizione restrittiva

non si avvicini. Ma se il cuore è pronto ad accoglierne i vantaggi, il messaggio

lo raggiungerà.

607 — Un tempo i prigionieri erano considerati attributo indispensabile di un

conquistatore. Ci si accorse poi che quell’usanza barbarica era incompatibile con la

dignità umana. Ma in verità, a guardar bene, il loro numero non è diminuito, anzi, è

cresciuto in tutti i campi della vita. È il caso soprattutto dei prigionieri

dell’ignoranza. A stento ci si immagina le schiere di quelli avvinti dai ceppi della superstizione

e dei pregiudizi! Gli schiavi più miserabili non potrebbero mai versare in condizioni

altrettanto bestiali di quei bipedi serrati nella morsa dell’ignoranza. La follia delle

masse umane può essere prevenuta solo con urgentissime misure di conoscenza.

608 — I suicidi aumentano. Nessuno può negare che le interruzioni violente della

vita siano mai state così numerose. Ciò significa che a questi sventurati nessuno parlò

del valore della vita, che nessuno li avvertì delle conseguenze del loro gesto. Nessuno

esiste dunque fra gli uomini che levi la propria voce a difesa della verità e della bellezza

di vivere?

La Fratellanza ha salvato moltitudini umane dall’agire in preda alla pazzia. Fra i

suoi statuti uno vi si legge che prescrive la cura dell’anima e del corpo. Molti messaggeri

accorrono per trattenere dalla follia. Talvolta vengono bene accolti, ma non è infrequente

che una violenta arbitrarietà prevalga nel condannare se stessi.

609 — Gli uomini non coltivano abbastanza l’immaginazione, e sono incapaci di figurarsi

le cause e gli effetti. Non sanno rappresentarsi le possibilità migliori. Non è stata

loro inculcata né l’ispirazione né la capacità di immaginare. L’impegno più serio è stato

deriso, e gli uomini si sono persuasi che è meglio non pensare. Ma chi non pensa non

immagina, e così rinuncia alla gioia.

610 — Verranno dei viandanti a bussare alla porta. Parleranno delle grandi Anime

che vivono oltre il deserto, oltre i monti e le nevi, dedicate a servire.
 
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Non diranno se sono stati in quell’Eremo. Non pronunceranno la parola Fratellanza;


ma tutti potranno capire di quale Centro di Sapere essi parlino. Quando l’umanità

trema, i Seminatori del Bene si spargono nel mondo.

Gli uomini vogliono sapere della Fortezza, della Cittadinanza. Se non sentiranno dei

suoi Statuti, nondimeno si rafforzeranno al solo udire che esiste. Il Loto del cuore

freme quando le scadenze sono imminenti.

Gioia! La Fratellanza esiste!

Serie dei Testi AGNI YOGA

1 - FOGLIE DEL GIARDINO DI MORYA - vol. I – APPELLO 1924

2 - FOGLIE DEL GIARDINO DI MORYA - vol. II - ILLUMINAZIONE 1925

3 - NUOVA ERA - COMUNITA’ 1926

4 - AGNI YOGA 1929

5 - INFINITO I 1930

6 - INFINITO II 1930

7 - GERARCHIA 1931

8 - CUORE 1932

9 - MONDO DEL FUOCO I 1933

10 - MONDO DEL FUOCO II 1934

11 - MONDO DEL FUOCO III 1935

12 - AUM 1936

13 - FRATELLANZA 1936

14 - SOVRAMUNDANO I 1938

15 - SOVRAMUNDANO II 1938

16 - SOVRAMUNDANO III 1938

17 - SOVRAMUNDANO IV 1938
 
 
 

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